''CARA GELMINI, L'ITALIA? A TAGGHIAMU!''
Data: Mercoledì, 05 novembre 2008 ore 00:05:00 CET
Argomento: Opinioni




da Il Messaggero

 L'Italia? A tagghiamu!


 Sono una studentessa del 'Liceo Classico Tommaso Gargallo' di Siracusa, dell'età di 17 anni e mi chiamo Clara Raimondo. Mi prendo la briga di inviare questo articolo ironico-satirico perchè sento la necessità di fornre il mio contributo intelligente all'agitazione mossa contra la Gelmini e la sua - per certi versi - 'vergognosa' riforma. Sono contraria alle forme violente d'espressione, come le occupazioni e le arringhe, che stanno utilizzando i miei coetanei in tutta Italia. Oltre che le mie idee a proposito della riforma, con questo breve testo voglio dimostrare che non tutti noi giovani siamo 'ribelli' - nel senso dispregiativo del termine - e molti di noi, se non la stramaggioranza, sono ben disposti al dialogo e al sensato utilizzo delle idee e della ragione.

 A tagghiamu!
 Oggi – come ogni giorno – ci chiediamo: chi sarà il futuro della nostra nazione? Cosa vorranno “fare da grandi” i nostri figli? Chi diventerà notaio, chi medico, chi insegnante, chi politico – se spera migliore di quelli che abbiamo noi adesso! – ma la nostra domanda, la domanda che ci chiediamo e che chiediamo ai nostri lettori è…chi penserà al progresso? Progresso, avanzamento, evoluzione: chi sarà tutto questo?

 I nostri giovani sembrano disinteressati al progresso – eppure è tutto quello per cui andrebbe consacrata la conoscenza! – oppure non è che siamo noi che un tantino li scoraggiati a ‘sti ragazzi?! In un’Italia dove manca l’acqua distillata nei laboratori di scienze, nelle scuole medie superiori, come se fa a proiettare questi ragazzi nel futuro, nello studio, nel progresso, appunto? In un’Italia che scoraggia e mortifica le scienze, come si fa?

 E i professori universitari incoraggiano: “Lasciate ogni speranza o voi che entrate! Scappate all’estero finché potete, e poi mi direte se non c’avevamo ragione!”, con tono apocalittico, da profeti, proprio! E i giovani scappano, scappano dall’Italia per inseguire la scienza!

 E non è la teoria evoluzionistica di Mr Darwin, non c’entra niente la teoria del più forte, perché “in scienze vince chi fugge”! Fugge dall’Italia!

 E se proprio vogliamo sconvolgere le regole della sopravvivenza studentesca, se vogliamo far competizione con le università – e le scuole in genere – straniere: incoraggiamo ‘sti ragazzi, ‘na buona volta, a Gelmi’! Ma che mi combini?! Tagli?! Tagli i fondi, tagli? Ma quali fondi, a Gelmi’? Qui ‘sti fondi li vedi solo te! Perché a dispetto dell’accento con cui sto scrivendo – che serve solo a fare un po’ d’ironia, spero non s’offenda, a Gelmi’! – io sono “Siciliana Vera”, e guardi che qui nell’isola, fondi non ce ne stanno! I vocabolari della scuola so’ a pezzi, mancano pagine, e quelli de greco cominciano da “lantanomai”! C’hanno ‘na certa somiglianza coi dinosauri, ha presente i dinosauri? Quelli che se vedono alla televisione: quelli! Qui nell’isola la fuga è proprio alla “si salvi chi può”!

 Ma vedrò adesso di ricompormi. Dicevamo? Ah, sì: la scienza! E la fuga verso la scienza per amore della trasformazione, della vita! Perché la scienza è vita – com’è che era? “Biologia”, “bios” e “logos”…“parole attorno alla vita”? A Gelmi’, che ne so, io so’ ferma a “lantanomai”, ancora! – il DNA è la vita – “Desosirribbossio-Nucleico-Acidognolo”, Gelmi’? Oh, e che ne so, l’ha fatta lei la scuola, no?! – e tutto ciò ci perviene dalla lontana Grecia di Aristotele, che già nel lontano V secolo a.C. si cimentava nel catalogare animali in razze e specie e, nei suoi studi anatomici – che a noi oggi sembreranno barzellette! – analizzava organi analoghi, organi omologhi, chiamava i tessuti parti semplici e gli organi parti composte...

 La scienza è antica, ma è anche attuale! E non solo attuale: ma è anche, e soprattutto, il futuro, Gelmi’! Dobbiamo combattere l’estinzione degli studente italiani in Italia, dobbiamo fornire loro la giusta quantità di cibo, cibo di sapere! Cibo scientifico, cibo tecnologico, cibo economico: cibo “ri tutti i maneri”! E affrontare così la distante dispersione internazionale di risorse importanti, come siamo noi giovani – noi: la più importante! – e smettere di fare dell’Italia – e non solo della Sicilia e della Sardegna, ma di tutto la penisola! – un’isola! Sì, della penisola un’isola, Gelmi’, che c’è, non è chiaro? Non ce l’hanno insegnata a lei la Geografia a scuola? A, cà cetto, ancora mica aveva fatto tutte le belle cose che ci sono ora grazie a lei: studentessa era! Bhè, ce lo insegno io come si fa a fare diventare l’Italia un’isola: A TAGGHIAMU!

 Clara Raimondo






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