''MANDATE LE FIGLIE A SCUOLA? MORIRANNO''
Data: Domenica, 28 dicembre 2008 ore 11:37:09 CET
Argomento: Comunicati


«Mandate le figlie a scuola? Moriranno»
28-12-2008
 

I talebani pachistani nella valle dello Swat: da gennaio niente bambine in classe

Già bruciati 125 istituti. Gli estremisti prendono di mira le alunne: «In classe imparano volgarità e i valori occidentali»

Mamme avvisate: il grembiulino azzurro sarà la divisa delle condannate a morte. «Non dovete più mandare le vostre figlie a scuola. Avete tempo fino al 15 gennaio: da quel giorno le ammazziamo tutte». Il mullah Fazlullah non ha ancora trent'anni e dice di guidare un movimento pacifico per la promozione della virtù islamica. Vorrebbe bandire la tv dalla faccia della Terra ma gli piace molto la radio. Infatti lo chiamano «mullah in FM»: da un centinaio di piccole emittenti illegali fa riecheggiare i suoi editti in tutta la Valle dello Swat, un ex paradiso di montagne e torrenti nel cuore del Pakistan.

Fino a ieri era «la Svizzera d'Oriente»: una meta turistica a poche ore di auto dalla capitale Islamabad, 5.400 chilometri quadrati di bellezze naturali e di storia (qui marciò Alessandro Magno, e nella parte settentrionale passava l'antica Via della Seta). Una zona tradizionalista, di etnia pashtun (la stessa dei talebani afghani), ma ricca e relativamente tollerante verso la modernità (fino al '69 retta da un sovrano moderato), capace di coniugare la pista del Corano con le piste da sci. Dal 2007 la Svizzera d'Asia è diventata campo di battaglia, testa di ponte del movimento integralista che, partendo dalle Aree Tribali al confine con l'Afghanistan, si ripromette di trasformare il Pakistan in un emirato «governato dalla sharia». La valle è militarizzata (200 soldati pachistani uccisi negli ultimi mesi). Ma la decisione di Islamabad di spostare parte delle truppe dal fronte «talebano» al confine indiano rischia di rafforzare il «mullah in FM».

Nella valle dello Swat c'erano un centinaio tra hotel e ristoranti. Il 75% ha chiuso. Le scuole stanno seguendo la stessa sorte. Quelle femminili s'intende: nel giro di un anno (agendo di notte) i miliziani di Fazlullah ne hanno già bruciate 125. Adesso, per la prima volta, l'ultimatum riguarda ogni famiglia, ogni bambina, ogni ragazza della valle. «L'educazione femminile è contro gli insegnamenti islamici, propaga la volgarità e i valori dell'Occidente ». In questa ottica aberrante, anche la campagna Onu di vaccinazioni contro la poliomielite avrebbe come obiettivo di «rendere impotenti i nostri bambini». Follie inculcate con il ricatto della violenza. Minacce efficaci, visto che nella valle i casi di polio sono aumentati e il 50% delle bambine ha già abbandonato la scuola. Le famiglie (e gli insegnanti) hanno paura. I ricchi fuggono. I poveri restano. Lo Swat ha 842 scuole maschili e 490 femminili, con 300 mila bambini dai 3 ai 9 anni: solo 160 mila maschi e 67 mila femmine sono iscritti ai corsi. L'ultimatum del «mullah in FM» peggiorerà le cose. Hazir Gul, un insegnante citato dal quotidiano The Times, dice che la mancanza di protezione da parte dello Stato ha reso onnipotenti i talebani: «Possono bruciarci quando vogliono, impunemente ».

Però le autorità fanno la voce grossa. Il ministro della Scuola della Frontiera di Nord-Ovest (la regione che comprende lo Swat) dice che «l'Islam prevede istruzione obbligatoria per entrambi i sessi» e che quindi «il governo userà ogni mezzo per proteggere questo diritto». Certo. E le 125 scuole bruciate finora? Sul fronte opposto Maulvi Umer, portavoce nazionale dei talebani pakistani (Tehrik-i-Taliban), contattato dal quotidiano «L'alba » sembra fare marcia indietro dalle minacce di Fazlullah, a condizione che «le studentesse vadano a capo coperto». A chi credere? Nella valle dello Swat le radio contano più dei giornali. E «il mullah in FM» lo sa bene.






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