La
valutazione del voto in condotta, la nota della CGIL-scuola sulle iscrizioni ed
i tagli alle cattedre in Sicilia sono gli argomenti trattati da Pasquale
Almirante nella sua nota sul quotidiano "La Sicilia".
«La votazione insufficiente può essere attribuita in presenza
di comportamenti di particolare ed oggettiva gravità. (…) Ai
fini della valutazione il consiglio di classe tiene conto dell’insieme
dei comportamenti posti in essere dallo studente durante
il corso dell’anno». Questi i punti più salienti del decreto
emanato dal Ministero relativamente alla condotta che
però ci pare cambino poco rispetto al prima, tranne nella parte
in cui il voto in condotta fa media: e se di fronte a un comportamento
irreprensibile ci sono materie insufficienti? E che
valore dare a un sette in condotta, se rapportato a sette in una
disciplina? Come al solito saranno i professori a sbrogliare la
matassa, nonostante siano accusati di essere i portatori sani
di tutti i malanni della istruzione. Certamente si può decidere
di mettere le telecamere nei punti strategici delle scuole
per vigilare e punire i bulli, ma se si rapinano le banche videosorvegliate
non si capisce perché, con un po’ di buona volontà,
non si possano vandalizzare, accecandoli, occhi tecnologici indiscreti
a danno dell’erario e a scherno di palestre e laboratori,
sempre che non diventino teatrini per pose stravaganti.
Sul versante invece delle iscrizioni colpisce la nota della Cgil-scuola: «La circolare n. 4 del 16 gennaio 2009 è una circolare
applicativa di regolamenti che al momento non esistono
perché devono ancora essere pronunciati i prescritti pareri
della Conferenza Unificata e del Consiglio di Stato. E’ questa
una delle tante ragioni che ci inducono ad impugnare la
circolare davanti al Tar del Lazio per illegittimità». E poi continua:
«Se il contenuto dei regolamenti definitivi sarà il medesimo
degli schemi attuali, impugneremo anche quelli».
Ancora una volta si chiamano i tribunali a mettere ordine là
dove in effetti se ne vede poco, visto pure che molte scuole sono
impelagate a organizzare le cattedre per l’anno prossimo,
né sanno bene come esaudire le richieste. In ogni caso in Sicilia
col dimensionamento e i tagli si perderanno 1.800 cattedre,
1.300 supplenze e un migliaio di docenti andranno in sopranumero
e quindi a rischio di trasloco coatto altrove, tanto
che l’ordinanza sui trasferimenti slitterebbe a marzo. Per
questo si parla di graduatorie uniche e anche di una graduatoria
nazionale per i precari.
PASQUALE ALMIRANTE (da www.lasicilia.it)