STRATEGIE PER I GIOVANI
Data: Lunedì, 12 gennaio 2009 ore 12:15:22 CET
Argomento: Rassegna stampa


E’ stata resa nota nei giorni scorsi una indagine della Timss (Trends in International Mathematics and Science Study) che misura l’andamento degli alunni nelle discipline scientifiche con dei sistemi che, nonostante sembrerebbero più attendibili dei famosi Ocse-Pisa, alla fine però danno risultati similari.

Se infatti per un verso confermano l’ottimo andamento della scuola primaria, con una media complessiva al di sopra dei 37 paesi partecipanti, dall’altro convalidano il limite basso, per le materie scientifiche e matematiche, della secondaria di primo grado. Qualche meccanismo dunque si inceppa alla ex scuola media che a questo punto il ministero dovrebbe monitorare, implementando magari vere strategie di riforma, evitando tagli indiscriminati che possono solo ulteriormente danneggiare quanto è già danneggiato.

Stesso discorso vale per la secondaria di secondo grado della cui riforma si discute fin dal 1969 ma senza addivenire a una soluzione condivisa e scientifica per migliorare le sorti non solo della nostra scuola ma anche del paese.

Certamente per fare un’opera così delicata e complessa alla base la politica dovrebbe cementare il modello di società che intende realizzare e quale tipo di sviluppo le voglia imprimere. Di contro invece le scelte più importanti sono state fatte su impulso del contingente, come fu ai primi degli anni Sessanta con l’obbligo fino alla terza media, cosicché le scuole, e forse pure anche le Università, si sono sempre trovate impreparate.

Se a molti osservatori viene facile addossare colpe alla scuola, e in modo particolare ai professori, non ci pare onesto sfuggire la questione legata alla scarsissima considerazione che finora è stata data ai giovani e ai loro mille problemi: cosa è stato fatto per loro? Tralasciamo il degrado delle città, l’impatto micidiale con le droghe, i modelli ambigui proposti e soffermiamoci sul grande valore strategico che le istituzioni scolastiche potrebbero avere se fossero sempre a disposizione dei ragazzi per fare musica, teatro, sport, arte, letteratura e anche, perché no, discoteche. Ma occorrono soldi, tanti soldi che una classe politica lungimirante dovrebbe spendere con gioia in prospettiva di una società migliore che gli attuali alunni un giorno dovranno dirigere.

PASQUALE ALMIRANTE (da www.lasicilia.it)







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