La
scelta del tempo pieno nelle nuove iscrizioni sarà condizionata dalla presenza
in organico dei docenti che possano assicurare l'orario prolungato. D'altro
canto i tagli alle risorse finanziarie penalizzeranno principalmente le regioni
del sud: cioè Puglia, Campania, Calabria e Sicilia. (da www.lasicilia.it)
È tempo di iscrizioni sia nella scuola dell’infanzia,
di primo grado, come pure
nella Media superiore. Da quest’anno le
famiglie che iscriveranno i loro figli in
prima media potranno scegliere l’orario
di 30 ore oppure il tempo prolungato su
36 o 40 ore. Quest’ultima scelta però è
condizionata alle risorse presenti nell’organico
dell’istituto. Le conseguenze
sono: l’orario di 30 ore è garantito a tutti,
mentre per la frequenza su un orario
che va dalle 36 alle 40 ore è necessario
che la scuola abbia già in organico i docenti
per assicurare l’orario prolungato.
In altri termini, per i dirigenti scolastici
di un istituto comprensivo, che non ha
classi a tempo pieno, nel segmento della
scuola primaria o in quelle a tempo
prolungato, nella secondaria di primo
grado, risulterà quasi impossibile accontentare
le nuove richieste di tempo prolungato
o pieno. Di conseguenza, per
avviare una nuova classe a tempo prolungato,
occorrerà che, contemporaneamente,
un altro istituto decida per la
chiusura di una classe dello stesso tipo;
la stessa motivazione è in vigore anche
per il tempo pieno nella scuola primaria,
cioè l’ex scuola elementare. Questo è
senz’altro uno dei tanti aspetti negativi
della riforma Gelmini, fatta solo di tagli.
A giudizio dei dirigenti scolastici, che
nelle loro scuole hanno il tempo pieno,
per esempio la Pestalozzi, questa modalità
di costruzione dell’organico e del
tempo-scuola finirà per penalizzare il
Sud, in particolare quattro Regioni, cioè
Puglia, Campania, Calabria e Sicilia, trattandosi
delle quattro regioni dove vi è un
minor numero di classi a tempo pieno.
«Stranamente - ha detto il prof. Santo
Molino, che dirige l’istituto comprensivo Pestalozzi - si tratta delle quattro regioni
dove vi è un minor numero di classi a
tempo pieno. Lo Stato infatti darà meno
risorse a dette quattro Regioni, che, fra
l’altro, l’Europa ha collocato nell’obiettivo
uno (progetti Pon e Por). In altri termini,
mentre vengono chiesti all’Europa
finanziamenti per le Regioni sottosviluppate,
poi vengono fatti tagli notevoli
e meno risorse. Nel centro e nel Nord vi
è il 40 % di classi a tempo pieno (in Lombardia
il 43,40 %) in Sicilia il 3%, che significa
la perdita di 6.000 posti di lavoro».
Tanti problemi quindi per le famiglie
che dovranno iscrivere i figli nella scuola
secondaria di primo grado. Intanto, oltre
13.000 alunni che completeranno la
scuola secondaria di primo grado entro
il 28 febbraio dovranno scegliere la tipologia
di istituto da frequentare nell’anno
scolastico 2009-2010. Si tratta di una
scelta senz’altro difficile ed impegnativa,
dal momento che frequentare un segmento
scolastico non corrispondente
alle capacità dell’alunno potrebbe portare
a notevoli ritardi sul percorso di studi.
Giustamente, rileva il provveditore agli
studi Raffaele Zanoli, rivolgendosi ai genitori
degli alunni che completeranno il
primo ciclo di scuola di base, la famiglia
in questa responsabile scelta dovrà quotidianamente
dialogare a lungo con i loro
figli, aiutarli «a scegliere responsabilmente
sulla base delle attitudini e capacità
personali emerse durante il triennio.
Appena avete sott’occhio - rileva il dirigente
dell’ufficio scolastico provinciale - l’amplissimo ventaglio di scelta che
l’insieme del sistema di istruzione e formazione
catanese vi offre. Scegliete con
prudenza e lungimiranza, coinvolgendo
e corresponsabilizzando i vostri figli».
Quando i genitori non hanno una formazione
culturale e sociale idonea, sarà
la scuola ad assumersi in toto la responsabilità
della scelta dell’istituto o la frequenza
dei corsi di formazione professionale.
Durante questo mese, infatti, i
consigli di classe, completata la valutazione
quadrimestrale, si riuniranno più
volte per esaminare l’istituto adeguato ai
loro singoli allievi. A cura dell’ufficio
scolastico provinciale, con la collaborazione
dell’assessorato delle Politiche
scolastiche e della Provincia, è stato inoltre
distribuito agli alunni il fascicolo "Conoscere
per scegliere meglio", fascicolo
che contiene gli indirizzi classici, scientifici
e linguistici, socio-psico pedagogici
e linguistici, artistici, tecnici e professionali.
M. C. (da www.lasicilia.it)