TuttoscuolaNEWS n. 112.
Data: Mercoledì, 16 luglio 2003 ore 08:35:44 CEST
Argomento: Comunicati


 

Notizie, commenti e indiscrezioni sul mondo della scuola.
La newsletter settimanale di Tuttoscuola, la rivista per
insegnanti, genitori e studenti.

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N. 112, 14 luglio 2003


SOMMARIO

1. Falsi diplomi per posti veri in segreteria
2. Sempre piu' facile sfuggire ai controlli
3. Per la sua riforma Letizia sfoglia la Margherita: passa, non passa.
4. Imminente la "sentenza" del CNPI sul decreto per l'avvio della
riforma
5. Il riformista deluso
6. Legge finanziaria a prova di organico di fatto

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le altre notizie di TuttoscuolaFOCUS n.16/112:

I diplomifici, un'arte antica
Dalla produzione al consumo
Moratti tra due fuochi: accelerare o frenare le riforme?
L'organico di fatto si allontana sempre piu' dalla pianta organica

E poi tutte le scadenze aggiornate della scuola nella rubrica
TuttoscuolaMEMORANDUM

Per saperne di piu': http://www.tuttoscuola.com/focus
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Le scadenze in TuttoscuolaMEMORANDUM di questa settimana:

15 luglio – Termine ultimo INCARICHI DIRIGENZIALI
16 luglio – Versamenti IVA
20 luglio – Elenchi regionali BORSISTI PER L'EUROPA
21 luglio – domande di aggiornamento delle GRADUATORIE DI ISTITUTO
23 luglio – trasmissione dati scrutini ed esami
31 luglio – Termine ultimo per NOMINE 2003-2004
31 luglio - ANAGRAFE DELLE PRESTAZIONI
9 settembre – inizio PROVE SUPPLETIVE Esami di Stato
10 settembre – PRIMI GIORNI DI LEZIONE per il nuovo anno scolastico


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1. Falsi diplomi per posti veri in segreteria

Da tempo nelle scuole romane correva voce di vie facili per un posto
di impiegato nelle segreterie delle scuole. Secondo quanto risulta a
Tuttoscuola, un'inchiesta condotta in questi mesi dal nucleo
investigativo dei carabinieri della capitale avrebbe messo le mani su
una giro di falsi diplomi e di falsi certificati di servizio, spesso
accompagnati da autocertificazioni fraudolente. La base operativa
delle falsificazioni sarebbe stata localizzata nella zona di Aversa,
nel casertano. Sarebbero coinvolte scuole private ma anche statali.
I casi finora rilevati, attualmente al vaglio del magistrato, fanno
temere che si tratti della classica punta dell'iceberg, sotto alla
quale si potrebbe nascondere un preoccupante sommerso dai confini non
definibili. E non si sa da quanto tempo dura la truffa.
L'inchiesta avrebbe svelato l'utilizzo di diplomi (falsi) e/o
certificati di servizio (falsi) per iscriversi nelle graduatorie
permanenti di assistenti amministrativi (applicati di segreteria) di
Roma, e collocarsi, grazie ai punti di diploma e di servizio, in
posizione utile per l'assunzione annuale (sembra che qualcuno sia
passato nel frattempo in ruolo).
Su un'ottantina di casi esaminati, il dieci per cento avrebbe messo in
evidenza senza ombra di dubbio la truffa. Tutti i soggetti coinvolti
sarebbero di origine campana.
Sembra che il CSA di Roma (l'ex Provveditorato agli studi), che - in
base alla posizione da essi occupata nelle graduatorie permanenti - ha
nominato gli impiegati truffaldini, non sia ancora stato ufficialmente
informato. Appena il giudice comunichera' gli esiti dell'inchiesta,
gli interessati dovrebbero essere immediatamente dichiarati decaduti,
perche' il rapporto di lavoro pubblico e' nullo in qualsiasi momento,
se viene accertata la mancanza del possesso dei regolari requisiti di
accesso.
Questi gli effetti amministrativi. Ovviamente i reati sono anche
perseguibili in sede civile e penale.
Ma cerchiamo di capire meglio cosa si nasconde dietro questo fenomeno
dei falsi certificati, di cui con preoccupante frequenza e' piena la
cronaca. Basti ricordare, tra le tante, la recente vicenda dei falsi
diplomi biennali di specializzazione per il sostegno agli alunni
portatori di handicap rilasciati a Bari, o le attestazioni false a
Napoli per il conferimento degli incarichi di presidenza.


