Perchè sì alle piccole maestrine dalla penna rossa
Data: Sabato, 10 gennaio 2009 ore 18:02:19 CET
Argomento: Opinioni


Lo stile di pensiero “politicamente corretto” in ambito educativo si traduce nella protezione a ogni costo dei figli o degli allievi: da qualsiasi prova, difficoltà, delusione o frustrazione. Purtroppo così facendo non si produce forza psicologica e morale, ma fragilità, pigrizia e scarso senso della realtà.
L’ultima trovata di questo benintenzionato filone pedagogico viene dal Regno Unito, dove si sta diffondendo il consiglio o addirittura il divieto (non si capisce bene) di usare la penna rossa per correggere gli errori degli allievi. Ne parla Cristina Nadotti su “Repubblica” (Addio penna rossa - “Quelle correzioni danno troppa ansia”). L’autrice simpatizza apertamente per questa nuova frontiera dei diritti umani.
Decisamente meno sintonici i commenti . Marco Lodoli sullo stesso quotidiano dà fondo al suo sarcasmo; Marcello D’Orta sul “Giornale” ipotizza un “Complesso Dickens” all’origine dei sensi di colpa britannici; Massimo Gramellini nel suo Buongiorno affianca la notizia a quella del licenziamento di una centralinista della Florida che rispondeva al telefono “Buon Natale”.

da gruppodifirenze







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