Predicare bene e razzolare male, malissimo. Ad applicare questo detto vecchio come il mondo ci hanno pensato alcuni insegnanti in servizio in un paio di scuole di Porto Empedocle.
 Loro, i «prof», hanno spedito al locale Commissariato di polizia alcuni esposti con i quali sollecitavano maggiore rigore nei confronti di giovanotti intenti nelle ore di lezione a scorrazzare nei pressi degli istituti, in sella a moto «smarmittate» e senza indossare il casco. Tutto secondo copione, con gli insegnanti protesi a chiedere il rispetto della legalità e dell'ordine. I poliziotti agli ordini del commissario capo Cesare Castelli i controlli li fanno da sempre e la richiesta dei docenti è stata accolta senza sorpresa. Via ai posti di blocco, con paletta bene in vista.
 Immaginate la soddisfazione degli insegnanti nel vedere le volanti fuori dalle scuole a fermare quei giovinastri senza casco in testa. Alla resa dei conti però la vicenda ha offerto il proprio volto più grottesco. La paletta, i poliziotti l'hanno sventolata sul naso non solo degli scooteristi che in effetti disturbavano lo svolgimento delle lezioni andando in giro senza casco, ma anche di alcuni insegnanti. Alcuni di questi erano al volante senza avere allacciato le cinture di sicurezza. Facile intuire i commenti degli alunni nel vedere il poliziotto srotolare davanti al prof indisciplinato il foglio del verbale, compreso di multa e due punti tolti dalla patente. Ma per chi non dà l'esempio su come comportarsi si tratta di una «pena» minima.