Proteste contro il piano di dimensionamento dell'assessorato regionale.
Un corteo di genitori degli alunni dei circoli didattici «Battisti», «Caronda», «S. Giovanni
Bosco» e «Tempesta» ha raggiunto la prefettura chiedendo la trasformazione dei circoli didattici in istituti comprensivi. La
La stessa richiesta era stata già fatta dall'assessore Arcidiacono. L'ASASI propone altre modifiche al piano di riorganizzazione.
(da www.lasicilia.it)
21.01.2009. Il piano di razionalizzazione della rete scolastiche
predisposto dall’assessorato regionale
alla P.I. ha lasciato scontenti molti, compresi
i genitori di un comitato costituito tra i circoli
didattici «Battisti», «Caronda», «S. Giovanni
Bosco» e «Tempesta». Ieri infatti oltre 100
genitori appartenenti al suddetto comitato si
sono riuniti in un corteo, che si composto in
piazza Duomo e concluso in prefettura.
Le lamentele scaturiscono dal fatto che il
piano di dimensionamento prevede la soppressione
di ben 7 scuole autonome nella
scuola di base del Comune di Catania e l’eliminazione
di plessi scolastici che comporterà
perdita di posti di lavoro nei ruoli docenti e di
personale ata. Per non parlare poi dei danni
che vengono prodotti dal punto di vista sociale
dal momento che si tratta di scuole che
si trovano in zone particolarmente disagiate,
dove le istituzioni scolastiche
costituiscono l’unico
centro di educazione e di
formazione. Si tratta di zone
a rischio, dove vi è un’alta
percentuale di devianza, in
cui molti ragazzi, minorenni,
in età scolare vengono assorbiti
dal lavoro nero e in
qualche caso anche dalla delinquenza
minorile e quindi
del bullismo.
I genitori del comitato
chiedono la trasformazione da circolo didattico
in istituto comprensivo delle seguenti
scuole: «Battisti», «Caronda», «S. Giovanni Bosco
» e «Tempesta». Fra l’altro, secondo i genitori
trattasi di modello organizzativo, già approvato
dalla Regione nel 2001 nel quartiere
catanese di Librino e in tempi recenti nel limitrofo
comune di Misterbianco. Nel contempo,
i genitori dicono che, non apportando
le modifiche al piano di dimensionamento,
si squilibra in maniera preoccupante il
territorio della prima municipalità. Una delegazione
del comitato, come si è detto, è stata
ricevuta dal sindaco, dall’assessore Arcidiacono,
ai quali sono state esposte le legittime
richieste, ottenendo un celere intervento a livello
regionale.
C’è da dire che nei mesi scorsi era stato fatto
un ottimo lavoro, approfondito, condotto
per mesi durante i quali vi era stato un continuo
confronto con le parti sociali e gli operatori
del mondo della scuola, per cui tutti
erano certi che sarebbe avvenuta la trasformazione
in istituto comprensivo dei circoli
didattici di tutto il territorio. Ed una armonica
e corretta rimodulazione dell’utenza nel
territorio al fine di poter pianificare interventi
concreti e positivi sugli edifici scolastici
così da poter pervenire ad un riassetto dal
quale l’Ente locale avrebbe tratto un sicuro
giovamento in termini di risparmio nei locali
da adibire alle attività scolastiche. Proposta
che «in tempi brevi» è stata «decapitata» dall’assessorato
regionale.
Al termine della manifestazione l’assessore
Arcidiacono ha rilasciato la seguente
dichiarazione: «Le richieste dei genitori sono
le stesse che la Giunta, d’intesa con il sindacato
della scuola catanese, ha deliberato il 12
scorso di cui la Regione ha rinviato la trattazione
ad un altro incontro convocato appositamente
entro 6 mesi per tutta la Sicilia. La
posizione dell’Amministrazione è chiara. Siamo
per gli istituti comprensivi e continueremo
a sostenere questa tesi alla Regione.
