QUAL E' LA GAMMA DEI SIGNIFICATI DEL TERMINE ''SPALMARE''?
Data: Marted́, 25 novembre 2008 ore 00:05:00 CET
Argomento: Rassegna stampa


Spalmare
 
Economia alla Nutella
 
Si spalmano come la celebre crema di cacao e nocciole piemontese, ma è tutto da vedere se siano altrettanto gustosi: tagli, debiti, manovre, imposte… “Spalmare” è parola piuttosto recente nella sua accezione economico-fiscale, ma ha avuto subito successo. Forse perché mitiga l’idea di dover pagare tutto e subito…
 
Se è vero che “il processo di aziendalizzazione della nostra lingua sembra già piuttosto avanzato”, come nota il linguista Giuseppe Antonelli nel suo recente “L’italiano nella società della comunicazione” (Il Mulino), allora non ci sarà da stupirsi se il prestigio dei linguaggi e dei lessici tecnici, tecnologici e scientifici produca dei passaggi terminologici nella lingua comune, in particolare attraverso la lingua dei media. Si verifica una traslazione di campo semantico da un ambito d’uso settoriale, per via di estensione figurata di significato. Qualche esempio e ci capiamo subito: diciamo o non diciamo (e comunque, di sicuro, sentiamo spesso dire da altri) “interfacciare” non nel senso tecnico specifico proprio della lingua dell’informatica, ma nel significato figurato di ‘mettere in contatto, fare da intermediario’? Diciamo, senz’altro. E diciamo anche “feedback” nel semplice e banale senso di ‘risposta, reazione’; “overload” nel senso generico di ‘saturazione’; “di default” per dire ‘normalmente, in modo automatico’. Questo per guardare ai tempi più recenti. Ma già prima abbiamo avuto “inflazione” nel senso figurato di ‘quantità eccessiva di qualche cosa, spesso priva di reale valore’; o “fibrillazione” che, ben oltre la specificità dell’ambito medico, ha preso a significare nella lingua di tutti i giorni ‘stato di grande agitazione, eccitazione’. Grande successo ha avuto poi “bypassare” che, ricalcando (e rielaborando) l’inglese tecnico “by-pass” (usato nell’ambito della chirurgia medica per indicare una deviazione artificiale che permette di aggirare un’ostruzione dei vasi sanguigni), a partire dagli anni Novanta è sulla bocca di molti nel significato di ‘superare, scavalcare, aggirare’ situazioni difficili, complicate, tortuose.
 
Anche il nostro “spalmare” appartiene alla famiglia dei tecnicismi che migrano nella lingua comune perdendovi settorialità di significato ma, per influsso di questa, portando negli usi quotidiani una nuova sfumatura di senso. Certo, “spalmare” in italiano esiste già da tempo, con il suo bravo e diffusissimo significato proprio, che evoca fette di pane, coltello e burro (e, per i più giovani, nutella). Ma, per influsso dell’inglese di ambito economico “to spread” ‘distribuire’ (propriamente e in origine ‘spargere in una zona più vasta’), “spalmare” comincia prima (ad inizio di millennio – il secondo, s’intende) a circolare nel linguaggio finanziario nel senso di ‘distribuire investimenti o spese in un arco di tempo dilatato’, poi a diffondersi nella lingua comune nel senso generico ed esteso di ‘distribuire, suddividere, diluire una qualsiasi entità o quantità rilevante’ di persone, cose o attività. Nel caso di “spalmare” certamente l’estensione e banalizzazione di significato sarà stata favorita, più ancora che dal prestigio del significato tecnico d’importazione, dalla familiarità dei parlanti col significato proprio del verbo, che evoca in modo diretto e semplice l’idea dell’estendere nello spazio (e, di qui, nel tempo) assottigliando.
 
Il successo di “spalmare” nel significato più propriamente finanziario è testimoniato dal fatto che dal verbo è stato, sempre in tempi molto recenti, tratto il prefissoide “spalma-” (sul modello di “salva-”: salvadebiti, salva-Previti, ecc.), che indica in aggettivi e sostantivi modernamente formati l’azione e l’effetto di ‘distribuire, dilazionare’: pochi anni fa (ma ogni tanto il tema e le parole tornano in tv e sui giornali), a proposito di un decreto legge (n° 282 del 24 dicembre 2002), poi convertito in legge (n° 27 del 21 febbraio 2003), che consentiva alle società sportive professionistiche e, in particolare, a quelle calcistiche, di “spalmare”, cioè suddividere, in dieci anni la perdita di valore del proprio parco atleti invece che contabilizzarla in un unico bilancio, i giornali scrissero “spalmadebiti” e “spalma-fisco”.
 
Il lemma
Elaborato dalla redazione di “Lingua italiana” del portale Treccani
 
Spalmare – In ambito finanziario ed economico, distribuire, suddividere, diluire, specialmente con riferimento a provvedimenti a carico dei contribuenti o a investimenti programmati (in questa accezione, il termine è un calco semantico dell’inglese “to spread” ‘distribuire’). In senso figurato, distribuire, suddividere, detto di qualsiasi entità o quantità rilevante.
 
 
Esempi d’uso
 
È opportuna la precisazione sul significato della musica dal vivo, tenuto conto degli strumenti tecnologici oggi a disposizione dei musicisti: a questo proposito occorre spalmare l’entità dell’incentivo fiscale a seconda del rilievo del supporto registrato di cui si avvale l’artista durante il concerto.
AssoArtisti News, 1 gennaio 2003, anno V, n° 1
 
«Condividiamo - dice il vice premier - la necessità, così come auspicata da Berlusconi, di spalmare in due anni» il taglio delle tasse. Ora, aggiunge Fini, «la discussione è aperta».
www.corriere.it, 19 novembre 2004
 
Il presidente Claudio Lotito - che ha appena raggiunto un accordo con l’Agenzia delle entrate per spalmare nel corso di 10 anni il suo debito da 157 milioni con il fisco - dovrebbe ricapitalizzare la società per oltre 100 milioni.
www.repubblica.it, 23 marzo 2005
 
CAORLE - «È ovvio che Ferrero insista per spalmare…». Il premier Romano Prodi incalzato da Giulio Anselmi durante un’intervista alla Festa della Margherita, scherza con il nome del ministro del Prc (che è lo stesso dell’azienda che produce la Nutella) per rispondere a una domanda sulla richiesta di Rifondazione di spalmare la manovra economica in due anni.
Ansa, 4 settembre 2006
 
La località, un piccolo paese che si sviluppa lungo la strada principale, si congestiona facilmente e questo finisce per vanificare il suo fascino e per danneggiare la sua qualità di vita. L’esigenza emersa è quella di “spalmare” l’affluenza dei turisti, soprattutto quelli invernali, su tutta la valle.
www.ilsole24orw.com, 3 febbraio 2007
 
Silverio Novelli
 






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