RIVOLUZIONARIA SENTENZA DEL TAR LAZIO:Niente coda in graduatoria per i docenti precari di ritorno
Data: Mercoledì, 17 dicembre 2008 ore 18:58:47 CET
Argomento: Rassegna stampa


Con la trasformazione delle graduatorie provinciali da permanenti ad esaurimento centinaia di docenti catanesi si sono trasferiti in uffici scolastici lontani da Catania con la speranza di ottenere l’ammissione in ruolo. Una scelta razionale in considerazione del fatto che le graduatorie ad esaurimento degli ex provveditorati del Nord erano senz’altro meno affollate rispetto a quelle dell’ufficio scolastico provinciale di Catania. Il ministero, in questo caso, prevedeva anche uno svantaggio, quello - nel caso di un eventuale rientro nella propria città - di essere inseriti in coda alla graduatoria, a danno della meritocrazia. Non veniva considerato, infatti, il punteggio totalizzato dai docenti precari. Molti insegnanti non di ruolo hanno presentato ricorso al Tar del Lazio che ha dato loro ragione.

I giudici amministrativi laziali hanno annullato il provvedimento ministeriale, che, appunto, prevedeva la collocazione in coda dei docenti precari che avessero scelto, soprattutto per motivi familiari, di rientrare nella sede di residenza. Finire in coda negli elenchi avrebbe comportato che un docente precario, per essere immesso nei ruoli , per esempio in una sede come Catania, avrebbe dovuto attendere anni ed anni, soprattutto in classi di concorso affollatissime. Il Tar del Lazio ha evidenziato che il criterio della meritocrazia non poteva essere annullato qualora un docente avesse deciso di trasferirsi altrove, non tenendo conto quindi del vincolo dell’immobilità. Per i giudici del Tar del Lazio, l’insegnate precario che si trasferisce in un altro ufficio scolastico provinciale dovrà conservare il punteggio e lo scaglione in cui si trovava nella graduatoria dell’ex provveditorato agli studi di provenienza.

E’ prevedibile che l’amministrazione impugnerà l’ordinanza del Tar del Lazio dal momento che potrebbe apportare una vera e propria rivoluzione nelle graduatorie provinciali, Vero è che la sentenza del Tar è esecutiva, ma è altrettanto vero che il Consiglio di Stato potrà, in via cautelare sospenderla. E’ quasi certo che, visto che le graduatorie dovranno essere aggiornate con l’ulteriore punteggio acquisito dai vari aspiranti, l’amministrazione potrebbe accogliere, e dare esecuzione, all’ordinanza emessa dai giudici laziali. Due ordinanze che fanno scalpore: la prima, quella di Catania, che, come abbiamo pubblicato, ha dato ragione ai familiari degli alunni disabili ai quali dovrà essere assicurato il docente di sostegno contro i tagli del Governo, l’altra, quella laziale, che darà la possibilità a molti docenti catanesi emigrati al Nord di rientrare nella sede di residenza non andando a finire in coda delle graduatorie.

MARIO CASTRO (da www.lasicilia.it)







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