POVERO PROFESSORE, E’ DAVVERO SCOPPIATO!!!
Data: Martedì, 07 ottobre 2003 ore 09:28:48 CEST
Argomento: Opinioni


POVERO PROFESSORE, E’ DAVVERO SCOPPIATO!!!

 

Atroci risultati di un’inchiesta su “L’Espresso”: i docenti italiani dipendenti da psicofarmaci perché frustrati dalla società e snobbati da studenti e genitori…

 

 

Ho sempre pensato che insegnare sia un’attività difficilissima, oggi quasi ai limiti dell’impossibilità.

Per essere bravi docenti nel 2000 bisogna possedere mille qualità: preparazione, sensibilità, infinita pazienza, capacità (e anche possibilità!) di aggiornamento continuo, equilibrio, stile e raffinatezza.E magari essere anche belli e alla moda, anche questo fa brodo, aiuta ad essere accettati!

Ma insomma, possono gli insegnanti essere un tale concentrato di pregi? Rassegniamoci: il docente odierno è solo un povero essere umano che, nel caos della scuola , come risulta da un’inchiesta condotta dal settimanale “L’Espresso”(1252 questionari distribuiti attraverso siti sindacali e di categoria)…è scoppiato!!!

Gli insegnanti, infatti, appaiono stressati, frustrati, e con tanta angoscia addosso da dover ricorrere sempre più all’uso di psicofarmaci.Maestri e professori accusano stati d’ansia, attacchi di panico e dallo stato di stress alla patologia psichiatrica il passo è breve.Eppure questo è un problema sottovalutato, misconosciuto, quasi negato da istituzioni e dirigenti scolastici, che semplicemente fingono che la professione insegnante sia la più bella del mondo.E invece tanti docenti chiedono il pensionamento anticipato per motivi di salute psichica.

Nell’articolo vengono raccontati episodi esilaranti (che a me però hanno trasmesso tristezza): ed ecco un insegnante che di mattina, nell’andare a comprare il pane, fa il giro più lungo per non passare davanti a scuola; poi quello che il 5 maggio di ogni anno si presenta in classe vestito a lutto, per l’anniversario della morte di Napoleone; e infine il maestro elementare, affetto da sindrome paranoica, che è convinto di essere spiato e avvelenato nella mensa scolastica  e per questo  invia una lettera formale di protesta al Presidente della repubblica!

Ma perché tanto disagio? Che cosa porta il docente a soffrire di gravi disturbi di personalità? Per gli insegnanti intervistati il primo motivo di stress è lo scarso riconoscimento sociale della professione, la perdita di prestigio socioculturale, le continue accuse rivolte loro da genitori e alunni, la scarsa retribuzione e le classi troppo numerose. Insegnare non significa più solo appassionare i ragazzi alla propria disciplina, bensì fare opera educativa totale, gestire classi multietniche, fronteggiare i pericoli della droga, trattare casi difficili, assumersi responsabilità immense. E, di contro, il lavoro dell’insegnante vive una progressiva, vertiginosa svalutazione perché oggi tutti i laureati cercano professioni più soddisfacenti e meglio remunerate.

Un quadro disastroso, vero?, anche se non credo che tutti gli insegnanti intraprendano la strada della dissociazione psichica.Comunque, per salvarci da tale angoscioso problema, possiamo, forse, ricorrere a un rimedio letterario: farci contagiare dalla follia positiva di cui parlava Erasmo da Rotterdam nel suo famoso “Elogio della pazzia”, quel pizzico di estro e originalità che colora e sdrammatizza qualsiasi attività umana.Anche il duro insegnamento.

 

                                   Silvana La Porta

 

P.S: Chi è interessato o vuole esprimere le sue idee sull’argomento può scrivere a info@fondazioneiard.org o vittorio.lodoloria@fastwebnet.it

 

 

 







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