LA STRADA DEI PRECARI
Data: Luned́, 10 novembre 2008 ore 20:35:33 CET
Argomento: Rassegna stampa


La somma riguarda il complesso del pubblico impiego, mentre per i lavoratori della scuola gli aumenti previsti dalla proposta governativa “sono mediamente di 70 euro lordi (49 netti) a fine biennio”. Se il ministro gongola, perché ha dalla sua tutti i sindacati, la Cgil si imbroncia e non firma il protocollo di intesa del 6 novembre scorso, minacciando, come prevedibile, un altro sciopero a dicembre nel quale tenta di coinvolgere pure i presidi che aspirano agli stipendi dell’area V.

La somma riguarda il complesso del pubblico impiego, mentre per i lavoratori della scuola gli aumenti previsti dalla proposta governativa “sono mediamente di 70 euro lordi (49 netti) a fine biennio”. Se il ministro gongola, perché ha dalla sua tutti i sindacati, la Cgil si imbroncia e non firma il protocollo di intesa del 6 novembre scorso, minacciando, come prevedibile, un altro sciopero a dicembre nel quale tenta di coinvolgere pure i presidi che aspirano agli stipendi dell’area V.

Nel protocollo fra l’altro pare non ci sia una sola parola sulla stabilizzazione dei precari, che stanno invece a cuore alla Cgil, né si accenna alla delicata questione del premio ai più meritevoli ai quali sarebbero dovuti andare i risparmi sottratti ai fannulloni, a coloro che, pur non producendo, acchiappano quanto un docente bravo nel contesto degli aumenti a pioggia.

Com’era tuttavia prevedibile, le retoriche sul merito hanno la sola singolarità di fare fumo, ma all’atto pratico la questione è delicatissima e comunque ha bisogno di supporti normativi i cui equilibri sono così fragili da presupporre un rigore poco noto alle nostre istituzioni. L’unica certezza per ora, di fronte ai ventilati aumenti di poco più di 50 euro netti al mese, è la scarsa considerazione per i docenti e il loro lavoro: ma non si era promesso di equiparare i loro stipendi alla media europea?

PASQUALE ALMIRANTE (da www.lasicilia.it)







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