«Le commissioni dei concorsi universitari? ''A prova di baroni
Data: Mercoledì, 12 novembre 2008 ore 15:40:23 CET
Argomento: Redazione


La proposta di Brunetta passò senza difficoltà. I problemi iniziarono il giorno dopo, venerdì scorso, nell’ufficio del capo di gabinetto del ministero dell’Istruzione dove il sistema del doge doveva essere tradotto in un articolo di legge del decreto approvato sulla fiducia, senza ancora un testo definitivo. Impresa non semplice anche perché la modifica andava a incidere sui concorsi già banditi e in scadenza ieri: 3700 posti da professore e 320 da ricercatore. Il rischio di veder arrivare una pioggia di ricorsi era altoPer avere il testo pronto da inviare alla presidenza della Repubblica per l’ultima firma, infatti, è trascorso l’intero fine settimana. E solo stamattina in Gazzetta Ufficiale (con data di ieri) è apparsa la modifica che introduce il doppio criterio: il sorteggio e la cooptazione sulla base di liste di docenti esterni alla facoltà da cui proviene il bando, liste estese a tutta l’Italia e a cui sarà necessario registrarsi per partecipare. E prevede anche la presenza di un professore associato nella commissione.
«Le commissioni che giudicheranno gli aspiranti professori universitari di prima e seconda fascia saranno composte, a differenza di quanto accadeva fino ad ora, da 4 professori sorteggiati da un elenco di commissari eletti a loro volta da una lista di ordinari del settore scientifico disciplinare oggetto del bando e da 1 solo professore ordinario nominato dalla facoltà che ha richiesto il bando. Si evita così il rischio di predeterminare l’esito dei concorsi e si incoraggia un più ampio numero di candidati a partecipare», promette il ministero in una sintesi del decreto.
«In attesa di un riordino organico del sistema di reclutamento dei ricercatori universitari le commissioni che giudicheranno i candidati al concorso - si legge ancora nella sintesi - saranno composte da 1 professore associato nominato dalla facoltà che richiede il bando e da 2 professori ordinari sorteggiati da una lista di commissari eletti tra i professori appartenenti al settore disciplinare oggetto del bando. La valutazione dei candidati avverrà secondo parametri riconosciuti anche in ambito internazionale».

Confermate tutte le altre novità introdotte dal decreto: le sanzioni per le università con bilanci in rosso che non potranno assumere ulteriore personale, nè per docenti nè per figure amministrative, lo sblocco del turn-over per favorire le assunzioni di giovani docenti, i fondi per borse di studio e case dello studente. Ovviamente confermate le linee guida che prima o poi diverranno un disegno di legge da discutere in Parlamento.

Nel frattempo ieri il ministro Gelmini ha incontrato i sindacati Cgil Cisl e Uil. «Ho proposto di rinviare lo sciopero di venerdì, programmato prima che il Governo approvasse le linee guida e il decreto, e di continuare un proficuo lavoro di approfondimento dei problemi». La proposta è stata accompagnata anche da alcuni argomenti come la possibilità che fosse revocato il finanziamento del turn-over o il sostegno a famiglie e imprese proprio ieri deciso in Finanziaria.

Al termine di tre ore di riunione i sindacati sono usciti divisi. La Cgil non ha voluto saperne. Il segretario generale della Flc-Cgil Mimmo Pantaleo ha giudicato «del tuttoinsufficienti» le proposte e confermato lo sciopero. Cisl e Uil di categoria stanno valutando se le rassicurazioni date dal ministro - in particolare per quanto riguarda stabilizzazione dei precari e risorse per i rinnovi contrattuali - sono sufficienti a fare dietrofront. Questioni che continueranno a essere approfondite al ministero e che saranno riprese giovedì in una riunione alla quale parteciperà anche il ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta.







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