2. Sempre piu' facile sfuggire ai controlli

Chi utilizza nella scuola falsi titoli di servizio e di cultura,
oppure millanta credito con un'autocertificazione non veritiera, sa di
avere buone probabilita' di rimanere impunito.
E cosi' passa la voce e l'impunita' si tramanda di amico in amico, di
parente in parente.
Oggi, grazie alle leggi sulla semplificazione amministrativa e' molto
piu' facile sfuggire ai controlli. Molte volte basta la semplice
autocertificazione che evita di presentare il "corpo del reato".
I controlli sulla veridicita' delle dichiarazioni si fanno a campione
o quando l'amministrazione ha il sospetto di dichiarazioni non
veritiere. Ma se anche scatta l'accertamento, il falso diploma puo'
fugare ogni sospetto perche' in genere ha tutti i requisiti
dell'autenticita', compresi i numeri di serie (copia dell'originale
clonato).
Il funzionario che controlla non e' supportato da banche dati complete
o da altri strumenti riferiti ad esempio al numero e al percorso
scolastico degli alunni, dei partecipanti alla maturita', degli
istituti sede di esame, e diventa difficile risalire all'origine del
rilascio.
Per i certificati di servizio vale la stessa cosa. In caso di sospetto
si puo' chiedere il riscontro alla . scuola che lo ha rilasciato, dove
il possibile autore del falso non avrebbe difficolta' a confermare la
veridicita' dei dati richiesti.

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GUIDA ALLA SPERIMENTAZIONE nella scuola elementare

La guida on line di Tuttoscuola che spiega in modo chiaro
come cambia la scuola primaria. Per operatori scolastici e genitori.
32 modelli di orario gia' compilati; il glossario della riforma.
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3. Per la sua riforma Letizia sfoglia la Margherita: passa, non passa.

Non e' molto usuale per l'attuale ministro dell'Istruzione partecipare
a convegni e convention, soprattutto se organizzati dall'opposizione.
Tra tutti i ministri dell'attuale Governo e' quella che ha rilasciato
meno interviste e partecipato al minor numero di convegni.
Letizia Moratti pero' questa volta ha fatto un'eccezione e ha deciso
di partecipare al convegno che la Margherita ha organizzato per
martedi' 15 luglio a Roma, presso l'ex Hotel Bologna in Via Santa
Chiara, 5 per discutere di "Innovazione, ricerca, istruzione e
formazione". Perche' questo "strappo alla regola"?
Le ragioni della sua presenza al convegno - da non considerare come
una semplice cortesia istituzionale - possono essere diverse, ma fanno
capire che il ministro vuole rompere l'isolamento politico in cui si
e' venuta a trovare dopo l'approvazione a maggioranza della legge
53/2003 e, soprattutto, dopo lo stop imposto al suo primo decreto di
attuazione della riforma.
Non puo' non avere colto lo stato di diffuso disorientamento e,
talvolta, di contrarieta' alla "sua" riforma anche nel mondo della
scuola e in quelle aree sociali del Paese che le dovrebbero essere
amiche e che hanno diverse affinita' con quelle rappresentate dalla
coalizione guidata da Rutelli.
Potrebbe presentarsi in casa della Margherita per invitare alla
collaborazione e al sostegno per l'attuazione della "sua" riforma.
Se questo sara' il messaggio, non potra' non esserci da parte sua
qualche apertura a rivedere le ipotesi dei suoi decreti. Del resto il
ministro si sara' reso conto che nelle situazioni di difficolta'
occorre coraggio ed equilibrio per superare chiusure che impediscono
la ricerca di soluzioni. Sono ancora molte le questioni aperte su cui
misurare le decisioni politiche. Le diversita' di vedute non vanno
lette come forme di disturbo ma come contributo positivo per il
rafforzamento dell'istruzione e della formazione professionale, che e'
un'esigenza obiettiva e non di una sola parte politica.


