Timidi tentativi di dialogo/1: Veltroni chiede moratoria di due mesi sulla scuola
Data: Venerd́, 14 novembre 2008 ore 00:26:09 CET
Argomento: Redazione



Il leader del Pd si mostra quindi conciliante sulla necessità di una "radicale riforma" per l'istruzione, ma chiarisce che per settore occorre investire "maggiori risorse, non minori"; occorre "riqualificare la spesa, e non semplicemente di tagliarla". Nel modo di procedere, bisogna individuare soluzioni condivise, "perché non è possibile proseguire con la regola per cui ad ogni cambio di governo si mette mano al modo di funzionare di un settore decisivo per il futuro del Paese, per la vita di milioni di famiglie, di ragazzi, di insegnanti e professori".

Operativamente, si propone ai due ministri "di sospendere gli effetti del decreto Gelmini ormai approvato e di modificare con la Legge Finanziaria le scelte di bilancio sulla scuola e sull'università fatte in estate con la manovra triennale; tagli che si dimostrano tanto più inadatti con il precipitare della crisi economica e che il Parlamento deve poter tornare a discutere, senza subire l'imposizione continua o la minaccia del voto di fiducia".

Dal punto di vista del metodo, Veltroni propone "di dar vita ad un tavolo al quale partecipino le parti sociali, il mondo della scuola e le forze di opposizione. Si stabilisca, per il lavoro di questo tavolo e per la ricerca di una soluzione condivisa, un periodo di tempo di due mesi o più, un periodo chiaro e ben definito, al termine del quale il governo potrà far seguire comunque all'indispensabile momento del confronto democratico quello altrettanto indispensabile della decisione".

L'obiettivo, con il quale il capo del governo ombra chiude la missiva, è dichiarato: "Fare finalmente del nostro sistema formativo, come avviene in tutti gli altri grandi paesi europei, la pietra angolare su cui costruire un forte e coerente disegno di sviluppo e di crescita economica e sociale".


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