PERCHE' SI DICE ''LASCIARE IN TREDICI'' O ''LASCIARE IN ASSO''?
Data: Venerd́, 21 novembre 2008 ore 00:05:00 CET
Argomento: Rassegna stampa


Desidererei sapere l’origine dei detti: “lasciare in tredici” e “lasciare in asso”.

 
Cominciamo da lasciare in asso ‘abbandonare in modo improvviso e inaspettato’, di più certa ricezione nelle testimonianze scritte. La locuzione è attestata nell’italiano scritto a partire dalla prima metà del secolo XVI. È assai probabile, secondo l’opinione espressa dal Migliorini-Duro, che il modo di dire tragga origine dal gioco delle carte, che a sua volta proverrebbe dal gioco dei dadi, dove lasciare (o rimanere) in asso avrebbe significato, propriamente, ‘fare il punto più basso’, cioè l’uno. Sul DELI si riporta anche l’ipotesi, ritenuta meno verosimile, sostenuta dal DEI, che pensa a una complessa trafila semantica di questo genere: «latino assus arrostito, poi ‘senza acqua o liquido’, ‘senza mistura’, ‘puro’, e infine ‘solo’»; lo stesso DEI riporta anche l’idea che vi possa essere un’«allusione al mito di Arianna, abbandonata da Teseo nell’isola di Nasso», alla base della ricostruzione paretimologica (fondata cioè sulla sostituzione di una forma non chiara per significato con una simile foneticamente, ma di significato diverso e ritenuto più comprensibile dalla coscienza del parlante) lasciare in Nasso, attestata negli scrittori cinquecenteschi Davanzati, Lippi e altri.
 
Lasciare in tredici è locuzione di significato analogo, con probabile sfumatura peggiorativa (si abbandona qualcuno inaspettatamente ma anche in una situazione poco piacevole), dovuta al fatto che il numero tredici è, secondo tradizione, carico di attribuzioni simboliche negative (anche se non mancano detti e proverbi nei quali il numero ha significato augurativo, come ad esempio: La salute è buona tredici mesi all’anno e simili; ma: L’anno abbondante dura undici mesi e l’anno scarso dura tredici; cfr. Dizionario dei proverbi, Utet). Scrive Niccolò Tommaseo, nel Dizionario, dopo la metà dell’Ottocento: «Secondo un pregiudizio, il tredici è di cattivo augurio, perché nel gran codice del Libro de’ sogni, tredici fa la morte». Più oltre si cita un proverbio: «Dal tredici dare nel trentuno – Da un male cadere in peggio, perché nel libro de’ sogni il 13 fa la morte, ed il 31 a certi giuochi fa sballare».






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