LA LEGA: GRADUATORIE REGIONALI, INSEGNANTI OGNUNU A SO' CASA...
Data: Giovedì, 22 gennaio 2009 ore 12:22:35 CET
Argomento: Comunicati


GRADUATORIE REGIONALI PER GLI INSEGNANTI…OGNUNU A SO’ CASA
La libertà di circolazione delle persone costituisce uno dei diritti fondamentali dei cittadini dell’Unione europea. Ciò significa che, in qualità di cittadini dell’Unione europea, possiamo vivere, lavorare, studiare e viaggiare liberamente all’interno del territorio dell’Unione. E soprattutto lavorare, attenzione, lo ripeto, lavorare, circolare e soggiornare liberamente nel territorio degli Stati membri.
Già. Ma cosa c’entra tutto questo con la scuola? C’entra, c’entra. Vedrete che c’entra. Perché l’Italia è un paese membro dell’Unione europea, non è vero? Ma…c’è un ma. Perché nel Bel Paese c’è un partito che afferma che le graduatorie degli insegnanti devono diventare regionali in base al certificato di residenza: e ha presentato un ddl, il 997, da discutere in Parlamento. Perché in Italia c’è troppa, ma davvero troppa circolazione di lavoratori, soprattutto da Sud a Nord. E’ da tanti anni che c’è questa situazione schifosa, che gli insegnanti del sud, per passatempo, si spostano, che so, dalla bella Sicilia, e se ne vanno a cuor leggero, lasciando le loro cose più care, nella nebbiosa pianura padana. A far cosa? Naturalmente ad insegnare. E allora questo tizio, di nome Umberto Bossi, vuole mettere fine a tale schifo. A tale passatempo. Vuole che gli insegnanti del nord rimangano al nord…e quelli del sud a sud. Scopre l’acqua calda. Come se a qualcuno facesse piacere trasferirsi per un lavoro da pochi spiccioli al mese. E questo tizio vuole che al nord ci siano solo insegnanti settentrionali doc. E non capisce che il professore al nord non lo vuole fare nessuno perché a Milano, col caro vita che c’è, manco a fine mese arrivi. Ma niente, lui insiste. Graduatorie regionali con precedenza ai residenti.
La libertà di circolazione delle persone non costituisce dunque uno dei diritti fondamentali dei cittadini d’Italia. Ciò significa che non possiamo vivere, lavorare, studiare e viaggiare liberamente all’interno del territorio del Bel Paese. E guai a superare lo stretto di Messina, signori miei. "Ognunu a so’ casa", mi raccomando.

SILVANA LA PORTA








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