“BRICIOLE” di Pio Vittorio Vigo: Un libro che onora la Poesia
Data: Domenica, 28 dicembre 2008 ore 08:00:00 CET
Argomento: Recensioni


In seguito ad invito del Parroco, Can.Orazio

Barbarino e dell'intera comunità parrocchiale,

davanti ad un pubblico attento e interessato,

ho presentato la recente raccolta di

versi che il nostro Vescovo ha dato alle stampe:

Pio Vigo, BRICIOLE, Abadir, Collezione

arte e teologia ,2008. Era presente lo stesso

Vescovo, S. E. Mons. Pio Vigo e, presentandomi

al pubblico, il Can. Barbarino ha avvalorato

la tesi di una poesia, che può farsi educazione

spirituale e pure attività pastorale.

Tuttavia, più che una presentazione, il mio

dire è stato una guida alla lettura. o. meglio,

una rilettura per chi ha letto o sfogliato il libro,

oppure ne abbia avuto notizia e per chi,

soprattutto, ama la poesia. Pertanto, avendo

fatto appello alla generosa cortesia del dott.

Turi Consoli, sempre pronto ad accogliere i

desideri degli amici del suo Giornale, l’ affido

integralmente ad AKIS. S.Giovanni, aprendo

il suo libro, dice: Erat Lux Vera, quae illuminat omnem hominem venientem in

hunc mundum ... et vidimus gloriam ejus, gloriam quasi unigeniti a patre plenum

gratiae et yeritatis" (Joan, I,1-14). Apparentemente il passo evangelico sembra

distante da questa rilettura, ma no~ cristiani e cattolici, vogliamo che la luce del

Vangelo sempre ci accompagni. BRICIOLE è l'intitolazione. Rimanda al latino

"nugae", che esiste nelle commedie di Plauto, che è negli scritti di Catone, che

ritorna nelle filosofia di Seneca, ma anèhe allo stesso latino "fragmenta", usato

dal Petrarca come titolo del "Canzoniere: "Rerum vulgarium fragmenta". Ma che

suona, come un comandamento, dopo il miracolo della Moltiplicazione dei pani:

"Colligite fragmenta", che preannunzia l'istituzione dell'Eucaristia e che si rivela

grande poesia e teologia nell'inno del sommo teologo Tommaso d'Aquino: ''Ne

vacilles, sed memento, tantum esse sub fragmento quantum in toto accipitur". E

che infine, ai nostri giorni, dà l'intitolazione allo splendido libro di "meditazioni" di

Salvatore Arcifa. Briciole: minuto frammento di cibo, specialmente di pane. Pane,

nutrimento basilare ed elementare, ma essenziale. Apro questo libro di poesie,

dalla copertina che richiama il colore della penitenza, e subito mi imbatto nelle

pagine bianche, sulle quali i caratteri della stampa ne accentuano il candore. Sì,

la pagina è bianca e su di essa si iscrive il segreto dell'anima, l'io profondo e

silente o appartato, che ora rompe il proprio sigillo e notifica. Sfoglio le pagine

dell'indice e m'imbatto in una molteplicità di incontri, situazioni, apparizioni, immagini.

E' stato detto (O.B.): "Il suo poetare è un precipitare di esperienze ... un ridire

in poesia ... ". Infatti esso è, nel poetare, il vario svolgersi di una storia personale,

che accoglie nove raccolte: 1966, 1982, 1987, 1992, 1997, 2000, 2003,

2006, 2008, con la conquista di otto premi, sino ad oggi. Un diario, un percorso,

che di continuo si sviluppa e si aggiorna, con costante fiducia, che accetta, con

fiducia illimitata, le seduzioni della "Città superna". Rivelando le proprie scoperte,

che si confida con un linguaggio essenziale, ineccepibile e compiuto. lo non

voglio far dire al poeta, in questo caso al "pastore poeta", quello che non dice o

che non vuoI dire o che esita a dire. Al contrario Ma non vi accorgete, sin

dalle prime espressioni e dalle prime immagini, che Pio Vigo, nella sua poesia,

ammira la luce, ama la luce, cerca la luce, vuole il Sole? Egli, viaggia tra cronache

e avvenimenti, assieme a celebrazioni e a meditazioni, in mezzo ai giovani e

agli anziani, assieme a sacerdoti e suore, tra vecchie e nuove conoscenze, tra

continenti e civiltà diverse.ma il suo è un viaggio verso la LUCE e che alla luce

anche gli vuoI condurre, anche noialtri .. Quando essa è scoperta o ritrovata

realtà, là si ferma la sua mano di scrittore e si appaga la sua nitida contemplazione.

