I PRECARI DELLA SCUOLA HANNO L'ULTIMA POSSIBILITA'O SARANNO FUORI DEFINITIVAMENTE
Data: Domenica, 16 novembre 2008 ore 09:34:03 CET
Argomento: Opinioni


Cara Silvana,
ho la sensazione, per non dire la certezza, che lo sciopero della scuola si stia ammosciando. A parte il mondo universitario che tradizionalmente è sempre stato più attivo nelle iniziative.
Ecco, le iniziative, sono proprio quelle che mancano, soprattutto dai tanti precari della scuola (sia quelli rimasti fuori già da quest'anno, sia quelli che ancora, per poco, occupano una cattedra).
Tra questi ultimi c'è mia moglie, insegnante di Tecnologia (A033), prima supplenza in Valcamonica nel lontano 1993, che solo lo scorso anno ha avuto la possibilità di fare un corso abilitante (a pagamento - 800 ore, 20 materie con relativi esami) per sperare, finalmente, a 43 anni, nella immissione in ruolo, visto che l'altra classe di concorso in cui è abilitata non gli offre (offriva) questa possibilità.
Invece no.
Il taglio della percentuale utilizzata nelle immissioni in ruolo, il 16% delle cattedre libere, contro il 48% utilizzato per le altre, l'ha lasciata in seconda posizione non utile della graduatoria. Per questo deve ringraziare anche quella norma che non gli ha consentito di utilizzare ben 24 punti fatti sulla A033, spostati 2 anni fa sulla materia in cui possedeva l'abilitazione, e che una incredibile sentenza di un ricorso al TAR nella forma gli da ragione ma nella sostenza gli ha negato il diritto di utilizzarli nella materia in cui sono stati conseguiti. Per non parlare di altri 12 punti persi a causa del mancato contributo dei contributi da parte di un istituto privato. Per non parlare del ritardo con cui è stato attivato il corso abilitante che lo scorso anno ha permesso a tanti giovani sissini, SENZA UN GIORNO DI CATTEDRA sulle spalle, a entrare di ruolo al posto dei tanti precari storici.
Insomma una barzelletta a raccontarla.
Invece è una tragedia.
Il prossimo anno mia moglie resterà a casa mentre fino alla scorsa primavera, finalmente, assaporava una meritata immissione in ruolo.
Gli ho ripetuto che solo per quest'anno sono nelle condizioni di mettere in ginocchio il governo e farlo retrocedere, dal 1° luglio prossimo cadranno nell'oblìo.
Io credo che debbano attivare tutti gli strumenti utili allo scopo, passando dal blocco degli scrutini e degli esami (ad oltranza, non il ritardo di una settimana), ad una forma di sciopero bianco, come scriveva qualcuno, per farsi sentire e vedere.
Si, anche vedere. Perchè in tanti credono alle parole della Gelmini e di Berlusconi: "non ci saranno tagli".
Tutti gli insegnanti precari oggi in cattedra dovrebbero portare un cartellino con su scritto "INSEGNANTE PRECARIA - ULTIMO ANNO", oppure "INSEGNANTE IN SOPRANNUMERO DAL PROSSIMO ANNO" da portare soprattutto alle riunioni con i genitori, in maniera da fargli vedere quanti insegnanti precari ci sono oggi nella scuola e che dal prossimo anno non ci saranno più.
Non sono cose belle da farsi e, forse, per dignità in tanti si vergognerebbero pure a farlo.
Già la dignità. Ce l'hanno tolta.
Dopo aver fatto tanti concorsi pubblici, sempre truccati a favore dei raccomandati di turno, almeno nella scuola si era sperato che con gli anni di sacrifici i risultati si sarebbero visti. Lì i punti non te li poteva togliere nessuna commissione di esame.
Invece no.
Tutta la nostra famiglia, con sacrificio, è stata a Roma il 30 ottobre, ma non si può andare a Roma ogni giorno.
Inventiamoci una scaletta fitta di iniziative sul campo, cioè ognuno sul proprio posto di lavoro, che dia continuità alla protesta e pubblicizziamola (BLOCCO DEGLI SCRUTINI E DEGLI ESAMI, SCIOPERO DELLA PRIMA ORA, bisogna stare sempre sulla notizia e non mollare. Anche se questo, è chiaro, significa arrecare disagi, purtroppo, agli alunni. Ma forse loro capiranno, la CASTA no.
Francesco Cannavò







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