''LE PROFESSORESSE NON CORREGGONO I COMPITI...STIRANDO LE CAMICIE!''
Data: Venerd́, 02 gennaio 2009 ore 20:18:32 CET
Argomento: Opinioni


Femminilizzazione della scuola. E’ scoppiato un altro caso, dopo quello dei cinque minuti di lezione, che riguarda un dato di fatto inequivocabile: la scuola italiana è l’unico settore in cui vi è una preponderanza femminile.
A quanto pare, caro preside Indelicato e caro prof. Almirante, dopo anni di domande sui motivi che hanno portato la scuola italiana a queste disastrose condizioni, qualcuno ha finalmente trovato la risposta: la colpa è delle donne. Sono troppe, sono vecchie, sono ignoranti e analfabete dal punto di vista informatico (e credo non solo) e correggono i compiti (orrore!) stirando le camicie; non dedicano molto tempo alla scuola, la fanno per ripiego, di fretta, con stress, perché pensano solo ai figli e alla casa, nonché al marito.
Ora, cari interlocutori, mi permettete di dissociarmi da voi? Vedete, il problema non è essere uomo o donna. Esistono uomini cretini (ne conosco tanti) e donne cretine; esistono uomini intelligenti (ne conosco pochi) e donne intelligenti. Il problema non è il sesso, ma la persona. Quindi che nella scuola ci siano più donne non è esattamente un guaio, credetemi. Anzi. La scuola viene spesso vista proprio dagli uomini, da loro sì, come un lavoro di ripiego. Quante volte mi sono sentita dire, con una certa aria di sufficienza e sempre da colleghi maschi, mai da una donna: “Per me la scuola è un hobby”. Beato lui, pensavo, almeno potesse esserlo anche per me. E poi capivo. Ma certo, questo ha un secondo, un terzo lavoro, fa l’ingegnere, l’avvocato, il geometra, qui ci viene per passarsi il tempo. E poi scappa via, altro che a fare cose umili, come stirare o a pulire il sederino ai figli, va a incassare ben altri soldi con ben altro lavoro.
Invece le donne riescono, con grande fatica certo, non facilmente, a fare tutto. Conosco colleghe con situazioni familiari difficili, figli con handicap, genitori ammalati, che sono sempre presenti a scuola e danno il massimo del loro contributo; e non correggono i compiti mentre stirano, li correggono con calma, dopo aver stirato, a tarda sera. Nessuna di noi corregge i compiti mentre cucina  o mentre stira. I compiti non sono bruciacchiati o macchiati d'unto, statene sicuri.  E conosco colleghe che hanno imparato, a una certa età,  il computer da sole, con impegno e sanno usarlo bene, benissimo. E ci aggiorniamo, non vi preoccupate. Abbiamo voglia di andare avanti e di fare bene, come e più degli uomini, proprio forse perchè, in passato (e a questo punto devo credere ancora oggi), abbiamo avuto un ruolo marginale.
Credetemi, convincetevene dunque: il problema della scuola italiana non sono le donne. Levatevelo dalla testa.
Anzi. Meno male che nella scuola ci sono le donne, caro preside e caro professore. Perché, se non ci fossero loro, con la loro modestia e la loro capacità di adattamento, avremmo dei professori con la fretta di scappar via a fare un vero lavoro. Quello buono. Quello da uomini. Mica quella cosa da femminucce come insegnare…

SILVANA LA PORTA

Eccovi l'articolo del preside Indelicato







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