L’INTERROGAZIONE SU CICCIO PETRARCA
Data: Mercoledì, 12 novembre 2008 ore 14:52:26 CET
Argomento: Opinioni


L’INTERROGAZIONE SU CICCIO PETRARCA


Cominciano le prime interrogazioni. Anzi diciamo che, a fatica, tra scioperi, rivolgimenti e autogestioni, tentiamo di tirare fuori qualcosa dalle bocche dei giovani. Tanti rispondono, altri un po’ meno, qualcuno si dà a simpatiche scenette. Scenette da mimo, basate sul corpo e sul gesto, senza approfondire particolarmente l’esercizio vocale, insomma mondi dove il suono della parola è escluso.
L’argomento è nientemeno che Francesco Petrarca. Poeta laureato, riverito e onorato per tutte le corti europee, fondatore del linguaggio lirico italiano. Che dire di più? O meglio può non esserci nulla da dire su Francesco Petrarca? No, dai, non scherziamo.
L’alunna è pronta, voi vi accingete ad ascoltare lunghi discorsi su questo famosissimo autore, mica è un minore, è un maggiore. Un maggiorissimo, se ci è consentito. L’alunna comincia, guardandovi negli occhi: “Francesco…” Voi la guardate, sereni. Poi continua: “Francesco Petrarca…” Bene, bene. Dunque? Che fa ‘sto Petrarca? Fa tante cose, scrive tante cose, no?
Ma l’alunna sembra assente. Vi guarda fisso, ma non spiccica più parola. Poi ripete: “Francesco Petrarca…” . Cavolo, sì, Petrarca ok, ma andiamo avanti, che fa Petrarca?
La ragazza sembra pietrificata, voi non sapete se ridere o piangere, tutto fermo. Lei è muta, muta e pensosa. Guarda in aria, guarda le pareti, voi cercate di cogliere il suo sguardo. Ma niente. Cos’hai? – fate pietosa. Silenzio. Ma tu hai studiato, vero? – riprendete. Niente, niente, niente. Sguardo nuovamente fisso su di voi, bocca chiusa. Allora chiedete ai compagni se lei solitamente parla. Sì, parla parla, fanno tutti, ma di Petrarca no. Dopo giorni di spiegazioni,  su Petrarca non ha nulla da dire. Non proferisce motto. Un’interrogazione stupenda. Petrarca e uno sguardo. Tutto qui. Con gli occhi spesso si dicono più cose che con le parole, pensate. Romanticamente, alla Petrarca.
Insomma l’unica cosa che l’alunna disse fu il nome del poeta. Almeno l’avesse vivacizzato un po’, che so io, con un pizzichino di dialetto forse questa frase isolata (sigh!) sarebbe suonata meglio: Ciccio Petrarca…


SILVANA LA PORTA







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