Scuola, si riparte con il dimensionamento della «rete»
Data: Martedì, 13 gennaio 2009 ore 10:05:29 CET
Argomento: Rassegna stampa


  

Si torna a parlare del problema del dimensionamento scolastico: E' previsto lo sdoppiamento degli istituti con più di 900 alunni e l'accorpamento di quegli istituti la cui popolazione scolastica non raggiunge le 500 unità. La situazione attuale vede a Catania 8 istituti con meno di 300 alunni, 43 con meno di 500 e 64 con più di 900 alunni. (da www.lasicilia.it)

 

 

 

12.01.2009. Oggi si parte con la riorganizzazione della rete scolastica in Sicilia. In totale, le scuole da rivedere, stando ai dati forniti dalla dott. Buttafuoco, dirigente responsabile per gli istituti statali, con riferimento agli alunni in organico nelle scuole delle nove province siciliane sono i seguenti: istituti con meno di 300 alunni 33, di cui 8 a Catania; con meno di 500, 234, di cui 43 a Catania; scuole con più di 900 alunni 211, di cui 64 a Catania. Nella nostra provincia quindi in totale gli istituti con meno di 300 iscritti, di 500 e con più di 900 sono 115. Come è noto conserveranno l’autonomia le scuole che dovrebbero avere un organico di 500 frequentanti, mentre da sdoppiare gli istituti con oltre 900 alunni.

A Catania le scuole sovradimensionate superano quelle delle altre province siciliane. Nella scuola di base, come abbiamo rilevato in altre occasioni, le istituzioni catanesi sottodimensionate sarebbero circa 13, mentre molti sono gli istituti di scuole secondaria di secondo grado con più di 900 alunni. Vi sono anche scuole superiori con meno di 500, ma non dovrebbero perdere l’autonomia in quanto ubicati in zone di montagna: per esempio l’istituto Medi di Randazzo, mentre altre scuole, come l’istituto d’arte di Caltagirone e l’Artistico di Catania utilizzeranno la stessa deroga per gli istituti montani per la loro specificità territoriale.

C’è da dire che nei mesi scorsi l’assessore regionale Antinoro emanò un decreto in cui si diceva che ’per acquisire o mantenere la personalità giuridica le istituzioni scolastiche, di norma, dovranno avere una popolazione prevedibilmente stabile per almeno un quinquennio compresa tra 500 e 900 alunni. Qualora le singole scuole non raggiungano gli indici minimi di riferimento sono unificate orizzontalmente con le scuole dello stesso grado comprese nel medesimo ambito territoriale o verticalmente in istituti comprensivi, a seconda delle esigenze educative del territorio e nel rispetto della progettualità territoriale. Poi doveva riunirsi il tavolo tecnico, ma gli incontri vennero rinviati. I lavori si riprenderanno, come si è detto, stamani quando Antinoro presenterà le proposte assessoriali per singola provincia. Si comincerà con Palermo. Trapani, Ragusa. Domani, con Agrigento, Siracusa, Enna, mercoledì, Catania, Messina, Caltanissetta.

Pare che si debba procedere come si suol dire ’a piccoli passi’, evitando almeno nell’immediato futuro di non stravolgere la geografia degli istituti. Insomma, vi sarebbero istituti che pur avendo meno di 500 alunni per particolari esigenze ambientali potrebbero mantenere l’autonomia. Bisogna riconoscere, infine, che ormai i tempi sono limitati, anche se in alcuni casi l’esiguo numero di alunni obbligherà ad intervenire.

(da www.lasicilia.it)







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