INDICAZIONI MORATTI E CURRICOLI DI FIORONI A CONFRONTO
Data: Marted́, 09 dicembre 2008 ore 00:05:00 CET
Argomento: Comunicati


Indicazioni Moratti
 e curricoli di Fioroni
 a confronto

di Mauro Ceruti da  Pavone Risorse, 7.12.2008
Quello che segue è il testo del resoconto sommario dell'intervento svolto dal senatore Ceruti durante la seduta della Commissione Cultura del Senato in data 3 dicembre
 Nota: nella terza riga del testo si trova la parola "sensibilità", ma, dal contesto ci pare che si tratti di un errore e che forse si debba leggere "insensibilità"


 Il senatore Mauro Ceruti (PD) si sofferma prevalentemente sull'intenzione del Governo di armonizzare le Indicazioni nazionali di cui agli allegati della legge n. 59 del 2004 con le Indicazioni per il curricolo, proposte con direttiva ministeriale n. 68 del 2007 e tuttora in fase di sperimentazione.
 Al riguardo, ritiene che la volontà dell'Esecutivo mostri estrema sensibilità nei confronti degli operatori scolastici, delle famiglie e degli allievi, tanto più che la scuola come istituzione non potrebbe sopportare un ulteriore cambiamento, dal punto di vista dei contenuti e dell'organizzazione didattica.
 Rivolge quindi un sentito appello affinché sia pienamente mantenuto il testo positivamente accolto e già in fase di sperimentazione.
 Dopo aver sottolineato il rilievo di una riforma culturale della scuola che metta al centro una rielaborazione dei grandi problemi, tiene a precisare che la filosofia delle Indicazioni per il curricolo promuove la prospettiva di un nuovo umanesimo, al fine di generare alti livelli di alfabetizzazione in tutte le discipline.
 L'idea di cultura sottesa a quel testo, prosegue, mira ad una integrazione reciproca tra i saperi, nonché ad una conoscenza multidimensionale, spostando l’accento dai singoli contenuti e dalle competenze particolari a favore della capacità di conoscere ed apprendere per tutta la vita.
 Sottolinea altresì che le Indicazioni del 2007 hanno reinterpretato e assunto l’educazione alla cittadinanza, rappresentando di fatto una evoluzione rispetto ai testi normativi precedenti.
 Ritiene infatti che la cittadinanza non sia solo il frutto del sapere trasmesso, ma derivi soprattutto dall'acquisizione profonda dei limiti e delle possibilità delle libertà individuali, nel riconoscimento dei diritti inalienabili della persona. Reputa inoltre che i valori assunti tramite la comunità di appartenenza vadano colti nella loro identità e trasmessi come patrimonio dell’intera comunità. Occorre dunque favorire nei ragazzi un sentimento forte di appartenenza alla propria comunità nazionale, aperto ad altre esperienze e ad altre culture, prima fra tutte quella europea.
 Dopo aver rilevato che l’educazione alla cittadinanza è una istanza fatta propria anche dal ministro Gelmini, fa presente che nelle Indicazioni del 2007 viene valorizzata la dimensione sociale dell’apprendimento, affinché gli allievi possano fare esperienza pratica di democrazia e di partecipazione.
 Sottolinea inoltre che la scelta della verticalità dell’impianto curricolare nelle Indicazioni del 2007 risponde ad una richiesta di continuità della formazione, nell'ottica di assicurare un impianto unitario efficace. Tale testo ha a suo giudizio il pregio di ribadire la centralità della persona, superando la frammentazione delle conoscenze e valorizzando le differenze, nella consapevolezza che l’allievo è inserito in un preciso contesto in cui si costruiscono le regole del vivere sociale e si impara la convivenza.
 Evidenzia peraltro che tutte le associazioni disciplinari hanno espresso apprezzamento per le Indicazioni del 2007, in quanto esse garantiscono una base omogenea di finalità generali e di obiettivi di apprendimento al sistema nazionale di istruzione, ispirata al principio dell’autonomia. E' stata anche rilevata positivamente la sobrietà del documento, che non prescrive singole indicazioni metodologiche, ma si limita a proporre alcune essenziali impostazioni di fondo che sintetizzano i principi di una buona didattica, senza vincolare l’autonomia di scelta degli insegnanti e delle scuole. Ciò, prosegue, consente di attuare pienamente i principi costituzionali in ordine alla dignità e all’uguaglianza di tutti gli studenti. In riferimento poi ai singoli ambiti disciplinari, precisa che è stato apprezzato dagli operatori lo sforzo di giungere a formulazioni sintetiche ed esaurienti, eliminando le confusioni terminologiche o gli errori di sostanza spesso rilevati in documenti precedenti.
 L'alto indice di gradimento - anche da parte del mondo della ricerca - del testo elaborato dal precedente Governo è stato accompagnato da forti investimenti e ha sollecitato il coinvolgimento di personalità della cultura. Nel rilevare che la sperimentazione è tuttora in corso e che non si segnalano reazioni negative, ritiene essenziale procedere ad una sistematizzazione che tenga conto delle osservazioni da più parti formulate rispetto alla trasformazione in atto.
 Nell'auspicare che su queste basi ci possa essere la massima condivisione, sottolinea che, per la prima volta negli ultimi venti anni, la scuola si è riconosciuta in Indicazioni provenienti dal Ministero, dato che esse hanno mantenuto e valorizzato le migliori pratiche scolastiche e i loro migliori risultati. Ribadisce infine che il mantenimento delle Indicazioni del 2007 sarebbe un gesto di serenità verso un comparto in fibrillazione per tante ragioni diverse.






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