Si torna a parlare del problema del dimensionamento scolastico: E' previsto lo sdoppiamento degli istituti con più di 900 alunni e l'accorpamento di quegli istituti la cui popolazione scolastica non raggiunge le 500 unità.
La situazione attuale vede a Catania 8 istituti con meno di 300 alunni, 43 con meno di 500 e 64 con più di 900 alunni.
(da www.lasicilia.it)
12.01.2009. Oggi si parte con la riorganizzazione della rete
scolastica in Sicilia. In totale, le scuole da rivedere,
stando ai dati forniti dalla dott. Buttafuoco,
dirigente responsabile per gli istituti
statali, con riferimento agli alunni in organico
nelle scuole delle nove province siciliane
sono i seguenti: istituti con meno di 300
alunni 33, di cui 8 a Catania; con meno di 500,
234, di cui 43 a Catania; scuole con più di 900
alunni 211, di cui 64 a Catania. Nella nostra
provincia quindi in totale gli istituti con meno
di 300 iscritti, di 500 e con più di 900 sono
115. Come è noto conserveranno l’autonomia
le scuole che dovrebbero avere un organico
di 500 frequentanti, mentre da sdoppiare
gli istituti con oltre 900 alunni.
A Catania le scuole sovradimensionate superano
quelle delle altre province siciliane.
Nella scuola di base, come abbiamo rilevato
in altre occasioni, le istituzioni catanesi sottodimensionate
sarebbero circa 13, mentre
molti sono gli istituti di scuole secondaria di
secondo grado con più di 900 alunni. Vi sono
anche scuole superiori con meno di 500, ma
non dovrebbero perdere l’autonomia in
quanto ubicati in zone di montagna: per
esempio l’istituto Medi di Randazzo, mentre
altre scuole, come l’istituto d’arte di Caltagirone
e l’Artistico di Catania utilizzeranno la
stessa deroga per gli istituti montani per la loro
specificità territoriale.
C’è da dire che nei mesi scorsi l’assessore
regionale Antinoro emanò un decreto in cui si
diceva che ’per acquisire o mantenere la personalità
giuridica le istituzioni scolastiche, di
norma, dovranno avere una popolazione prevedibilmente
stabile per almeno un quinquennio
compresa tra 500 e 900 alunni. Qualora
le singole scuole non raggiungano gli indici
minimi di riferimento sono unificate
orizzontalmente con le scuole dello stesso
grado comprese nel medesimo ambito territoriale
o verticalmente in istituti comprensivi,
a seconda delle esigenze educative del
territorio e nel rispetto della progettualità
territoriale.
Poi doveva riunirsi il tavolo tecnico, ma gli
incontri vennero rinviati. I lavori si riprenderanno,
come si è detto, stamani quando Antinoro
presenterà le proposte assessoriali per
singola provincia. Si comincerà con Palermo.
Trapani, Ragusa. Domani, con Agrigento, Siracusa,
Enna, mercoledì, Catania, Messina, Caltanissetta.
Pare che si debba procedere come
si suol dire ’a piccoli passi’, evitando almeno
nell’immediato futuro di non stravolgere la
geografia degli istituti. Insomma, vi sarebbero
istituti che pur avendo meno di 500 alunni
per particolari esigenze ambientali potrebbero
mantenere l’autonomia. Bisogna riconoscere,
infine, che ormai i tempi sono limitati, anche se in alcuni casi l’esiguo numero di
alunni obbligherà ad intervenire.
(da www.lasicilia.it)