UNIVERSITA', CAMERA APPROVA FIDUCIA: OGGI IL DL GELMINI DIVENTA LEGGE
Data: Giovedì, 08 gennaio 2009 ore 11:27:08 CET
Argomento: Comunicati


 UNIVERSITà
Camera approva fiducia.
 Oggi dl Gelmini diventa legge

302 sì, 228 no, due astenuti: contrarie tutte le opposizioni

ApCOM, 8.1.2009
Roma, 8 gen. (Apcom) - La Camera vota la fiducia sul decreto di riordino dell'Università. A favore i gruppi del Pdl e della Lega, contro le opposizioni dell'Idv, del Pd e dell'Udc. Nel dettaglio, i sì sono stati 302, i no 228, due gli astenuti. Oggi, con il voto finale dell'aula di Montecitorio, previsto alle 13, il provvedimento, già passato al Senato a fine novembre, verrà licenziato definitivamente dal Parlamento.
Come già accaduto sulla scuola, anche questo provvedimento varato dal ministro dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca Mariastella Gelmini ha alimentato nei mesi scorsi un movimento di protesta animato soprattutto da studenti e docenti e un duro scontro fra la maggioranza e l'opposizione. Alla Camera, il Pd un mese fa ha abbandonato la commissione Cultura che esaminava il decreto, accusando il centrodestra di voler respingere tutte le proposte di miglioramento dei deputati di minoranza.
Con l'entrata in vigore della nuova legge cambiano molte cose: con le norme anti-baroni che introducono una verifica sull'attività di ricerca effettivamente svolta dai docenti, nella gestione dei concorsi universitari con il sorteggio dei commissari e nell'assegnazione dei fondi agli atenei, che nella nuova formulazione di legge prevede un vantaggio per quelli 'virtuosi' e una penalizzazione per quelli più 'spendaccioni'. Di seguito le principali novità introdotte dal decreto Gelmini, sul quale la Camera esprimerà domani il voto finale.
TURN OVER - Blocco delle assunzioni per le università che chiudono i bilanci annuali in rosso. Per gli atenei poco virtuosi, inoltre, esclusione dalla ripartizione dei fondi relativi agli anni 2008-2009. Non solo: le università che spendono più del 90% dei finanziamenti statali (Fondo di Finanziamento Ordinario) in stipendi non potranno bandire concorsi per docenti, ricercatori o personale amministrativo. Il blocco del turnover di personale (la sostituzione di chi va in pensione nelle altre amministrazioni è limitata al 20%) per gli atenei 'sani' viene elevato al 50%. Delle possibili assunzioni presso le Università, almeno il 60% dovrà essere riservato ai nuovi ricercatori. Esclusi dal blocco del turn over i concorsi di ricercatore già banditi (per un totale di 2.300 posti), esclusi dal blocco delle assunzioni gli enti di ricerca.
CONCORSI - Sorteggio contro i concorsi 'guidati'. Le commissioni che dovranno reclutare docenti saranno composte da un ordinario nominato dalla facoltà e da quattro professori sorteggiati su una lista di 12, eletti a loro volta da una lista di ordinari del settore scientifico disciplinare oggetto del bando. I ricercatori saranno reclutati da commissioni composte da un professore associato nominato dalla facoltà che richiede il bando e da 2 professori ordinari sorteggiati da una lista di professori appartenenti al settore disciplinare oggetto del bando. La valutazione dei candidati avverrà secondo parametri riconosciuti anche in ambito internazionale.
STRETTA SUI 'BARONI' - Per fare carriera e aver diritto a scatti di anzianità bisognerà dimostrare di aver effettuato ricerca scientifica (con pubblicazioni certificate da un'apposita Anagrafe nazionale aggiornata con periodicità annuale).
TRASPARENZA - Annualmente il rettore presenterà al cda e al Senato accademico "una relazione concernente i risultati dell'attività di ricerca" nonché "i finanziamenti ottenuti da soggetti pubblici e privati". La relazione sarà poi pubblicata sul sito dell'Ateneo. Chi non ottempera ai suoi obblighi, rischia una penalizzazione nella ripartizione delle risorse.
RIENTRO DEI 'CERVELLI' - La norma permette alle università di assumere professori ordinari e associati o ricercatori tramite la "chiamata diretta" di studiosi "stabilmente impegnati all'estero" o di "chiara fama".
RISORSE - Più soldi per gli atenei virtuosi e per gli studenti meritevoli. Nella ripartizione delle risorse, infatti, sarà considerata la qualità dell'offerta formativa dell'ateneo, così come quella della ricerca scientifica e l'efficienza della didattica. Le università più virtuose saranno individuate attraverso i parametri di valutazione Civr (Comitato di indirizzo per la valutazione della ricerca) e Cnvsu (Comitato nazionale valutazione del sistema universitario). Più soldi anche per il diritto allo studio: 65 milioni di euro, per il 2009, per le residenze universitarie (1700 posti letto in più), mentre al Fondo per le borse di studio andranno 135 milioni di euro in più.
 
Decreto legge sull'Università: la Camera approva
di R.P.
Con 302 voti a favore e 228 contro la Camera ha approvato la conversione in legge del decreto sull'Università. Il dibattito prosegue in aula nella mattinata dell' 8 gennaio. Fra qualche giorno la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.
Conclusione scontata per l’iter parlamentare del decreto legge recante disposizioni urgenti per il diritto allo studio, la valorizzazione del merito e la qualità del sistema universitario e della ricerca : nel corso della seduta del 7 gennaio la Camera ha votato la fiducia posta dal Governo sull’approvazione del provvedimento, 302 deputati hanno votato a favore e 228 contro.
Altrettanto scontate le dichiarazioni di voto: tutte a sostegno incondizionato dell’operato del Governo quelle dei partiti di maggioranza, tutte contro e senza appello quelle dei deputati dell’opposizione.
Paola Goisis (Lega Nord) ha sottolineato come il provvedimento propone un sistema di finanziamento volto a premiare l'efficienza e l'efficacia degli atenei, un aggiornato modello di governance, misure atte a garantire in maniera più adeguata il diritto allo studio dei meno abbienti oltre che un meccanismo più trasparente di reclutamento della docenza.
Al contrario Eugenio Mazzarella (PD) ha messo in evidenza l'assenza di una visione  organica dei problemi dell'università e della ricerca da parte del Governo.
Nella mattinata del giorno 8 l’esame del provvedimento prosegue in aula, ma l’esito finale è ormai scontato: il decreto sarà convertito in legge e fra pochi giorni, dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, entrerà in vigore.
07/01/2009






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