4. Imminente la "sentenza" del CNPI sul decreto per l'avvio della
riforma

C'e' attesa per la posizione che il Consiglio nazionale
dell'istruzione assumera' martedi' 15 luglio sulle ipotesi di decreto
del ministro Moratti per avviare in qualche modo la riforma da
settembre. Il decreto viene visto da qualcuno come un surrogato
amministrativo di cio' che gli equilibri politici non sono stati
capaci di definire e un documento di incerto valore giuridico in
assenza di una pluralita' di atti presupposti.
La bozza di decreto ministeriale, nella versione integrata dell'8
luglio, su cui il CNPI e' chiamato ad esprimere un parere (non
vincolante per il ministro) e' costituito di due soli articoli per i
quali potrebbero esserci "sentenze" opposte.
L'articolo 2 prevede la generalizzazione (cioe' l'obbligo) di
introdurre l'insegnamento dell'inglese e l'alfabetizzazione
informatica nelle prime due classi della scuola primaria.
La stessa ipotesi era gia' contenuta nello schema di decreto
legislativo "stoppato" dal Consiglio dei ministri il 9 maggio scorso,
e potrebbe trovare l'ok dei sindacati che sentono odore di organici e
di nuovi posti di lavoro. Proprio per questo, insieme al parere
positivo, potrebbe esserci qualche richiesta di assicurazione per
l'assunzione di nuovi insegnanti.
Musica diversa invece per l'articolo 1 della bozza del decreto.
Nonostante il ministero abbia formalmente chiarito che si tratta di
consentire alle scuole di adottare piani di studio e altri aspetti
delle "Indicazioni nazionali" (finora - ricordiamolo - non
formalizzate in atti ufficiali), in assoluta autonomia, senza quei
vincoli organizzativi che invece erano previsti dallo schema di
decreto legislativo, i sindacati hanno gia' mostrato il "pollice
verso", sostenendo che non si fidano e temono che, avuto l'ok,
l'Amministrazione ne imponga l'applicazione a tutte le scuole.
La posizione sindacale, a dire il vero, oltre che di evidente
sfiducia, sembra voler mettere alle strette il ministero per definire
la proposta come progetto nazionale di cui all'articolo 11 del
regolamento dell'autonomia. In tal modo l'ufficialita' del progetto,
definito in ogni aspetto anziche' lasciato alla scelta "fai da te" di
singole parti, si presterebbe ad una valutazione univoca da parte di
tutte le istituzioni scolastiche. Sarebbe la base facile per
trasformare l'occasione delle delibere dei collegi dei docenti di
scuola elementare in una specie di referendum sulla riforma. Proprio
quello che si vorrebbe evitare a viale Trastevere. Ci riusciranno?

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"TRIS" PER LA RIFORMA

Tre fascicoli di Tuttoscuola che spiegano i principali aspetti della
legge n. 53/2003 (riforma Moratti), delineando con chiarezza, punto
per punto, i cambiamenti rispetto alla situazione esistente (anche con
l'ausilio di tabelle comparative).

Molte scuole ci hanno richiesto delle copie aggiuntive di questi
numeri, trovando particolarmente efficace il nostro lavoro per
comprendere le novita', le problematiche e i nodi da sciogliere del
progetto.
Per informazioni sulle modalita' di richiesta del "Tris per capire la
Riforma", come abbiamo denominato la piccola raccolta, cliccate qui:
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oppure,
telefonate al n. 06/6830.7851

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5. Il riformista deluso

Da brillante testimonial della riforma Moratti a deluso testimone del
suo ingessamento? Non mancano segnali di inquietudine da parte di
Giuseppe Bertagna, principale artefice del progetto riformatore che ha
ispirato la legge n. 53.
Due esempi: il nuovo modello organizzativo della scuola primaria (piu'
flessibilita' e personalizzazione, maestro tutor, superamento dei
"moduli"), fiore all'occhiello del progetto, avrebbe dovuto essere
contenuto nel primo decreto legislativo attuativo della riforma
Moratti. Ma il decreto, gia' pronto dal mese di marzo, non e' mai
approdato al Consiglio dei ministri, dove comunque avrebbe avuto alte
probabilita' di essere affondato dai "continuisti". Cosi' per la
riapertura di settembre si profila una soluzione minimalista, affidata
alla buona volonta' dei collegi e priva di respiro riformatore perche'
non sostenuta dal modello didattico ed organizzativo, la vera novita'
della riforma. Bertagna (e con lui i sostenitori di un riformismo ben
temperato) avrebbe preferito soluzioni magari graduate nel tempo e
nell'estensione, ma vere, incisive, da porre a confronto con i modelli
tradizionali.
Secondo esempio: la struttura del secondo ciclo, e la linea di confine
tra i licei e i percorsi professionali. Nell'ultimo numero della
rivista "Nuova Secondaria" (giugno 2003), di cui e' storico
caporedattore, Bertagna polemizza apertamente con chi, per motivi
diversi, sostiene la licealizzazione dell'istruzione tecnica e
professionale, giungendo a parlare, a proposito della posizione di
Confindustria in materia, di "anacronismo, gerarchizzazione classista,
programma conservatore". Non va meglio alla legge Bastico
dell'Emilia-Romagna, accusata di "inerzia mentale" per aver mantenuto
la distinzione tra "formazione professionale" e "istruzione
professionale".
Gli accordi con le Regioni per la sperimentazione del "canale
professionale" non sembrano affatto prefigurare, peraltro, quella
grande operazione di rilancio della cultura e della formazione
tecnico-professionale sulla quale insiste Bertagna. Un altro motivo di
delusione per lui?