Abbiamo
lavorato due mesi, continua l’assessore,
assieme al sindacato, ascoltato tutti, proprio
tutti i dirigenti scolastici, abbiamo chiare
le esigenze della scuola catanese e le esigenze
dei diversi territori, ci siamo assunti la
responsabilità di una proposta di cui siamo
convinti che sosteremo. La scuola - ha concluso
Arcidiacono - in questi anni ha subito
per via delle riforme che si sono susseguite
diversi cambiamenti che hanno creato notevoli
tensioni nel mondo della scuola e alle famiglie
per queste ragioni stiamo lavorando
non senza difficoltà, assieme a tutti coloro, a
partire dal sindaco e dalle famiglie a cui sta a
cuore la scuola».
MARIO CASTRO (da www.lasicilia.it)
LE PROPOSTE DELL’«ASASI»
L’«Asasi» (Associazione Scuole Autonome
della Sicilia), ed in particolare la sezione
provinciale di Catania (presidente Giuseppe
Adernò), in riferimento alla bozza di
piano di dimensionamento scolastico proposto
dalla Direzione Regionale dell’Assessorato
P.I. chiede e propone di apportare
alcune modifiche o aggiustamenti al
suddetto piano ed in particolare:
1) Modificare la fusione «D’Annunzio-
Don Milani» che intreccia i quartieri Barriera
e Canalicchio, con la fusione «Don Milani-
Monterosso» (600 alunni) distanti appena
50 metri, mentre i plessi di via Leucatia
107 e 137 passano alla D’Annunzio.
2) Modificare la fusione «Malerba-Leopardi
» che comprende il quartiere di «Picanello
» da Nord a Sud con la fusione «Verga-
Leopardi» (700 alunni) distanti 10 metri.
3) I plessi della scuola Verga, viale De Gasperi
(200) di via Messina (170) di Via Anfuso
(100) potrebbero dare vita ad una
nuova istituzione in via di sviluppo e recuperare
la soppressa presidenza «Leopardi».
4) Aggregare i plessi della Corridoni (via
Maratona) alla «Meucci» e realizzare la
scuola di Cibali Sud e con i plessi di via
Merlino (438), via Torresino (100), ex De
Amicis, via Lioy (110), ex N. Sauro, realizzare
una nuova istituzione Cibali Nord che recupera
la soppressa presidenza Corridoni
5) Aggregare il plesso dell’Oda di Via S.
Nullo alla Petrarca (come dalla proposta
del piano comunale)
6) Recuperare la presidenza Mazzini di
Bartolo aggregando i plessi di Via Zappalà
Gemelli (Pescheria) e via Auteri (totale 680
alunni) Centro città zona Sud.
7) Aggregare la Manzoni - Capuana Pirandello
distanti 50 metri scuole della zona
centro città o in alternativa: conservare
alla Manzoni la tipicità di scuola per gli
adulti, di integrazione extracomunitari,
classi primavera, scuola carceraria
8) Assegnare all’Ungaretti 260 alunni il
plesso di Via Monte Po, 35 (250 alunni)
9) Mantenere la presidenza della Martoglio
e se mai aggregare per vicinanza il cd
Biscari alla Cavour (200 m.) e non alla scuola
Martoglio distante circa tre chilometri.
10) Istituire il Liceo o Istituto di Scuola
Superiore a Librino nuova presidenza.
11) Sdoppiare l’Istituto Alberghiero aggregando
i plessi di viale Tirreno, via Etnea
e via Anfuso e si recupera in tal modo la
presidenza dell’Einaudi, dato che gli alunni
saranno trasferiti all’Istituto Nautico.
In queste 11 proposte che rispondono ai
principi di territorialità, sviluppo urbanistico,
rispetto alle esigenze dei genitori, «piano
di razionalizzazione» e non solo dimensionamento
della rete scolastica della città
si ottiene anche il beneficio di recuperare 5
delle 7 presidenze e segreterie soppresse
dal piano regionale di cui 4 nuove istituzioni,
originate dall’aggregazione di plessi appartenenti
a più scuole e inoltre viene rispettata
la norma che sancisce il numero di
500 alunni per le scuole autonome.
Undici punti per modificare il piano regionale e risolvere la questione.