In seguito ad invito del Parroco, Can.Orazio
Barbarino e dell'intera comunità parrocchiale,
davanti ad un pubblico attento e interessato,
ho presentato la recente raccolta di
versi che il nostro Vescovo ha dato alle stampe:
Pio Vigo, BRICIOLE, Abadir, Collezione
arte e teologia ,2008. Era presente lo stesso
Vescovo, S. E. Mons. Pio Vigo e, presentandomi
al pubblico, il Can. Barbarino ha avvalorato
la tesi di una poesia, che può farsi educazione
spirituale e pure attività pastorale.
Tuttavia, più che una presentazione, il mio
dire è stato una guida alla lettura. o. meglio,
una rilettura per chi ha letto o sfogliato il libro,
oppure ne abbia avuto notizia e per chi,
soprattutto, ama la poesia. Pertanto, avendo
fatto appello alla generosa cortesia del dott.
Turi Consoli, sempre pronto ad accogliere i
desideri degli amici del suo Giornale, l’ affido
integralmente ad AKIS. S.Giovanni, aprendo
il suo libro, dice: Erat Lux Vera, quae illuminat omnem hominem venientem in
hunc mundum ... et vidimus gloriam ejus, gloriam quasi unigeniti a patre plenum
gratiae et yeritatis" (Joan, I,1-14). Apparentemente il passo evangelico sembra
distante da questa rilettura, ma no~ cristiani e cattolici, vogliamo che la luce del
Vangelo sempre ci accompagni. BRICIOLE è l'intitolazione. Rimanda al latino
"nugae", che esiste nelle commedie di Plauto, che è negli scritti di Catone, che
ritorna nelle filosofia di Seneca, ma anèhe allo stesso latino "fragmenta", usato
dal Petrarca come titolo del "Canzoniere: "Rerum vulgarium fragmenta". Ma che
suona, come un comandamento, dopo il miracolo della Moltiplicazione dei pani:
"Colligite fragmenta", che preannunzia l'istituzione dell'Eucaristia e che si rivela
grande poesia e teologia nell'inno del sommo teologo Tommaso d'Aquino: ''Ne
vacilles, sed memento, tantum esse sub fragmento quantum in toto accipitur". E
che infine, ai nostri giorni, dà l'intitolazione allo splendido libro di "meditazioni" di
Salvatore Arcifa. Briciole: minuto frammento di cibo, specialmente di pane. Pane,
nutrimento basilare ed elementare, ma essenziale. Apro questo libro di poesie,
dalla copertina che richiama il colore della penitenza, e subito mi imbatto nelle
pagine bianche, sulle quali i caratteri della stampa ne accentuano il candore. Sì,
la pagina è bianca e su di essa si iscrive il segreto dell'anima, l'io profondo e
silente o appartato, che ora rompe il proprio sigillo e notifica. Sfoglio le pagine
dell'indice e m'imbatto in una molteplicità di incontri, situazioni, apparizioni, immagini.
E' stato detto (O.B.): "Il suo poetare è un precipitare di esperienze ... un ridire
in poesia ... ". Infatti esso è, nel poetare, il vario svolgersi di una storia personale,
che accoglie nove raccolte: 1966, 1982, 1987, 1992, 1997, 2000, 2003,
2006, 2008, con la conquista di otto premi, sino ad oggi. Un diario, un percorso,
che di continuo si sviluppa e si aggiorna, con costante fiducia, che accetta, con
fiducia illimitata, le seduzioni della "Città superna". Rivelando le proprie scoperte,
che si confida con un linguaggio essenziale, ineccepibile e compiuto. lo non
voglio far dire al poeta, in questo caso al "pastore poeta", quello che non dice o
che non vuoI dire o che esita a dire. Al contrario Ma non vi accorgete, sin
dalle prime espressioni e dalle prime immagini, che Pio Vigo, nella sua poesia,
ammira la luce, ama la luce, cerca la luce, vuole il Sole? Egli, viaggia tra cronache
e avvenimenti, assieme a celebrazioni e a meditazioni, in mezzo ai giovani e
agli anziani, assieme a sacerdoti e suore, tra vecchie e nuove conoscenze, tra
continenti e civiltà diverse.ma il suo è un viaggio verso la LUCE e che alla luce
anche gli vuoI condurre, anche noialtri .. Quando essa è scoperta o ritrovata
realtà, là si ferma la sua mano di scrittore e si appaga la sua nitida contemplazione.
