Piano Razionalizzazione: Relazione del Governo alla Camera
Data: Domenica, 16 novembre 2008 ore 10:29:20 CET
Argomento: Rassegna stampa


 

DISAL NEWS

dal sito www.disal.it

giovedì 13 novembre 2008
Piano Razionalizzazione: Relazione del Governo alla Camera

CAMERA DEI DEPUTATI - XVI LEGISLATURA
Resoconto della VII Commissione permanente
(Cultura, scienza e istruzione)
       

 

 

 

VII Commissione -  SOMMARIO   -  Giovedì 6 novembre 2008

 

Piano programmatico di interventi volti alla razionalizzazione dell'utilizzo delle risorse umane e strumentali del sistema scolastico.
(Atto n. 36).

 

RELAZIONE PRESENTATA DAL GOVERNO

 

Il Regolamento sul dimensionamento delle istituzioni scolastiche reca le norme relative:
- al riconoscimento e al mantenimento dell'autonomia delle istituzioni scolastiche;
- alla costituzione dei plessi scolastici (sezioni staccate, sedi coordinate, eccetera).

I parametri sono quelli fissati dal decreto del Presidente della Repubblica 233/98 per le scuole autonome e dal decreto ministeriale 331/1998 per i plessi scolastici.
Il Regolamento tutela le scuole di montagna, quelle delle piccole isole e delle località con lingue minoritarie.
Le Regioni e gli Enti locali hanno competenza esclusiva in materia di dimensionamento.
Il dimensionamento costituisce adempimento importante in quanto attraverso la razionale organizzazione della rete scolastica (scuole autonome e plessi) si realizza un più corretto ed efficiente utilizzo del personale e delle risorse.

 

Regolamento recante norme generali e profili ordinamentali relativi alle scuole dell'infanzia, alle scuole primarie, alle scuole secondarie di primo grado.

 

Per le scuole dell'infanzia
Sono stati confermati i modelli orario esistenti e sono stati reintrodotti gli anticipi previsti dalla riforma Moratti (compatibilmente con le risorse di organico, iscrizione dei bambini di due anni e mezzo).
Non è prevista per la scuola dell'infanzia alcuna riduzione di posti, anzi una espansione del servizio.

 

Per la scuola primaria:
Gli insegnamenti e le attività didattiche sono assicurati sempre e comunque con docenti di interni; nessun educatore esterno, in forma privata o appartenente a cooperative si prevede entri nella scuola.
I modelli possibili sono:
- 24 ore (docente unico);
- 27 ore (riforma Moratti senza l'aggiunta delle attività opzionali facoltative);
sino a 30 ore con l'aggiunta di attività opzionali facoltative;
- 40 ore (tempo pieno).

Il tempo pieno è stato confermato nelle consistenze attuali: 34.270 classi su 136.964 classi, con possibilità di ampliamento utilizzando le economie derivanti dalla riduzione o eliminazione delle compresenze o da altri risparmi (ad esempio dall'applicazione del modello del maestro unico).
Il sostegno non subisce riduzioni rispetto alle previsioni della finanziaria 2008: tendenzialmente un docente ogni due alunni disabili.

Sono aumentati di 1 o 2 unità gli alunni per classe.
L'insegnamento delle lingue non subisce variazioni in diminuzione.

 

Per la secondaria di primo grado
L'orario settimanale delle lezioni passa dalle attuali 32 ore a 30 ore.
Gli insegnamenti di base conservano la loro consistenza oraria.
Il tempo prolungato viene conservato con il superamento delle compresenze.
Per il sostegno non è prevista alcuna riduzione.

 

SISTEMA DEI LICEI

La legge n. 40/2007 ha confermato il sistema dei licei, previsto dal decreto legislativo n. 226/2005, ad eccezione di quello economico e di quello tecnologico, che sono stati soppressi e sono confluiti nell'istruzione tecnica.
Sono previste pertanto sei tipologie di licei, che, sempre ai sensi della legge 40/2007, dovranno trovare attuazione dall'anno scolastico 2009/2010:
- Liceo Artistico (34 ore settimanali nel biennio e 35 ore nel triennio) con tre indirizzi: arti figurative - architettura, design, ambiente - audiovisivo, multimedia, scenografia;
- Liceo Classico (30 ore settimanali);
- Liceo Linguistico (30 ore settimanali);
- Liceo Musicale e Coreutico (32 ore settimanali) con due sezioni, una musicale e una coreutica;
- Liceo Scientifico (30 ore settimanali);
- Liceo delle Scienze Umane (30 ore settimanali).

In tutti i licei si studia obbligatoriamente l'inglese per 5 anni.
In tutti i licei (esclusi il classico e lo scientifico) si studia una seconda lingua straniera.
Nel Liceo Artistico sono riuniti tutti gli indirizzi artistici e le sperimentazioni attualmente esistenti.
Nel Liceo Classico vengono confermate le ore settimanali degli insegnamenti caratterizzanti: italiano, latino e greco.
Nel Liceo Linguistico, di nuova istituzione, viene rafforzato lo studio delle lingue straniere, con particolare riferimento alla terza lingua, che inizia dal primo anno e non dal terzo, come attualmente avviene nel corrispondente indirizzo di studio sperimentale.
Nel Liceo Musicale e Coreutico, di nuova istituzione, viene recepita la struttura prevista dal decreto legislativo 226/2005 (riforma Moratti) e viene privilegiata l'esecuzione strumentale e la pratica delle diverse tecniche della danza.
Nel Liceo Scientifico è previsto lo studio del latino in tutti e cinque gli anni e viene incrementato mediamente di 5 ore settimanali lo studio della matematica e delle scienze.
Nel Liceo delle Scienze Umane confluiscono gli ex Licei Magistrali e le sperimentazioni connesse. Viene confermato l'impianto prefigurato dalla riforma Moratti.

