Finanziaria: governo, ''Ripristinati i fondi per le scuole paritarie''
Data: Venerd́, 05 dicembre 2008 ore 23:51:24 CET
Argomento: Redazione


La Cei. «Guarda caso nel 2008 ripete la stessa manovra del 2004: taglia per tre anni consecutivi 130 milioni di euro alla scuola cattolica. È un film già visto: si continua a colpire il sistema paritario». Così questa mattina monsignor Bruno Stenco, direttore dell’Ufficio nazionale della Cei per l’educazione, la scuola e l’università, è intervenuto sui tagli in finanziaria alla scuola paritaria. «Nel 2000 - ha spiegato Stenco - la legge sulla parità scolastica ha previsto un contributo di 530 milioni di euro per tutto il sistema delle scuole paritarie, mentre la spesa per la scuola statale è di 50 miliardi. Il contributo, dello 0,1 per cento è quindi già irrisorio. Nel 2004 per tre anni consecutivi Tremonti ha tagliato 154 milioni sui 530 di contributo totale, cioè il 33 per cento. La scuola cattolica ha taciuto - ha aggiunto - e li abbiamo recuperati anno per anno con emendamenti, con fatica e con ritardi. Ora, però, il ministro ripete la stessa manovra».
Vegas: ripristiniamo i fondi per le paritarie. La risposta del governo non si è fatta attendere. I fondi per le scuole paritarie «vengono ripristinati», ha assicurato il sottosegretario all’Economia Giuseppe Vegas a margine dei lavori della commissione Bilancio del Senato sulla finanziaria. «C’è un emendamento del relatore che ripristina il livello originario, vale a dire 120 milioni di euro - dice Vegas - Possono stare tranquilli, dormire su quattro cuscini». Il taglio originario era di circa 130 milioni di euro.

Dopo le parole di Vegas, il portavoce della Conferenza Episcopale Italiana, don Domenico Pompili, ha cercato di allegerire i toni della polemica: «I vescovi italiani sono preoccupati come emerso anche di recente da diverse voci del mondo cattolico, per il destino delle scuole pubbliche non statali - ha detto - tuttavia pur consapevoli del momento economico e sociale che il Paese sta attraversando, confidiamo negli impegni che il governo ha assunto pubblicamente».
120 milioni alla scuola, ma su privata decide il governo. Due emendamenti al disegno di legge finanziaria e al bilancio approvati dalla commissione Bilancio del Senato stabiliscono che sono in arrivo altri 120 milioni di euro per la scuola, ma senza distinzioni al momento dei destinatari. Sarà quindi il ministero dell’Istruzione, di concerto con il dicastero degli Affari regionali e dell’Economia, a valutare successivamente, entro 30 giorni dall’entrata in vigore della legge finanziaria, la quota da destinare agli istituti scolastici privati e quella da destinare a quelli pubblici. Il governo stabilirà i criteri per la distribuzione delle risorse alle regioni. E non è detto che la scelta soddisfi la Cei.

Il Papa: aiuto per l’educazione religiosa diritto inalienabile. Anche Papa Benedetto XVI è intervenuto invocando «l’adozione di misure a favore dei genitori che li aiutino nel loro diritto inalienabile di educare i figli secondo le proprie convinzioni etiche e religiose, come pure la promozione della gioventù». Benedetto XVI ne ha parlato al nuovo ambasciatore argentino presso la Santa Sede, Juan Pablo Cafiero, che ha presentato oggi le sue credenziali. Le parole del Papa, anche se non direttamente riferite difrettamente al dibattito in corso in Italia tra Cei e governo sugli aiuti alle scuole cattoliche, delineano tuttavia il punto di vista generale della Chiesa su tale problema.

Il Pd: il governo sia chiaro, i tagli ci sono ancora. Fortemente critico il ministro dell’Istruzione del governo ombra Maria Pia Garavaglia: «Nonostante il fatto che il Pd avesse già da tempo lanciato l’allarme sui tagli alle scuole paritarie e che l’esecutivo avesse sempre negato la fondatezza dei nostri rilievi, il governo ha finalmente gettato la maschera, ribadendo nella finanziaria tagli che, a sentir loro, non esistevano - ha detto - Poi, di fronte alle legittime proteste provenienti da più parti, inclusi i vescovi italiani, Palazzo Chigi ci ha ripensato e ha cercato di rimediare al danno. Sia chiaro, però, che l’annuncio del ripristino dei fondi per le paritarie rappresenta soltanto un segnale, ma che, come il governo sa benissimo, la cifra intera è ancora lontana dall’essere ripristinata».





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