CONTRO L'ETICA DELLA VERITA': GUSTAVO ZAGREBELSKY
Data: Lunedì, 19 gennaio 2009 ore 00:05:00 CET
Argomento: Rassegna stampa


Gustavo Zagrebelsky

Contro l'etica della verità

Roma-Bari, Editori Laterza, 2008

In Contro l’etica della verità, Gustavo Zagrebelsky, giurista ed ex presidente della Corte Costituzionale, propone al lettore una riflessione di largo respiro sui temi della laicità e della democrazia, inserendosi con grande autorevolezza in un dibattito politico e culturale tuttora aperto. Il volume, che raccoglie e rielabora alcuni interventi pubblicati dall’autore tra il 1994 e il 2007, è percorso da un nitido filo conduttore: il rapporto tra verità e dubbio, un dubbio che viene inteso quale guida preziosa alla riscoperta della verità e quale base necessaria perché vi sia un dialogo fecondo tra i diversi, talora opposti, punti di vista.

Un dubbio che non è da intendersi come indifferenza valoriale, ma che si pone come ricerca, come tensione verso la verità, come capacità di rimettere in discussione le proprie conoscenze e certezze e di accogliere il punto di vista altrui. Questo è il messaggio di cui Zagrebelsky si fa portavoce nel momento in cui si professa “Contro l’etica della verità e a favore di un’etica del dubbio.” Perché “al di là delle apparenze, il dubbio non è affatto il contrario della verità. In certo senso ne è la ri-affermazione, è un omaggio alla verità. È incontestabile che solo chi crede nella verità può dubitare, anzi: dubitarne.” [p. VII]. A partire da tale premessa, Zagrebelsky affronta il rapporto tra diritto e religione e tra democrazia e autorità religiosa, con particolare riferimento alla realtà italiana, alle istituzioni repubblicane e alla Chiesa cattolica, al dibattito intorno ai concetti di “laicità” di “relativismo”, alla coesistenza, in seno al cattolicesimo, di messaggio evangelico e teologia politica, di spirito e ideologia.

L’attenzione dell’autore si sofferma su alcuni interessanti nodi tematici: la natura e i presupposti del Concordato; il cosiddetto “ateismo devoto”; l’acceso confronto intorno all’opportunità di menzionare le “radici cristiane” nel preambolo del Trattato costituzionale europeo; l’atteggiamento della Chiesa italiana riguardo al referendum del 2005 e alla proposta di revisione della Legge 40 in materia di fecondazione assistita; la possibilità di un dialogo tra Stato e Chiesa su temi cosiddetti “eticamente sensibili”, quali ad esempio l’interruzione volontaria di gravidanza e l’eutanasia.

Contro l’etica della verità si propone al lettore come un percorso colto, attuale e avvincente, condotto dal duplice punto di vista dell’analisi storica e della filosofia del diritto e accompagnato dall’analisi di passi tratti da encicliche, nonché dalle opere di autori di diversa sensibilità religiosa ed estrazione culturale, quali ad esempio Dietrich Bonhöffer, Ernst-Wolfgang Böckenförde, Fëdor Dostoevskij, Alexis de Tocqueville, Joseph Ratzinger, Norberto Bobbio, Pietro Scoppola.

Sullo sfondo della riflessione promossa da Zagrebelsky si staglia la concezione della democrazia quale valore comune da difendere e preservare. Un compito che comporta il riconoscimento dei suoi presupposti: il dialogo in luogo della presa di posizione dogmatica e unilaterale, la tutela dei diritti e delle libertà individuali, l’uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge e il rispetto equanime delle loro idee e del loro sentire particolare. Un compito che un’etica del dubbio, in ultima analisi, non potrebbe che favorire.







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