 

RIORDINO DEGLI ISTITUTI TECNICI

Il sistema dell'istruzione Tecnico-Professionale è disciplinato dalla legge n. 40/2007 (legge Fioroni), secondo la quale la riforma dovrà decorrere dall'anno scolastico 2009/2010.
Lo schema del presente regolamento attuativo dell'articolo 64 si pone pertanto in stretta sequenza con la legge 40/2007.

Premessa
Il suddetto schema di regolamento disciplina solo aspetti essenziali dell'istruzione tecnica:
- nuovo profilo educativo, culturale e professionale degli istituti tecnici;
- impianto dei singoli indirizzi e relativi quadri orari;

- criteri essenziali per l'organizzazione;
- confluenza tra gli attuali e i nuovi ordinamenti.

Tutti gli altri aspetti saranno disciplinati in modo più flessibile - nell'ottica di un coinvolgimento diretto delle scuole, delle parti sociali, dei collegi e degli ordini professionali - con successivi provvedimenti ministeriali, aventi carattere non regolamentare.

Obiettivi
Formare i giovani alle professioni tecniche molto richieste dal mondo del lavoro nei settori strategici per l'economia del Paese. Gli indirizzi del settore tecnologico puntano, in particolare, a sostenere il rilancio della competitività delle imprese manifatturiere.

Identità
Superamento della licealizzazione degli istituti tecnici attraverso il rafforzamento degli insegnamenti scientifici e tecnologici e la centralità della didattica in laboratorio. Rafforzamento dello studio della lingua inglese anche nelle discipline tecniche. Descrizione dei risultati di apprendimento in termini di competenze, abilità e conoscenze secondo il quadro europeo dei titoli e delle qualifiche (EQF), anche per favorirne la spendibilità in ambito Ue.

Struttura
Indirizzi: gli istituti tecnici, nel nuovo impianto, sono compresi in due settori e si articolano in undici indirizzi:
-   settore economico:
1) Amministrazione, finanza e marketing;
2) Turismo;
-  settore tecnologico:
1) Meccanica, Meccatronica ed Energia;
2) Trasporti e Logistica;
3) Elettronica ed Elettrotecnica;
4) Informatica e telecomunicazioni;
5) Grafica e Comunicazione;
6) Chimica, Materiali e Biotecnologie;
7) Tessile, Abbigliamento e Moda;
8) Agraria e agroindustria;
9) Costruzioni, Ambiente e Territorio.

Gli indirizzi suddetti comprendono tutti gli attuali indirizzi dell'istruzione tecnica.
Monte ore: 1056 ore annue, corrispondente a 32 ore settimanali (contro le attuali 35/36), articolato in un'area di istruzione generale comune e un'area di indirizzo.
Durata e articolazione percorsi: quinquennale con scansione 2+2+1 con primo biennio orientativo e il successivo triennio (2+1) per facilitare l'ingresso nel mondo del lavoro e la prosecuzione degli studi.
Autonomia didattica: forte rafforzamento della quota di flessibilità degli istituti tecnici: 20 per cento nel 1o biennio, 30 per cento nel secondo biennio e 35 per cento nell'ultimo anno, secondo Linee Guida nazionali che favoriscano le opzionalità, la flessibilità dei percorsi, le transizioni tra canali formativi e le partnership a livello territoriale.
Metodologie formative: potenziamento dei laboratori, dell'alternanza scuola-lavoro tramite tirocini e stage.

Organizzazione
Nei singoli istituti: costituzione dei dipartimenti, per sostenere la progettazione formativa e l'integrazione delle discipline; previsione di un comitato tecnico-scientifico paritetico, composto da docenti ed esperti del mondo del lavoro, delle professioni e della ricerca; costituzione dell'ufficio tecnico per l'organizzazione funzionale dei laboratori.

A livello di sistema: costituzione del Comitato nazionale per l'istruzione tecnica e professionale, articolato in commissioni di settore, con compiti di consulenza e proposta per l'aggiornamento permanente degli indirizzi degli istituti tecnici.

Misure nazionali
Informazione/formazione del personale scolastico sui contenuti della riforma.
Campagna di informazione per i giovani e le famiglie in relazione alle iscrizioni alle classi prime per l'anno scolastico 2009/2010.
Monitoraggio sulla progressiva attuazione delle innovazioni introdotte.

Confluenza degli attuali istituti tecnici nei nuovi ordinamenti.
La relativa tabella è stata predisposta in modo da superare l'attuale frammentazione dei percorsi degli istituti tecnici, senza pregiudicarne le vocazioni, anche con riferimento alle sperimentazioni più consolidate.

 

(fonte: Camera dei Deputati)







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