"Mi è caro respirare la luce - che scende dalle pareti - come pioggia - e
mi accompagna fino alla sorgente: Cristo Pantacratore".(27). (Titolo: "Senza più
ombre":) "Impara ad amare, mi disse - come la luce:".(35). Venera "E' venuta da
dove nasce la luce - con l’abito splendente delle vergini - e il manto ricamato del
martirio" (52). La primaria e massima sorgente di questa misteriosa radiazione
elettromagnetica, che si trasforma in simbolo e in metafora, è la stella più vicina
alla terra: il SOLE, simbolo di splendore, bellezza, potenza, ma soprattutto simbolo
del sommo Sole, il Sole degli angeli, Dio, che si concede agli uomini con la
sua Grazia: "Tanto sole - mi è stato messo nel cuore .. .I suoi raggi mi rischiarano
ancora con tenerezza" (114). "Sulla tua spiaggia ora risplende il sole - e l'aria
serena - ti porta intensi - i profumi della pace" (134) e ritorna poi più splendente:
"Sorgerà in te il sorriso - splendente come il sole dopo la tempesta"(132). Al sole
si rivolgono le "giovani vite a noi affidate - che come fiori - aprono i loro petali ai
raggi del sole - e sognano di inondare i campi - con il loro profumo" (112).
Il sole "che non tramonta mai - e che ricrea ogni giorno", con la sua luce (136),
compie la sua molteplice operazione. E' come "La luce rapida piove di cosa in
cosa - e i colori vari suscita dovunque si riposa - tal risuonò molteplice ... " Piove
e colora. Piove e seduce. Piove e attira. Piove e avvince. Tanti colori. Sono i colori
della GRAZIA, che si dispiega sugli uomini. Egli dice: "Poi aspetta il sole - che
rende i suoi colori più intensi".(77). C'è il colore della FEDE: "Con lei la fede
diventa per noi luce" (53); "Hai vissuto i tuoi cento anni - con la fiaccola sempre
accesa - della fede" (138); "Lasceremo ardere la nostra fede ¬che non si lascia
imprigionare - dai confini della terra"(153). E' la PAROLA: "Ho sete della Parola -
luminosa come il sole - calda come la fiamma" (144). Ora sono i colori del
CANTO e della SPERANZA:"La sua luce - fece nascere in me il canto" (96); " La
luce che nasce dal tuo volto - riempie tutti di gioia - e semina speranza"(83). E'
il SORRISO di benevolenza, di amore, di esultanza: "Colorerei le pareti con il sorriso
¬di chi ha potuto consegnare - il proprio peso - a un cuore fatto di accoglienza"(
113; "Sono stato accolto - da una nube luminosa di esultanza ... " (107);
"Allora, il tuo volto - sarà sempre raggiante di contentezza"(106). E' TRIPUDIO di
felicità e il sole, divenuto personaggio, in una danza lùdica, impalpabile, quasi
etereo cagnolino, si trastulla con la gioia: "Il sole mescolava la sua gioia nel
vederci"(115) e pertanto "e lasciamoci riscaldare - dalla gioia dettata dai raggi del
sole"(74). E' il colore di PASQUA" I colori dell' Alleluia - hanno già aperto per tutti
- le feste di Pasqua" (65). E' il colore della PACE: "L'annunzio dei giorni lumino
si- ci farà abbracciare finalmente - come fratelli" (137), poiché la pace è sorgente
di luce e ci libera dal peso delle cose: "Imparerò così a guardare -la vita, la
gente e le cose - con gli occhi illuminati dalla pace"(66). E si aprono al chiarore
e alla danza, nella lieta e multicolore bellezza, i FIORI profumati: "Lo sguardo del
cielo - ci ha voluto come un giardino - ricco di fiori profumati - e dai molti colori"(
89); "Mi bastano il sorriso di un fiore - e la danza festosa dei suoi colori"(86).
Sino all'impercettibile, tenue delicatezza, che fa anche avvertire il profumo di un
fiore: "Mi hanno accolto col sorriso del gelsomino"(79).
Can. Don Salvatore Pappalardo da AKIS