SCUOLA: 70 EURO DI AUMENTO...E TRA POCO MANCO QUELLI!
Data: Sabato, 27 dicembre 2008 ore 09:13:17 CET
Argomento: Comunicati


E’ stato siglato nella tarda serata del 17/12 il contratto per il biennio economico 2008-2009.
La scelta di fondo, stante la esiguità delle risorse  disponibili (70 € medi lordo dipendente), è stata quella di sottoscrivere un  accordo limitato alla loro mera distribuzione integralmente sul tabellare.  Non è stato, quindi, possibile ipotizzare la soluzione di numerose situazioni  sul tappeto di rilevante valenza normativa, ma con inevitabili riflessi  economici per la loro copertura.
Per arrivare a questo che a prima vista può sembrare un  risultato riduttivo, si deve tener presente che :
·            per il 2008 il precedente Governo aveva  previsto la copertura della sola “vacanza contrattuale”;
·            per il 2009 era prevista la copertura, secondo  quanto previsto dal patto del ’93, della inflazione programmata che per il  biennio di riferimento è pari al 3,2% e che entro questo tetto sono già stati sottoscritti numerosi altri contratti dell’area del pubblico impiego;
·            la situazione economica attuale è sotto gli  occhi di tutti, al di là delle strumentalizzazioni di cui si avvalgono,  seppur in modo diverso, diverse forze politiche e alcuni sindacati;
·            di fatto il contratto si riduceva ad essere un  “contratto ponte” di un anno: il 2009;
·            per gli anni a partire dal 2010 è prevista,  infatti, una revisione delle regole contrattuali che dovrebbe superare i  limiti del patto del ’93 la cui applicazione non è certamente più sostenibile  perché, come denunciato da tempo dal nostro sindacato, non garantisce la copertura del potere d’acquisto di salari e pensioni;
·            si è dovuto sostenere un lungo braccio di  ferro su alcuni aspetti che erano legati alla “direttiva” che il Governo  aveva inviato all’ARAN e che, come ben sapete dai notiziari precedenti,  ipotizzava:
ü          l’ uso di una percentuale di tali risorse per  la contrattazione decentrata;
ü          l’utilizzo dell’attuale consistenza del fondo  d’istituto per “politiche per la produttività ed incentivazione del merito individuale e collettivo”.
Una volta ottenuto che la distribuzione delle risorse  economiche disponibili andasse integralmente al tabellare, e nella fondata  convinzione che non vi fossero margini per ottenere risorse aggiuntive in  questo periodo, si è andati verso la sottoscrizione dell’accordo, ratificando  di fatto lo stesso come un “contratto ponte di un anno”, sottoscritto oltre  che dallo SNALS-CONFSAL anche da CISL, UIL e GILDA. Come era facilmente  prevedibile la CGIL, in analogia a quanto ha già fatto anche per gli altri  contratti, non ha firmato con motivazioni che, in relazione alla limitatezza  delle risorse, sono ovvie e condivisibili ma non tengono conto del fatto che,  senza la sottoscrizione del contratto, i lavoratori non avrebbero neppure  avuto questo seppur limitato incremento stipendiale e che lo stesso produce i  migliori effetti possibili anche sul piano previdenziale di pensionabilità e  di fruibilità per la buonuscita. Il protrarre senza alcuna motivata  possibilità di miglioramento la trattativa determinava solo rischi e non  avrebbe prodotto nessun possibile vantaggio.
In sede finale di sottoscrizione si è ottenuto anche che  le risorse destinate a finanziare il fondo d’istituto per i parametri  relativi al numero complessivo degli addetti e per l’ulteriore quota relativa  al numero dei docenti per gli istituti di 2° grado fossero confermate, mentre  è stato rideterminato, con una lieve riduzione, quello relativo ai punti di  erogazione del servizio per l’inserimento tra gli stessi dei corsi serali,  dei centri territoriali permanenti, delle istituzioni educative (convitti) e  delle scuole carcerarie che nel precedente biennio non erano state  conteggiate.
Di particolare rilevanza politico-sindacale in prospettiva  è la nota a verbale congiunta di ARAN e OO.SS. firmatarie con cui  “le parti firmatarie del presente CCNL  convengono  sulla necessità di  rivedere, nel prossimo rinnovo contrattuale, l’attuale struttura della  retribuzione allo scopo di semplificarne il contenuto anche in relazione ai  diversi ambiti di intervento della contrattazione nazionale finalizzata alla  definizione delle componenti fisse della retribuzione e della contrattazione  collettiva volta a definire il salario accessorio per la valorizzazione della  prestazione lavorativa”. In pratica si sono gettate le basi per il  conglobamento tra accessorio generalizzato, determinato a livello di CCNL,  (RPD per i docenti, CIA per il personale ATA, indennità di direzione per i  DSGA) col tabellare (definizione delle componenti fisse della retribuzione a  livello di CCNL) con i benefici connessi sia sul piano previdenziale, sia sul  piano di non assoggettare quote consistenti di salario alla riduzione per  malattia. Questo era uno degli obiettivi che si è tentato di far passare,  seppure gradualmente e con una prima quota percentuale, in sede di  sottoscrizione del contratto. Ciò non è stato possibile per la totale e  assoluta chiusura del ministero dell’economia oltre che per gli inevitabili  rischi di mancata registrazione del contratto da parte della Corte dei Conti.
Restano comunque valide le sequenze contrattuali ancora da  definire e derivanti dal CCNL relativo al quadriennio normativo 2006-2009.
Su altre tematiche normative relative sia al personale  docente che ATA, sia per il personale ITD le OO.SS. firmatarie si sono  riservate di produrre apposite note a verbale.
Resta comunque fermo l’impegno dello SNALS-CONFSAL  a perseguire sia la revisione del decreto  “Brunetta” relativo alla riduzione della retribuzione accessoria per malattia  sia l’estensione alla scuola dei benefici fiscali sulla retribuzione  accessoria. Tale impegno è suffragato da quanto sottoscritto  nel recente accordo di Palazzo Chigi
 
 







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