«Caravaggio ospita Caravaggio».
Data: Venerdì, 16 gennaio 2009 ore 07:42:09 CET
Argomento: Comunicati


Due sono in prestito dal Metropolitan Museum (New York) e dalla National Gallery (Londra). Il quarto e ultimo in esposizione, il «Giovane con canestro di frutta», lascerà a ore la Galleria Borghese di Roma. La soprintendente Sandrina Bandera è raggiante: «È la mostra del rilancio». Inizia così il 2009, l'anno del bicentenario e del via alla Grande Brera. Caravaggio il maestro. L'icona. La superstar. La «Conversione di Saulo» esposta a Palazzo Marino, a dicembre, ha attirato 160 mila visitatori ed «è stata un'iniziativa bellissima, gratuita, socialmente utile», commenta Bandera. E ora? Brera non raddoppia: quadruplica.
Tra le più ricche pinacoteche italiane, Brera raccoglie capolavori dei grandi maestri della pittura, da Bellini a Mantegna, Piero della Francesca e Raffaello, fino a Caravaggio. Una collezione costituitasi in diverse fasi, con un primo nucleo di disegni e dipinti composto agli inizi del 1800, al quale si aggiunsero tele provenienti da chiese e conventi soppressi, opere requisite durante le campagne napoleoniche, affreschi staccati, ma anche donazioni varie che ancora oggi arricchiscono la raccolta permanente.
Inaugurata il 15 agosto 1809, la Pinacoteca di Brera festeggia il bicentenario della sua fondazione con una serie di eventi che si susseguiranno nel corso dell'anno. Primo tra questi una mostra dedicata a Caravaggio, curata da Mina Gregori e da Amalia Pacia, con tre opere dell'autore lombardo in prestito temporaneo da diverse istituzioni museali, che si aggiungono alla celeberrima «Cena in Emmaus» (1606), di proprietà della Braidense dal 1939, donata dagli Amici di Brera e dei Musei Milanesi.
Il dipinto è esposto accanto ad una versione giovanile dello stesso soggetto, proveniente dalla National Gallery di Londra, in un eccezionale confronto diretto. Un'occasione unica per ammirare anche un'altra opera giovanile, «I Musici» (1594-95), in arrivo dal Metropolitan Museum di New York, prima rappresentazione caravaggesca di un gruppo di figure, con quattro fanciulli, o forse un unico modello, ripresi in pose diverse. Infine il «Giovane con canestro di frutta», proveniente dalla Galleria Borghese di Roma, bellissimo adolescente al quale gli studiosi hanno attribuito diversi significati: allegoria della giovinezza, o del gusto, Cupido o autoritratto dello stesso artista.
Quattro capolavori a confronto nella sala XV della Pinacoteca. Titolo della mostra: «Caravaggio ospita Caravaggio». Inaugurazione e vernissage, il 16 gennaio, con Letizia Moratti e il ministro Sandro Bondi. «Finalmente è arrivato il turno di Milano-e-l'arte — osserva la soprintendente —. Non più solo Firenze, Venezia, Roma. Milano c'è e questa sarà una prova generale dell'Expo. Noi scommettiamo sull'arte e sul turismo intelligente». Venerdì mattina. Le tele di Londra e New York vengono «scaricate» nel cortile interno di Brera e ci vuole una gru per sollevarle al piano. Qui, nella sala del '500 lombardo, è in corso e si può intravedere l'allestimento. Quattro «altari». Dipinti «sostenuti» e «appoggiati» nelle parti delicate. Pannelli d'isolamento conservano il microclima. E sia mai che si scheggi una cornice, si sfili una tela. Costerebbe caro, carissimo. Brera ha stipulato polizze multimilionarie per ottenere i prestiti dai musei: l'assicurazione copre il valore delle opere da chiodo a chiodo. La spesa per le mostre e i convegni del bicentenario ha fatto salire il costo del biglietto a Brera da 5 a 10 euro. Si «risparmia» con l'abbonamento annuale da 20 euro. Dal 17 gennaio c'è Caravaggio, poi Raffaello. Altro maestro.





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