Edilizia scolastica in Sicilia: Ecco la mappa delle scuole che cadono a pezzi
Data: Mercoledì, 26 novembre 2008 ore 19:31:13 CET
Argomento: Rassegna stampa


AGRIGENTO Nei 70 istituti di competenza della Provincia solo in tre – secondo quanto ha assicurato l’assessore provinciale Gaetano Cani – sono stati segnalati problemi. Resta però il problema dei fondi così come ha detto lo stesso assessore provinciale e come ha rilevato lo stesso ex provveditore agli studi Nicolò Lombardo che ha comunque rassicurato tutti: «I nostri ragazzi non corrono rischi». Ma è comunque la situazione dell’edilizia scolastica a preoccupare. A Licata e Sciacca vi sono plessi, anche elementari, ospitati in conventi costruiti nel medioevo. DEBORAH ANNOLINO

CALTANISSETTA In città e in provincia nessun allarme sulle condizioni delle scuole. «Sono i dirigenti - dice l’assessore provinciale alla Pubblica Istruzione Pietro Milano - che ci segnalano eventuali problemi in questo settore. Siamo sempre in contatto con loro ed interveniamo se necessario». Trenta gli istituti superiori sul territorio provinciale e di competenza della Provincia, tutti monitorati. «Gli interventi di manutenzione vengono fatti regolarmente - dice il dirigente del settore edilizia pubblica della Provincia Regionale architetto Giovanni Lombardo - ed anche i controlli strutturali sono costanti». ROSAMARIA LI VECCHI

CATANIA Il terremoto di Santa Venerina del 29 ottobre 2002 e la tragedia di San Giuliano di Puglia sono arrivate come una sferzata. La rabbia e l’angoscia delle famiglie hanno spinto a controlli a tappeto. Secondo la Protezione civile, da allora, nelle scuole dell’obbligo della provincia sono stati fatti lavori per oltre 27 milioni. Per i 137 edifici delle scuole superiori, la Provincia, negli ultimi 5 anni, ha fatto interventi per 18 milioni, e ne ne ha chiesti 158 per i prossimi tre anni. Il Comune, negli ultimi 4 anni, per i suoi 165 edifici ha speso 7-8 milioni e ne ha programmati 15 per il prossimo triennio

ENNA Sono tante le scuole che in provincia di Enna meritano un adeguamento in fatto di sicurezza. In città l’elementare «Neglia» da anni ha chiuso palestra ed auditorium per problemi di stabilità, la «De Amicis» ha il tetto con amianto, la scuola media Pascoli ha poche uscite di sicurezza, la media Garibaldi palestra ed aule in cattive condizioni, il liceo Classico è chiuso per lavori di ristrutturazione, il liceo Psicopedagogico aspetta da anni il completamento di un’ala. A Piazza Armerina l’Istituto Tecnico Industriale ha un’ala chiusa da tempo. A Nicosia la media Alighieri ha problemi di stabilità. FLAVIO GUZZONE

MESSINA Nella provincia peloritana le Amministrazioni comunali e quella provinciale non seguono ormai da anni una programmazione organica ed ogni intervento ha carattere di precarietà e mira solo a tamponare l’emergenza del momento. E’ notizia recente che la Provincia Regionale spende ogni anno 2.662.501.84 € per contratti di locazione di immobili (stipulati tra gli anni’80 e ’90) per sopperire alle esigenze scolastiche del territorio. Ma cosa si fa per la messa in sicurezza dei plessi? Di fatto, per quanto ci risulta, assai poco. Tutto è per lo più affidato all’iniziativa dei dirigenti scolastici. STELLO VADALÀ

PALERMO L’amministrazione provinciale ha realizzato un sistema di monitoraggio sullo stato di attuazione degli interventi di adeguamento alle normative di sicurezza delle scuole medie e superiori. Su 140 immobili i cantieri sono chiusi in 90 edifici. In altri 30 gli interventi sono stati parzialmente portati a termine. Per 20 edifici esistono i progetti ma ancora non i soldi. La Finanziaria del 2007 ha fissato al 31 dicembre 2009 il nuovo termine per completare gli interventi. A questi lavori si aggiungono quelli finanziati direttamente dalla Provincia per quasi 9 milioni di euro. ROBERTO VALGUARNERA  

RAGUSA Sia la Provincia regionale di Ragusa che il Comune hanno attivato una serie di interventi per la messa in sicurezza degli istituti scolastici. La situazione quindi non è allarmante anche se in alcuni istituti mancano ancora i certificati di agibilità e antincendio. Questo però, spiegano i tecnici, non significa che si è davanti a scuole a rischio. Più problemi invece nelle scuole che hanno sede negli edifici storici e dunque soggette a vincolo della Soprintendenza. Al liceo classico di Modica, ad esempio, dove le aule sono magari più piccole di quanto previsto dalla legge. Ma l’impossibilità di abbattere alcuni muri portanti non permette altre soluzioni. MICHELE BARBAGALLO

SIRACUSA L’edilizia scolastica nella provincia di Siracusa varia seconda della zona. La zona nord è quella che sta meglio: le scuole di Lentini, Carlentini e Augusta sorgono in edifici costruiti per ospitare scuole. Augusta ha pure una cittadella degli studi. A Siracusa si stanno costruendo, in contrada Pizzuta, il nuovo liceo Einaudi e l’istituto professionale; disastrosa la situazione di Alberghiero e Nautico che hanno bisogno di una sede. Non è in pericolo la sicurezza, comunque. Si spendono molti soldi per la messa in sicurezza e per affitti: perciò gli enti locali in futuro vorrebbero usare i fondi per la costruzione di nuovi istituti e non per tappare buchi. MASSIMILIANO TORNEO

TRAPANI Un quadro con luci e ombre quello della edilizia scolastica nel trapanese. Le emergenze riguardano le aree di Mazara, Pantelleria e Marsala. Qui al Classico la sicurezza è messa a rischio dalla non idonea pavimentazione del ballatoio. Interventi anche all’Itc di via Fici, agli Istituti tecnici di Castellammare e Calatafimi, al Classico di Castelvetrano e al Geometra di Campobello dove vi sono problemi di infiltrazione. Capitolo a parte per il Liceo Classico del capoluogo. Allo Ximenes, il trasloco all’ex Comar per la ristrutturazione, avverrà nel fine settimana. Era atteso da ottobre. ANTONELLA VELLA

(da www.lasicilia.it)







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