Protesta contro il piano di razionalizzazione:«In ballo il futuro dei nostri figli e posti di lavoro di docenti e Ata»
Data: Venerdì, 23 gennaio 2009 ore 01:08:26 CET
Argomento: Rassegna stampa


Proteste contro il piano di dimensionamento dell'assessorato regionale. Un corteo di genitori degli alunni dei circoli didattici «Battisti», «Caronda», «S. Giovanni Bosco» e «Tempesta» ha raggiunto la prefettura chiedendo la trasformazione dei circoli didattici in istituti comprensivi. La La stessa richiesta era stata già fatta dall'assessore Arcidiacono. L'ASASI propone altre modifiche al piano di riorganizzazione. (da www.lasicilia.it)

 

 

21.01.2009. Il piano di razionalizzazione della rete scolastiche predisposto dall’assessorato regionale alla P.I. ha lasciato scontenti molti, compresi i genitori di un comitato costituito tra i circoli didattici «Battisti», «Caronda», «S. Giovanni Bosco» e «Tempesta». Ieri infatti oltre 100 genitori appartenenti al suddetto comitato si sono riuniti in un corteo, che si composto in piazza Duomo e concluso in prefettura.

Le lamentele scaturiscono dal fatto che il piano di dimensionamento prevede la soppressione di ben 7 scuole autonome nella scuola di base del Comune di Catania e l’eliminazione di plessi scolastici che comporterà perdita di posti di lavoro nei ruoli docenti e di personale ata. Per non parlare poi dei danni che vengono prodotti dal punto di vista sociale dal momento che si tratta di scuole che si trovano in zone particolarmente disagiate, dove le istituzioni scolastiche costituiscono l’unico centro di educazione e di formazione. Si tratta di zone a rischio, dove vi è un’alta percentuale di devianza, in cui molti ragazzi, minorenni, in età scolare vengono assorbiti dal lavoro nero e in qualche caso anche dalla delinquenza minorile e quindi del bullismo.

I genitori del comitato chiedono la trasformazione da circolo didattico in istituto comprensivo delle seguenti scuole: «Battisti», «Caronda», «S. Giovanni Bosco » e «Tempesta». Fra l’altro, secondo i genitori trattasi di modello organizzativo, già approvato dalla Regione nel 2001 nel quartiere catanese di Librino e in tempi recenti nel limitrofo comune di Misterbianco. Nel contempo, i genitori dicono che, non apportando le modifiche al piano di dimensionamento, si squilibra in maniera preoccupante il territorio della prima municipalità. Una delegazione del comitato, come si è detto, è stata ricevuta dal sindaco, dall’assessore Arcidiacono, ai quali sono state esposte le legittime richieste, ottenendo un celere intervento a livello regionale.

C’è da dire che nei mesi scorsi era stato fatto un ottimo lavoro, approfondito, condotto per mesi durante i quali vi era stato un continuo confronto con le parti sociali e gli operatori del mondo della scuola, per cui tutti erano certi che sarebbe avvenuta la trasformazione in istituto comprensivo dei circoli didattici di tutto il territorio. Ed una armonica e corretta rimodulazione dell’utenza nel territorio al fine di poter pianificare interventi concreti e positivi sugli edifici scolastici così da poter pervenire ad un riassetto dal quale l’Ente locale avrebbe tratto un sicuro giovamento in termini di risparmio nei locali da adibire alle attività scolastiche. Proposta che «in tempi brevi» è stata «decapitata» dall’assessorato regionale.

Al termine della manifestazione l’assessore Arcidiacono ha rilasciato la seguente dichiarazione: «Le richieste dei genitori sono le stesse che la Giunta, d’intesa con il sindacato della scuola catanese, ha deliberato il 12 scorso di cui la Regione ha rinviato la trattazione ad un altro incontro convocato appositamente entro 6 mesi per tutta la Sicilia. La posizione dell’Amministrazione è chiara. Siamo per gli istituti comprensivi e continueremo a sostenere questa tesi alla Regione.

