PIACCIONO CARRIERA E VALUTAZIONE AI DOCENTI ITALIANI
Data: Venerd́, 30 gennaio 2009 ore 00:05:00 CET
Argomento: Comunicati


Piacciono carriera e valutazione
 ai docenti italiani

di R.P. La Tecnica della Scuola 29.1.2009

E' uno dei risultati di una indagine che la Gilda degli Insegnanti ha commissionato all'Istituto di ricerca SWG. Intervistati 400 insegnanti di tutta Italia che, a larga maggioranza, chiedono anche l'area separata di contrattazione.
A confermare i risultati di una inchiesta svolta dalla nostra testata sulla valutazione e sulla carriera dei docenti arriva anche una indagine condotta dall’Istituto di ricerca SWG per conto della Gilda degli Insegnanti.
E, a questo punto, non sarebbe male se i sindacati tutti incominciassero a tenerne conto seriamente.
I docenti italiani non solo non sono contrari allo sviluppo di carriera e alla valutazione ma anzi ne auspicano una rapida introduzione.
Per quanto riguarda l’avanzamento di carriera, l’indagine dell’SWG rileva che l’86% degli intervistati ritiene che ormai i tempi sono maturi per definire nuovi criteri, diversi da quelli attuali legati esclusivamente all’anzianità. Per il 37% del campione, l’avanzamento di carriera dovrebbe essere determinato dalle valutazioni del lavoro svolto in classe, per il 28% dai titoli di studio e per il 13% da concorsi interni.
Due insegnanti su tre vedono con favore anche la separazione delle aree contrattuali.
 I motivi per cui gli insegnanti condividono la proposta riguardano soprattutto la diversità delle figure giuridiche (83%) e la possibilità di vedere riconosciuto il loro ruolo istituzionale (34%).
Chi, invece, si dichiara contrario teme soprattutto una minore compattezza della categoria e, quindi, una perdita di potere contrattuale.
In merito alla valutazione degli insegnanti, il 66% ritiene che sia necessario introdurre un sistema ad hoc: per il 40% la formula migliore sarebbe l’osservazione sistematica da parte di un esperto indipendente, per il 29% il metro di giudizio potrebbero essere i risultati conseguiti dagli studenti, per il 19% dovrebbe spettare al dirigente scolastico il compito di valutare i docenti.
L’indagine ha esaminato anche altri aspetti della professione.
Le lamentele dei docenti italiani non riguardano solo la bassa retribuzione (problema messo al primo posto dal 19% degli intervistati) ma anche la scarsità di risorse dedicate al sistema scolastico (13%), la scarsa considerazione di cui gode la categoria (12%), la numerosità delle classi (10%) e il prevalere della burocrazia e delle riunioni sull’attività di insegnamento (7%).
Un altro aspetto indagato dalla ricerca riguarda l’autonomia scolastica nei confronti della quale i docenti mostrano un atteggiamento piuttosto “tiepido”.
Il 38% ritiene che l’autonomia abbia generato un lieve miglioramento e solo il 12% parla di un considerevole miglioramento. Per il 23% del campione, invece, nella sostanza non è cambiato nulla, mentre per il 13% c’è stato un lieve peggioramento.
 La ricerca Gilda-SWG fornisce indicazioni interessanti e non del tutto scontate: ora, si tratta però di vedere se essere saranno prese sul serio da chi ha il potere di assumere decisioni in materia.
 






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