''GLI ALUNNI NON SI FANNO INTERROGARE? SURSUM CORDA!''
Data: Domenica, 25 gennaio 2009 ore 00:05:00 CET
Argomento: Opinioni


“GLI ALUNNI NON SI FANNO INTERROGARE? SURSUM CORDA!”


Io non so se sta succedendo anche voi. So che a tanti ma tanti insegnanti però succede, proprio adesso, proprio in questo periodo. In questo periodo caldo, caldissimo. Scrutini imminenti, raccolta frenetica di interrogazioni e voti. Solo che mica come è come una volta. Una volta, dico, quando farsi interrogare era un dovere dell’alunno. Adesso invece, non ci crederà chi ci legge, è un favore. Cioè se gli alunni, dopo mesi e mesi di spiegazioni, alla fine ti ripetono il succo del succo del succo, beh, devi ringraziarli. Sono poco poco disponibili, infine. Ma prima vogliono essere un po’ come dire, sollecitati. Con tono pacato: “Ti fai interrogare?”; con tono arrabbiato: “Vieni tu, punto e basta.”; con tono perentorio: “Impreparato! Impreparato! Impreparato!”.
Tutti i metodi proviamo, noi sventurati insegnanti, ma sapete come finisce? Come un amore a senso unico. Tu ami, ma quell’altra persona si fa un risata. Ti guarda con compassione quasi. Poi ti riprometti di non amarla più, ma ricominci ancora. E l’altra? Niente. Gelida come una tomba. Algida. Fatevi interrogare, sant’Iddio. Come facciamo a presentarvi, a presentarci così? E infine non provate più nemmeno piacere a mettere quella ridda di impreparati, non è un bel vedere, non è una grande soddisfazione, né per l’alunno, né per i professori.
Morale sotto i piedi. Tristezza e malinconia. Solitudine. Poi la prendete con filosofia. E vi viene in mente una bella frase latina: “Sursum corda”. In alto i cuori. Passerà.


SILVANA LA PORTA







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