MOBILITA', TERMINE (FORSE) FISSATO AL 20 FEBBRAIO
Data: Marted́, 20 gennaio 2009 ore 12:45:51 CET
Argomento: Comunicati


Le anticipazioni sul fronte del contratto mobilità:
 ministero e sindacati contro sugli esuberi

Saltano le cattedre salvaguardia

Alle superiori nessuna tutela per evitare soprannumerari

Carlo Forte, ItaliaOggi 20.1.2009
 Il termine per la presentazione delle domande di trasferimento per il personale della scuola dovrebbe essere fissato al 20 febbraio prossimo. Il condizionale è d'obbligo perché il contratto non è stato ancora firmato e la strada da percorrere è ancora tutta in salita. Il nodo principale è la mobilità d'ufficio che l'amministrazione vorrebbe estendere anche ai passaggi di cattedra e di ruolo, contro il parere dei sindacati. Se questa clausola dovesse essere stipulata, infatti, la diretta conseguenza sarebbe quella che l'amministrazione potrebbe trasferire d'autorità i docenti soprannumerari anche da un ordine di scuola ad un altro (s vieda IO del 30 dicembre scorso). E ciò determinerebbe un vero e proprio demansionamento oltre che un forte ampliamento del potere dell'amministrazione in una materia che rientra nel rapporto di lavoro. E che fino ad ora non è stata ancora toccata dall'effetto Brunetta come invece è stato per le assenze per malattia. La bozza di contratto che è stata presentata nell'incontro del 13 dicembre scorso, però, prevede esplicitamente la mobilità d'ufficio anche per la mobilità professionale. E a ciò aggiunge anche una serie di nuove regole in vista degli esuberi che ci saranno per i tagli scaturenti dalla riforma della scuola.
 
L'operazione a 18 ore
 Tra questi, i primi ad essere attuati saranno quelli che riguardano il riempimento delle cattedre delle superiori a 18 ore. Che fino ad ora era stato attuato solo se, a seguito della riconduzione a 18 ore, non si fossero verificate situazioni di soprannumerarietà. Quest'anno, invece, è stata eliminata la norma che prevedeva questo divieto (e che imponeva la costituzione delle cosiddette cattedre di salvaguardia). E dunque, l'amministrazione centrale prevede di tagliare 2mila cattedre già solo con questa operazione. A ciò si aggiunge il problema del dimensionamento delle istituzioni scolastiche che, però, stenta a decollare. Nel frattempo i tecnici di viale Tratevere hanno predisposto due percorsi di ricollocamento degli esuberi. Ed è proprio questo il pomo delle discordia che sta ritardano le operazioni di stipula del contratto.
 
Il nodo degli esuberi
 I docenti della scuola primaria rimasti in esubero sull'organico provinciale, insieme con i docenti che, per qualsiasi motivo, al termine delle predette operazioni di mobilità dovessero risultare in esubero sull'organico provinciale, dovrebbero partecipare d'ufficio alle operazioni di mobilità professionale verso il ruolo provinciale della scuola dell'infanzia. Sempre però tenendo presente le preferenze espresse dagli interessati. E' bene precisare, peraltro, che prima di disporre il passaggio di ruolo d'ufficio, l'amministrazione proverebbe comunque a ricollocare il docente interessato nello stesso ordine di scuola e solo in subordine, qualora non dovessero esserci altre possibilità, procederebbe alla mobilità professionale d'autorità.
 
Graduatoria unica
 La stessa cosa dovrebbe valere anche per i docenti delle scuole secondarie di I e II grado nei confronti dei quali sarà disposto il passaggio di cattedra o di ruolo per tipologie di istruzione e gradi diversi per i quali l'interessato dovesse essere in possesso dei titoli previsti. I docenti delle secondarie, inoltre, in caso di dimensionamento delle istituzioni scolastiche, dovrebbero confluire in un'unica graduatoria suddivisa per classi di concorso. L'elenco comprenderà tutti i docenti titolari delle istituzioni scolastiche coinvolte nel provvedimento di dimensionamento e dovrebbe essere utilizzato dall'ufficio scolastico provinciale, prima delle operazioni di mobilità, per individuare i docenti soprannumerari in rapporto ai posti complessivi derivanti dalla somma degli organici delle istituzioni scolastiche coinvolte. I docenti non perdenti posto dovrebbero essere assegnati con priorità sui posti della scuola di precedente titolarità e, in subordine, sui restanti posti rimasti liberi in una delle scuole derivanti dalla stessa operazione di dimensionamento. I docenti individuati come soprannumerari, invece, dovrebbero trasferiti d'ufficio.






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