SOLDI, SOLDI, SOLDI: GLI INSEGNANTI SARANNO PREMIATI, PREMIALI E VINCITORI DELLA GARA...
Data: Sabato, 27 dicembre 2008 ore 11:28:46 CET
Argomento: Opinioni


Questa è una dissertazione di carattere linguistico. Perchè la lingua rimanda alle cose, cioè res e verba sono strettamente legati.
Il ministro Mariastella Gelmini ha, in più di una occasione, parlato di meritocrazia, cioè di incentivare la professionalità docente, cioè di premiare i docenti bravi. Ma invece di dire semplicemente “premiare”, pur con le implicazioni da gara sportiva che il verbo presupponeva, ha detto spesso una strana frase: “Nella scuola che ho in mente sarà del tutto normale che un docente preparato,  impegnato e responsabile sia destinatario di una premialità.”
Premialità? Ma che parola è “premialità”? E innanzitutto esiste nella lingua italiana? Sì, esiste. Ma fa parte di un linguaggio specialistico e sapete da quale ambito proviene? Da quello giuridico. La definizione recita così: “premialità s. f. [der. di premiale]. - (giur.) Il carattere delle norme premiali; il fatto di essere premiale.”
Cavolo, ma allora che frase è che I docenti, quelli bravi naturalmente, diverranno “destinatari di una premialità”? Che saranno “destinatari del fatto di essere premiali”?! E chi ci capisce più niente? Che cos’è questa confusione linguistica? Ma com’è strutturata questa frase?
Ma il bello è andare poi a sentire cosa significa l’aggettivo “premiale” in italiano. Naturalmente il termine appartiene al linguaggio giuridico e, udite udite, significa: “Legislazione  norme, leggi e sim., che prevedono riduzioni di pena per quegli imputati che decidano di collaborare con la giustizia.”
Cosaaa? Ma guarda un po’: la parola è legata addirittura all’ambiguo fenomeno del pentitismo e allude a un premio per chi collabora con la giustizia.
E invece ce lo ritroviamo bel bello nella scuola, a indicare un aumento di stipendio per i docenti, in una frase sibillina e malconcia. Premialità: ma vuoi vedere che dietro una vuota parola...c'è il vuoto (cioè niente grana)?!
A indicare che gli insegnanti bravi saranno premiali, destinatari di premialità, premiati con premi e vincitori della gara. E magari gli verrà ridotta la pena, la massima pena, quella di recarsi ogni giorno nell’ameno mondo delle loro classi.
Eh, sì. Premialità, premialità, premialità…ricchi premi e cotillons...


Silvana La Porta






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