''SONO UN'INSEGNANTE DI SOSTEGNO NON SPECIALIZZATA'': ECCO LA MIA ESPERIENZA
Data: Sabato, 10 gennaio 2009 ore 00:05:00 CET
Argomento: Opinioni


L’esperienza di Chiara

 
E’ vero, comincia tutto da una telefonata … “ci sarebbe una supplenza, però è  su Sostegno, accetta?”  Già, le segretarie delle scuole dicono “sarebbe…però”, mettono le premesse per un eventuale rifiuto.
 
 
 
Ma quando è cominciato tutto ciò? All’apertura delle supplenze i presidi rincorrono gli insegnanti di Sostegno specializzati, sì, li rincorrono, perché chi fa prima si aggiudica l’insegnante specializzato, checchè ne dicano, sono ancora pochi in confronto alla crescente domanda. Chi arriva tardi deve chiamare gli insegnanti non specializzati e girare  “la ruota della fortuna”, sì, perché tra i non specializzati ci sono quelli che hanno esperienza, magari di qualche anno, ma non è dato saperlo…
 
Io sono tra quelli che hanno esperienza e non la specializzazione.
Quindi ogni anno (o quasi) sono un numero della “ruota della fortuna” e quando girano la ruota mi sento un pò peggio di una velina.
 
“Ma chi te lo fa fare?”, dice sempre la mia amica-collega di italiano dall’alto della sua blindata cattedra di ruolo. Eh già! A volte me lo chiedo, ma non troppo, il più grande insegnamento di chi fa questo mestiere è proprio imparare a non lamentarsi, noi che vediamo le più misere miserie umane, non possiamo permetterci di pensare ai brillantini. Noi ci alziamo la mattina e pensiamo a come fare per motivare i nostri ragazzi, quei ragazzi che piangono, urlano, ammutiscono, e vivono una vita parallela all’interno di un aggregato sociale forzato, la scuola.
 
Come faccio ad andare avanti?
A volte mi basta uno di quei sorrisi…
di quelli che non vedi più da quando eri piccola …
quello dei miei ragazzi.
 
Chiara






Questo Articolo proviene da AetnaNet
http://www.aetnanet.org

L'URL per questa storia è:
http://www.aetnanet.org/scuola-news-13745.html