Pasquale Almirante esamina il ddl 953 dell'On. Aprea che riordina lo stato giuridico dei docenti ed il cui esame alla Camera è previsto per la prossima primavera.
(da www.lasicilia.it).
Dopo i tagli delle cattedre, col conseguente taglio delle speranze
dei precari, in omaggio alla finanziaria, ecco in vista il ddl
953 dell’on. Valentina Aprea, presidente della commissione
cultura della Camera, con cui si riordina lo stato giuridico dei
docenti. Con ogni probabilità molti professori ancora sono
impreparati, ma in vista della sua approvazione, attesa per questa
primavera, sarebbe bene esaminarlo. Finora la distinzione
fra insegnanti era tra supplenti, di ruolo e dirigenza, mentre la
carriera era segnata solo dagli scatti di gradone uguali per tutti.
Con la sicura approvazione del progetto Aprea (qualche
malizioso sibila che prederà il posto della Gelmini) si aprirà una
fase del tutto nuova per i professori, perché la carriera sarà determinata
su tre livelli: docente iniziale, ordinario, esperto a cui
corrisponderanno altrettante fasce retributive.
La progressione da iniziale (il cui operato sarà costantemente
monitorato) a ordinario sarà valutata da una apposita commissione
che terrà conto dei crediti formativi e dei soli titoli
posseduti, ma senza esami o corsi di formazione a cui invece
si dovrà sottoporre il docente che aspiri a passare da ordinario
a esperto. Costui li dovrà sostenere per verificare i propri prerequisiti
e quindi se è in grado di svolgere compiti di responsabilità
come la formazione iniziale e in itinere degli altri docenti,
i compiti di coordinatore e di valutatore dell’altrui didattica
e perfino di collaboratore della presidenza.
Ma il ddl Aprea
rivoluziona pure il sistema di reclutamento per cui non sarà più
il docente a scegliersi la scuola ma la scuola il docente e per ciò
essa attingerà da un albo regionale al quale si potranno iscrivere
gli insegnanti con laurea abilitante, conseguita cioè dopo
un biennio di formazione e un concorso. In tutto questo sistema,
stella polare sarà il dirigente, anche perché (per quel che
valgono) scompariranno pure le Rsu e si passerà alla tanto decantata
area separata di contrattazione dagli Ata. Potrebbe essere
una buona legge che però sembra fondata sull’assunto degli
improbabili corsi di formazione, del monitoraggio della didattica
e sull’eccessivo peso dato al dirigente che rischia di diventare
una sorta di monarca o peggio ancora un Minosse dantesco
che premia a seconda che avvinghia: e se è un Malebranche
o peggio ancora un Simon mago?
PASQUALE ALMIRANTE (da www.lasicilia.it)