''RICREAZIONE'': SULLA DROGA I RAGAZZI HANNO LE IDEE CHIARE
Data: Giovedì, 04 dicembre 2008 ore 13:33:29 CET
Argomento: Opinioni


LA DROGA E’UNA COSA BRUTTA E TRISTE


Una settimana fa ho dato ai miei alunni un tema sulla droga. Un argomento quasi banale, del quale ampiamente si dibatte. Ma volevo stare a sentire cosa ne pensavano davvero, con sincerità. Durante lo svolgimento li ho visti concentrati come non mai, ero quasi sorpresa, ma che cosa staranno elaborando? Perché chi in genere era abulico e distratto adesso non si staccava più da quel foglio e scriveva con passione, quasi con frenesia? Perché quella della droga è una realtà molto vicina ai nostri giovani, con la quale, volente o nolente, sono a contatto quotidiano. Ma sulla quale, ho notato con un certo sollievo, hanno le idee abbastanza chiare. 
Ecco le loro testimonianze. “La droga sta avendo una grande diffusione in tutti gli strati sociali, perfino dentro la scuola, introdotta da spacciatori della nostra età, quindici, sedici, diciassette anni, ragazzi che vogliono farsi notare, che vogliono strafare, perché per loro è farsi rispettare…”
“La droga sembra farti stare meglio, e invece aiuta soltanto a sentirsi sempre peggio, non si riesce più a capire il vero divertimento, quel divertimento che prima si trovava persino a giocare con una palla in mezzo alla strada. Ho compagni che adesso riescono a ridere solo con la droga e veramente, quando ci penso, mi fa tristezza, perché so che solo un anno prima si divertivano solo parlando.”
“Ormai, appena entrato in discoteca, è come se andassi al ristorante. Ti portano il menù di ciò che vuoi consumare, dici no grazie la prima volta, allora subito un altro ti chiede cosa può servirti. Poi lo guardi bene e può capitare che sia molto più piccolo di te, sì, è un bambino e ti fa pure pena. Non sa nemmeno cosa fa lì, e allora capisci tante cose che prima non ti erano mai venute in mente.”
“I giovani di oggi non amano più il divertimento spontaneo, bensì quello chimico. Ma per me assumere delle droghe per poi non sentirmi me stesso, per non essere padrone dei miei gesti, per non capire più quello che sto facendo, non è divertimento.”
Finita la lettura, ho tirato un sospiro di sollievo. E ho pensato: vorrei che fosse vero, che fossero davvero così autonomi e lontani da quella amara cosa chiamata droga. Voglio credere alle loro parole. La droga è una cosa brutta e triste, tanti giovani lo sanno. Non facciamo di tutta l’erba un fascio.

SILVANA LA PORTA







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