6. Legge finanziaria a prova di organico di fatto

Anche quest'anno il Miur, nell'imminenza dell'anno scolastico, detta
disposizione (c.m. n. 58 del 9.7.2003) per l'organico di fatto dei
docenti.
In primavera, secondo le regole della legge finanziaria dell'anno, si
definisce l'organico di diritto, cioe' la pianta organica, i posti
certi, il numero delle cattedre. E' quasi sempre il momento dei tagli
di organico e della protesta sindacale. Poi arriva l'estate e quella
pianta organica, teoricamente rigida e immodificabile, viene adattata
alle situazioni di fatto intervenute (aumento iscrizioni alunni,
istituzioni di nuove classi, nuove esigenze di sostegno ai disabili,
ecc.). E capita cosi' che quel che si e' fatto prima viene, a volte,
disfatto dopo.
Con l'organico di fatto quasi sempre i posti (soprattutto quelli
limitati ad un anno) aumentano, con nomine di supplenti annui o fino
al termine delle attivita'.
Ad esempio, lo scorso anno la finanziaria 2002 aveva previsto un
taglio di 8.500 posti; a primavera, nel definire l'organico di
diritto, i tagli effettivi della pianta organica furono 8.723 (223
piu' di quanto richiesto); ma con l'organico di fatto la riduzione di
posti in concreto fu molto piu' modesta: 3.417 posti in meno, perche'
l'organico di fatto dell'anno precedente passo' da 830.648 posti a
827.231, senza tante proteste sindacali (ma il ministro Tremonti non
fu molto tenero con il Miur).
Quest'anno l'organico di diritto, in applicazione della finanziaria
2003, ha disposto un taglio di 12.500 posti di docente (con le rituali
proteste sindacali). Cosa ne sara' di quel taglio con il nuovo
organico di fatto 2003-2004 che sembra voglia comprendere anche nuovi
posti per l'insegnamento dell'inglese nelle prime due classi della
primaria?
Resistera' la finanziaria all'assalto dell'organico di fatto o, come
spesso e' capitato anche in passato, dovra' rassegnarsi alle effettive
esigenze didattiche e funzionali della scuola?


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Ed ecco le altre notizie di TuttoscuolaFOCUS n.16/112:


I diplomifici, un'arte antica

A volte vengono impropriamente chiamati con questo nome gli esami
facili, dove la promozione e il titolo sono garantiti o quasi.
Il "vero" diplomificio e' qualcosa di piu': e' (.)
http://www.tuttoscuola.com/focus


Dalla produzione al consumo
Chi gestisce il diplomificio? Chi realizza materialmente il falso
titolo?
E' piu' facile trovare il peccato che il peccatore.
Oggi un diploma per un posto da impiegato in una scuola puo' costare
dai (.) http://www.tuttoscuola.com/focus


Moratti tra due fuochi: accelerare o frenare le riforme?

Negli ultimi tempi si e' fatta piu' chiara la dialettica (purtroppo
spesso a somma zero) tra l'anima riformatrice e quella
restauratrice-continuista che coesistono all'interno della politica
scolastica del governo.
I "riformatori", capitanati dal sottosegretario Aprea, non sono
riusciti (.) http://www.tuttoscuola.com/focus


L'organico di fatto si allontana sempre piu' dalla pianta organica
Da anni il ministero dell'istruzione sta inseguendo un sogno: far
coincidere l'organico di fatto con l'organico di diritto, cioe' (.)
http://www.tuttoscuola.com/focus


E poi tutte le scadenze del prossimo mese, commentate e spiegate. Ecco
gli argomenti di TuttoscuolaMEMORANDUM di questa settimana:

Termine ultimo INCARICHI DIRIGENZIALI
Versamenti IVA
Elenchi regionali BORSISTI PER L'EUROPA
domande di aggiornamento delle GRADUATORIE DI ISTITUTO
trasmissione dati scrutini ed esami
Termine ultimo per NOMINE 2003-2004
ANAGRAFE DELLE PRESTAZIONI
PROVE SUPPLETIVE Esami di Stato
PRIMI GIORNI DI LEZIONE per il nuovo anno scolastico

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