Abbiamo lavorato due mesi, continua l’assessore, assieme al sindacato, ascoltato tutti, proprio tutti i dirigenti scolastici, abbiamo chiare le esigenze della scuola catanese e le esigenze dei diversi territori, ci siamo assunti la responsabilità di una proposta di cui siamo convinti che sosteremo. La scuola - ha concluso Arcidiacono - in questi anni ha subito per via delle riforme che si sono susseguite diversi cambiamenti che hanno creato notevoli tensioni nel mondo della scuola e alle famiglie per queste ragioni stiamo lavorando non senza difficoltà, assieme a tutti coloro, a partire dal sindaco e dalle famiglie a cui sta a cuore la scuola».

MARIO CASTRO (da www.lasicilia.it)

 

LE PROPOSTE DELL’«ASASI»

L’«Asasi» (Associazione Scuole Autonome della Sicilia), ed in particolare la sezione provinciale di Catania (presidente Giuseppe Adernò), in riferimento alla bozza di piano di dimensionamento scolastico proposto dalla Direzione Regionale dell’Assessorato P.I. chiede e propone di apportare alcune modifiche o aggiustamenti al suddetto piano ed in particolare:

1) Modificare la fusione «D’Annunzio- Don Milani» che intreccia i quartieri Barriera e Canalicchio, con la fusione «Don Milani- Monterosso» (600 alunni) distanti appena 50 metri, mentre i plessi di via Leucatia 107 e 137 passano alla D’Annunzio.

2) Modificare la fusione «Malerba-Leopardi » che comprende il quartiere di «Picanello » da Nord a Sud con la fusione «Verga- Leopardi» (700 alunni) distanti 10 metri.

3) I plessi della scuola Verga, viale De Gasperi (200) di via Messina (170) di Via Anfuso (100) potrebbero dare vita ad una nuova istituzione in via di sviluppo e recuperare la soppressa presidenza «Leopardi».

4) Aggregare i plessi della Corridoni (via Maratona) alla «Meucci» e realizzare la scuola di Cibali Sud e con i plessi di via Merlino (438), via Torresino (100), ex De Amicis, via Lioy (110), ex N. Sauro, realizzare una nuova istituzione Cibali Nord che recupera la soppressa presidenza Corridoni

5) Aggregare il plesso dell’Oda di Via S. Nullo alla Petrarca (come dalla proposta del piano comunale)

6) Recuperare la presidenza Mazzini di Bartolo aggregando i plessi di Via Zappalà Gemelli (Pescheria) e via Auteri (totale 680 alunni) Centro città zona Sud.

7) Aggregare la Manzoni - Capuana Pirandello distanti 50 metri scuole della zona centro città o in alternativa: conservare alla Manzoni la tipicità di scuola per gli adulti, di integrazione extracomunitari, classi primavera, scuola carceraria

8) Assegnare all’Ungaretti 260 alunni il plesso di Via Monte Po, 35 (250 alunni)

9) Mantenere la presidenza della Martoglio e se mai aggregare per vicinanza il cd Biscari alla Cavour (200 m.) e non alla scuola Martoglio distante circa tre chilometri.

10) Istituire il Liceo o Istituto di Scuola Superiore a Librino nuova presidenza.

11) Sdoppiare l’Istituto Alberghiero aggregando i plessi di viale Tirreno, via Etnea e via Anfuso e si recupera in tal modo la presidenza dell’Einaudi, dato che gli alunni saranno trasferiti all’Istituto Nautico.

In queste 11 proposte che rispondono ai principi di territorialità, sviluppo urbanistico, rispetto alle esigenze dei genitori, «piano di razionalizzazione» e non solo dimensionamento della rete scolastica della città si ottiene anche il beneficio di recuperare 5 delle 7 presidenze e segreterie soppresse dal piano regionale di cui 4 nuove istituzioni, originate dall’aggregazione di plessi appartenenti a più scuole e inoltre viene rispettata la norma che sancisce il numero di 500 alunni per le scuole autonome. Undici punti per modificare il piano regionale e risolvere la questione.







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