STUDIO UIL: IN SOLI DUE ANNI SARANNO TAGLIATI 40MILA PROF PRECARI
Data: Giovedì, 12 febbraio 2009 ore 00:05:00 CET
Argomento: Comunicati


Studio Uil: in soli due anni tagliati 40.000 prof precari
di Alessandro Giuliani
Nel 2009 si perderanno 43.000 docenti supplenti annuali, solo in parte “ammortizzati” dai previsti 23.000 pensionamenti. Tagli che si aggiungono agli 8.600 supplenti volatilizzati nel 2007 e gli 11.628 dello scorso anno. Previsioni pessime anche per gli Ata non di ruolo (-8.000). L'ultima speranza è il tavolo tecnico sul precariato in corso al Miur.
Sarebbe di 40mila docenti e 8mila Ata il numero di precari che in soli due anni si sono volatilizzati e che per un lungo periodo rischiano di uscire, viste le previsioni di risparmio, dal circuito di lavoro della scuola. La non certo sovrastimata quota è stata realizzata dalla Uil Scuola al termine di uno studio, comprendente l’andamento degli ultimi cinque anni, pubblicato a pochi giorni dall’avvio al Ministero dell’istruzione di un tavolo tecnico specifico sul precariato.
Il ragionamento del sindacato di Di Menna è molto semplice: se tra il 2007 ed il 2008 sono stati tagliati 20mila docenti, quest’anno, con i decreti di risparmio approvati in Parlamento ed i pensionamenti (almeno 20-25.000), il numero sarà almeno bissato.
Questi i numeri emessi dal sindacato confederale il 10 febbraio: “nel 2007 circa 8.600 insegnanti non sono stati confermati nelle nomine, nel 2008 sono state 11.628. Per il prossimo anno scolastico la riduzione di organico prevista dalla legge 133/08 è di circa 43.000 docenti”. Un decremento solo in parte attenuato dai circa 23.000 pensionamenti attesi. Così “il numero di chi non conseguirà alcuna nomina potrà arrivare a 20.000 persone (con forti variazioni nelle diverse regioni dovute alla presenza o meno di precari). Nella scuola - si legge sempre nel rapporto finale - la percentuale di precari che rischia di perdere il posto di lavoro è pari al 15% del totale”.
Il sindacato coglie anche l’occasione per fare il punto sul massiccio numero di docenti che quest’anno hanno ottenuto una supplenza di lunga durata: in cinque anni il numero totale di personale docente previsto dall’organico di diritto è sceso da 738.837 a 730.566 unità. Ma quel che preoccupa è che “in poco meno di tre anni si sono ridotti gli effetti delle ultime immissioni in ruolo del 2006: oggi lavorano nella scuola oltre 130 mila insegnanti precari. Di questi – spiega la Uil - un quinto lavora con un contratto a tempo determinato annuale (per l'intero anno scolastico) mentre la stragrande maggioranza (quasi 110 mila) lavora con un contratto fino al termine delle lezioni (da settembre a giugno)".
E per il personale precario di amministrativi, tecnici ed ausiliari la previsioni non sono migliori: anzi, se si guarda alla percentuale di personale che non troverà più occupazione (se non attraverso le supplenze brevi) le cose vanno ancora peggio. "In base alla legge 133/08 - spiega la Uil Scuola - si prevede, per l'anno prossimo, un taglio di 15.000 posti in organico (su un totale di 253.931 posti di diritto di cui 79.700 a tempo determinato ndr ): ipotizzando, sulla serie storica, 7.000 pensionamenti, ci saranno almeno 8.000 persone che non troveranno più un posto di lavoro".
Per Massimo Di Menna, segretario generale della Uil scuola, i tagli si abbatteranno su "un precariato `specifico'”, composto da “persone che hanno vinto un concorso, che insegnano da anni, hanno esperienze che sono state verificate, e spesso hanno un'età avanzata", ha commentato il sindacalista.
Il sindacalista indica anche la strada da intraprendere: occorre prima di tutto sapere quali sono le concrete ricadute dei provvedimenti a livello locale quantificando “con precisione il numero delle persone che a seguito della contrazione di organico rischia di non avere confermato l'incarico. L'analisi territoriale – sottolinea Di Menna - è importantissima perché la distribuzione tra personale di ruolo e personale precario è diversa nelle varie province: la situazione di Caserta, ad esempio è diversa per numeri e materie da quella di Milano".
Il leader della Uil scuola individua anche le misure di tutela del lavoro che possono calmierare i provvedimenti previsti dal Governo: “immissioni in ruolo e contratti pluriennali, finché ci sono posti disponibili; utilizzo del personale che rischia di non venire confermato in tutte le attività in ambito provinciale; utilizzo del personale nell'ambito dei progetti regionali, con parte delle risorse che le regioni destinano alle attività scolastiche; favorire il turn over attraverso meccanismi incentivanti i pensionamenti”. Tutti provvedimenti che il sindacato ha già indicato ai rappresentanti del Governo e ai dirigenti del Miur. Gli esiti li conosceremo a breve. Ma è meglio non farsi illusioni.
 
10/02/2009






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