Quanto pesa la famiglia sul fare scuola oggi? Molto, secondo gli insegnanti. E per lo più negativamente.
Famiglie distratte, lassiste, protettive. Famiglie che hanno rinunciato al loro ruolo educaativo nei confronti dei figli.
Dice la maestra Patrizia Mastrone: “Quanta fatica oggigiorno per insegnare ai bambini le più elementari regole della buona educazione: l’ubbidienza, l’ordine, la cortesia, la pulizia nel linguaggio e il rispetto degli altri e delle cose altrui. Quanta difficoltà nel far capire loro che non sempre si può ottenere tutto ciò che si vuole e non sempre tutto è dovuto: in molti casi nessuno l’ha mai insegnato loro. Buona parte dei genitori non crede in questa educazione, non la considera, forse, nemmeno tale; ha spesso un concetto falsato della libertà, intesa come licenza più che come autonomia all’interno di un corretto vivere civile: Spesso sono gli stessi che pensano che un bambino di cinque o sei anni si “traumatizzi” se qualche volta gli si dice un no e, nello stesso tempo, non hanno alcun dubbio a inserire i propri figli in tenerissima età negli asili nido, non tanto – o non solo – perché non ne possono fare a meno, quanto piuttosto adducendo motivazioni del tipo “così socializza prima” oppure perché “è trppo agitato, non si riesce più a tenerlo”.
La rinuncia (o indifferenza) a educare di molti genitori trova indiretta conferma in una ricerca condotta tempo fa da Tilde Giani Gallino. Secondo la sociologa, il concetto di educazione “intesa come guida” sembra diventato arcaico. E il permissivismo, che un decennio fa apparteneva a una minoranza di nuclei familiari, è diventato oggi un modello educativo di massa, così come un tempo lo era l’autoritarismo. Il tema della fatica dell’educare e dell’essere educati è assente.

Da La mia scuola. Chi insegna si racconta (Einaudi)