"Mi è caro respirare la luce - che scende dalle pareti - come pioggia - e

mi accompagna fino alla sorgente: Cristo Pantacratore".(27). (Titolo: "Senza più

ombre":) "Impara ad amare, mi disse - come la luce:".(35). Venera "E' venuta da

dove nasce la luce - con l’abito splendente delle vergini - e il manto ricamato del

martirio" (52). La primaria e massima sorgente di questa misteriosa radiazione

elettromagnetica, che si trasforma in simbolo e in metafora, è la stella più vicina

alla terra: il SOLE, simbolo di splendore, bellezza, potenza, ma soprattutto simbolo

del sommo Sole, il Sole degli angeli, Dio, che si concede agli uomini con la

sua Grazia: "Tanto sole - mi è stato messo nel cuore .. .I suoi raggi mi rischiarano

ancora con tenerezza" (114). "Sulla tua spiaggia ora risplende il sole - e l'aria

serena - ti porta intensi - i profumi della pace" (134) e ritorna poi più splendente:

"Sorgerà in te il sorriso - splendente come il sole dopo la tempesta"(132). Al sole

si rivolgono le "giovani vite a noi affidate - che come fiori - aprono i loro petali ai

raggi del sole - e sognano di inondare i campi - con il loro profumo" (112).

Il sole "che non tramonta mai - e che ricrea ogni giorno", con la sua luce (136),

compie la sua molteplice operazione. E' come "La luce rapida piove di cosa in

cosa - e i colori vari suscita dovunque si riposa - tal risuonò molteplice ... " Piove

e colora. Piove e seduce. Piove e attira. Piove e avvince. Tanti colori. Sono i colori

della GRAZIA, che si dispiega sugli uomini. Egli dice: "Poi aspetta il sole - che

rende i suoi colori più intensi".(77). C'è il colore della FEDE: "Con lei la fede

diventa per noi luce" (53); "Hai vissuto i tuoi cento anni - con la fiaccola sempre

accesa - della fede" (138); "Lasceremo ardere la nostra fede ¬che non si lascia

imprigionare - dai confini della terra"(153). E' la PAROLA: "Ho sete della Parola -

luminosa come il sole - calda come la fiamma" (144). Ora sono i colori del

CANTO e della SPERANZA:"La sua luce - fece nascere in me il canto" (96); " La

luce che nasce dal tuo volto - riempie tutti di gioia - e semina speranza"(83). E'

il SORRISO di benevolenza, di amore, di esultanza: "Colorerei le pareti con il sorriso

¬di chi ha potuto consegnare - il proprio peso - a un cuore fatto di accoglienza"(

113; "Sono stato accolto - da una nube luminosa di esultanza ... " (107);

"Allora, il tuo volto - sarà sempre raggiante di contentezza"(106). E' TRIPUDIO di

felicità e il sole, divenuto personaggio, in una danza lùdica, impalpabile, quasi

etereo cagnolino, si trastulla con la gioia: "Il sole mescolava la sua gioia nel

vederci"(115) e pertanto "e lasciamoci riscaldare - dalla gioia dettata dai raggi del

sole"(74). E' il colore di PASQUA" I colori dell' Alleluia - hanno già aperto per tutti

- le feste di Pasqua" (65). E' il colore della PACE: "L'annunzio dei giorni lumino

si- ci farà abbracciare finalmente - come fratelli" (137), poiché la pace è sorgente

di luce e ci libera dal peso delle cose: "Imparerò così a guardare -la vita, la

gente e le cose - con gli occhi illuminati dalla pace"(66). E si aprono al chiarore

e alla danza, nella lieta e multicolore bellezza, i FIORI profumati: "Lo sguardo del

cielo - ci ha voluto come un giardino - ricco di fiori profumati - e dai molti colori"(

89); "Mi bastano il sorriso di un fiore - e la danza festosa dei suoi colori"(86).

Sino all'impercettibile, tenue delicatezza, che fa anche avvertire il profumo di un

fiore: "Mi hanno accolto col sorriso del gelsomino"(79).

Can. Don Salvatore Pappalardo da AKIS







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