I poeti dicono ''no'' alla guerra
Data: Mercoledì, 31 dicembre 2008 ore 16:44:52 CET
Argomento: Comunicati


  GAZA-Ierisera ha parlato all'agenzia Infopal, Vittorio Arrigoni, volontario italiano al momento presente nella Striscia di Gaza. "La distruzione è ovunque, ha testimoniato il volontario italiano. Sotto le macerie c'è gente polverizzata, irriconoscibile. Sono i "missing", gli scomparsi, sbriciolati sotto le bombe del terrorismo di stato israeliano. Non c'è più neanche la polizia, annientata dalle bombe israeliane. Quelle che, secondo gli indecenti media italo-israeliani, avrebbero distrutto le "basi del terrorismo". Non c'è più pane a Gaza, prosegue. Davanti alle panetterie ancora aperte ci sono 30-40 persone in coda per un pezzo di pane. Fino all'altro giorno c'era la polizia che controllava le masse affamate. Ora non c'è neanche più quella: gli israeliani l'hanno fatta fuori". "Negli ospedali - racconta Vittorio Arrigoni, che ha passato gli ultimi due giorni e notti allo Shifa di Gaza -, manca tutto, persino le garze e le suture. Sabato, in un'ora, sono arrivati centinaia di feriti. Domani, un dottore farà a noi volontari un training di infermeria generale".

La guerra che verrà

non è la prima. Prima
ci sono state altre guerre.
Alla fine dell'ultima
c'erano vincitori e vinti.
Fra i vinti la povera gente
faceva la fame. Fra i vincitori
faceva la fame la povera gente ugualmente.

Bertolt Brecht
(1898 - 1956)

"O vecchio, a te piaccion sempre discorsi interminabili,
come una volta, in pace: ma è sorta guerra orrenda.
Già molte volte io fui nelle battaglie degli uomini,
e mai vidi esercito simile, così grande!"

Omero




Macerie
Sotto le macerie
Il lamento di un bambino
Nato dalle bombe e dall’odio.
Dai Balcani a Baghdad
Passando per i campi
Della Palestina
Un unico grido
di donne che piangono i loro figli
Un filo di dolore
Che congiunge
I destini di vite dimenticate
Di frammenti di guerre
Sepolte nell’oblio

EDVINO UGOLINI

Sgorga impetuosa anche da parte nostra un'amara considerazione.........

Come Arianna

Si fan pigri I densi sapori
Di utopiche albe
Su davanzali di luna
Esplode la polveriera
Fino alle guance del cielo
Negli abissi del mare
Dentro il nucleo della vita
Non c'è non c'è
Brezza d'incenso
O corazza che argini
Il pianto
L'aria profanata
Flagella il respiro
Si macera il giorno
Nel mixer violento
Si scompone il tassello
Di un mosaico
Così ben congegnato
E se Arianna
Io mi scopro
E' per capire il senso
E se confondo
Il riso e il pianto
O mi disperdo fra nubi
Sulla scia d'una stella
E' per lesinare
Trame d'orizzonti
Che con raffiche d'oro
Schiariscano
Neri tramonti
E se costantemente
Depongo il pensiero
Sul sommesso parlare
In cui s'acquieta il respiro
E' per non svanire
Nello sfacelo del cuore
E' per scovare
Annidato nel profondo
Il garrire d'un nuovo giorno.

Maria Allo


Augurio
Se gli uomini capissero
che la pace illumina la vita
che l'altro è tuo fratello
e la guerra te ne priva
che peggio delle rovine
sono la disperazione e la solitudine.
Se gli uomini capissero
l’importanza della vita
e la recondita gioia
di essere parte
di questo miracolo.
Se gli uomini capissero
che la notte
è solo l’altra faccia
del giorno
e che gli incubi
sono solo il risvolto
dei sogni.
Se gli uomini capissero
che il bene
rimane come eterna traccia
su questo breve sentiero
chiamato vita.
Se gli uomini capissero

DOVE TERMINA L'ARCOBALENO


Dove termina l'arcobaleno

Deve esserci un luogo, fratello,

Dove si potrà cantare ogni genere

di canzoni,

E noi canteremo insieme, fratello,

Tu ed io, anche se tu sei bianco e io

non lo sono,

Sarà una canzone triste, fratello,

Perchè non sappiamo come fa,

Ed è difficile da imparare,

Ma possiamo riuscirci, fratello, tu ed io.

Non esiste una canzone nera.

Non esiste una canzone bianca.

Esiste solo musica, fratello,

Ed è musica quella che canteremo

Dove termina l'arcobaleno.



Richard Rive







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