STIPENDI MISERABILI: LA FURTIVA FIRMA DEL CONTRATTO SCUOLA
Data: Luned́, 29 dicembre 2008 ore 00:05:00 CET
Argomento: Comunicati


Stipendi miserabili in faccia alla crisi
 La furtiva firma del contratto-scuola

Comunicato-stampa

Si potrebbe dire: "furtivi come ladri nella notte". Praticamente senza uno straccio di vera trattativa, è stato firmato qualche giorno fa il contratto-scuola tra governo e i sindacati Cisl, Uil, Snals e Gilda. In realtà il governo si è limitato a comunicare ai cinque sindacati (la Cgil non ha firmato) la miseria che era disposto ad elargire a docenti ed Ata, precisando che non ci sarebbe stata alcuna trattativa; dunque prendere o lasciare e quattro sindacati concertativi su cinque hanno "preso". Ma cosa esattamente?

Una miserabile elargizione che sarebbe stata offensiva comunque, ma che diviene grottesca e provocatoria quando, a parere universale, i salariati e i settori popolari stanno per essere investiti da una crisi economica senza precedenti e quando, già ora, numerosissime famiglie non riescono ad arrivare alla quarta settimana del mese, e sovente neanche alla terza. Invece, dunque, di restituire a docenti ed Ata almeno una parte del furto salariale imposto negli ultimi 15 anni (perdita stipendiale di almeno il 20%), il contratto prevede un aumento in cifra netta per i docenti che oscilla tra i 38 (prima fascia elementari) e i 60 euro (ultima fascia anzianità delle superiori) mensili; per gli Ata l'insulto si concretizza in cifre oscillanti tra i 28 euro netti (inizio carriera) e i 40 euro.  Gli aumenti partiranno dal 1 gennaio 2009, ingloberanno l'indennità di vacanza contrattuale per il 2008 e non daranno un euro per gli arretrati dl 2008, imponendo di fatto il contratto triennale.

Il governo ha giustificato questo sconcio con due argomenti:

1) era impossibile dare alcunchè per il 2008, salvo la vacanza contrattuale, perchè il precedente governo Prodi non aveva stanziato nient'altro nella Finanziaria per il 2008: il che è vero;

2) la cifra per il 2009, "pur limitata, risente anch'essa del non-investimento fatto dal governo Prodi", oltre che della "difficilissima situazione finanziaria", ma comunque andrebbe "apprezzata la celerità (un anno e non gli usuali due anni dei governi di centrosinistra) con cui questa volta il contratto è stato rinnovato".

Non abbiamo dubbi sulle gravissime responsabilità dei governi di centrosinistra nell'immiserimento della scuola pubblica e di docenti ed Ata: ma queste cifre gridano comunque vendetta e ci auguriamo che l'intero popolo della scuola pubblica sostenga nelle prossime settimane docenti ed Ata in lotta per salari che siano adeguati ai livelli europei e consentano di fronteggiare il precipitare di una crisi economica senza precedenti.
Piero Bernocchi   portavoce nazionale dei Cobas della scuola






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