L’uso del telefonino a scuola. E’ espressamente vietato da una circolare ministeriale secondo la quale è obbligatorio spegnere i telefoni cellulari e gli altri dispositivi elettronici durante l’ora di lezione. E questo lo sanno tutti. Insegnanti, alunni…e genitori. Ma viene da chiederci: siamo certi che tutti i genitori lo sappiano? Buona parte sì, ma diciamo che, ogni tanto, esiste qualche eccezione.
Ogni tanto, cioè, qualche genitore, pur sapendo che l’uso del cellulare è espressamente vietato, chiama. Già, chiama. E fin quando succede per cose urgenti, Dio mio, un’emergenza è sempre possibile, può capitare, anche se sarebbe meglio utilizzare il telefono della scuola. Ma, a volte, il motivo è, come dire, un po’ futile: o dipende dai punti di vista?
Vi racconto questa, tra il serio e il faceto. Qualche anno fa mi capitò un alunno che un giorno, giunti alle ore una, cioè alle tredici, cioè in prossimità dell’ora di pranzo, si slanciò verso la cattedra col telefonino in mano.
Professoressa, la prego, mi faccia rispondere, è mia madre!!! – urlava implorante.
Io, constatato che la chiamata era proprio della madre e pensando a una reale emergenza, in via del tutto eccezionale, lo feci rispondere.
Dopo qualche settimana, stesso alunno, ore una, stessa scena, stessa domanda. Eh, no. Di nuovo? No, non è possibile. Non può essere sempre urgente. No, basta, stavolta non rispondi, siediti. E poi cosa vuole tua mamma sempre alla stessa ora? Che emergenza potrà mai esserci alle tredici di ogni giorno?
Poi lo scoprii, dialogando con i divertiti compagni. La madre telefonava per un motivo ben preciso, per una domanda urgente, improcrastinabile, impellente: “Sto per calarci la pasta: che tipo di pasta vuoi oggi?”
Capito? La pasta era il problema! Pennette, rigatoni, ditali o fusilli? Scegli pure. E rispondi al telefono. Tanto nel frattempo in classe si parla di Dante, e mica è gustoso come un piatto di spaghetti con la salsa…


SILVANA LA PORTA