Sì al decreto, Gelmini esulta: «E ora tocca all’Università». Il Pd annuncia il referendum abrogativo e comitati in tutte le città
Data: Venerdì, 31 ottobre 2008 ore 15:04:32 CET
Argomento: Rassegna stampa


30.10.2008. ROMA. Manca la firma del capo dello Stato e la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, poi il provvedimento sulla scuola targato Gelmini sarà legge. Ieri, con 162 voti a favore, 134 contrari e 3 astenuti, Palazzo Madama ha convertito il decreto 133 contro cui l’opposizione ha subito annunciato un referendum abrogativo. "La scuola cambia. Si torna alla scuola della serietà, del merito e dell’educazione", commenta a caldo il ministro Gelmini secondo cui la maggioranza degli italiani condivide il provvedimento.

Per niente intimorita dalla piazza, il ministro si prepara quindi per la prossima mossa. Tocca all’università: "Entro una settimana - annuncia - presenterò il piano". Attivissimo nella difesa della manovra sulla scuola, il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri, che cerca di contrastare la "campagna di menzogne" della sinistra e di spostare l’attenzione sulla "casta dei baroni". "Razionalizziamo la spesa della scuola elementare, riportiamo con il maestro prevalente una figura pedagogica importante soprattutto per i bambini che avviano la loro attività scolastica, ripristiniamo principi di tutela del merito con voti e con criteri di valutazione più chiari e più utili anche alle famiglie", spiega.

Ma anche nella maggioranza c’è chi contesta i metodi del governo. Giovanni Pistorio dell’Mpa, annunciando in aula il suo sì al provvedimento, ha sottolineato che il decreto "non è lo strumento più idoneo a favorire la dialettica", non solo all’interno tra maggioranza e opposizione, ma "anche all’interno della maggioranza". "Non voglio esprimere un giudizio negativo su questo provvedimento - ha concluso ricordando interventi come quello sull’Ici che avrebbe penalizzato il Mezzogiorno - ma qualche volta vorrei votare un provvedimento perché sono convinto dei contenuti che esso porta".

Per il Pd "non finisce qui". Anna Finocchiaro infiamma l’Aula. Dai suoi banchi partono lunghi applausi mentre la maggioranza la fischia soprattutto quando accusa la Gelmini di "afasia". "Il suo silenzio è indifferente e opaco ma anche esplicito. Di queste giornate colpisce il disprezzo per le ragioni degli altri", dice prima di leggere una lettera di alcuni studenti determinati a far sentire la propria voce "per cercare di garantire fino in fondo quella democrazia conquistata dai nostri padri". "Ora pensate che approvate questo decreto e che sia finita qui. Non è così", avverte anticipando in qualche modo l’annuncio del ricorso al referendum.

Mentre il ministro dell’Istruzione ha già in mente un piano per rifare la faccia agli atenei, l’opposizione si prepara a dare battaglia alla legge Gelmini fuori dal Parlamento. Il leader del Pd, Walter Veltroni, annuncia l’intenzione di indire un referendum (a cui aderisce l’Idv ma non l’Udc) chiamando i cittadini a formare comitati in ogni città: "Non abbiamo alcuni interesse a far diventare questo referendum un’iniziativa del Pd", spiega gongolante: "Sembrava l’incredibile Hulk, ma la luna di miele del governo col paese è finita sulla scuola".

Anna Finocchiaro ribatte a chi dal Pdl obietta che solo il giorno prima Veltroni aveva detto che non si sarebbero fatti referendum su una "riformetta". Il Pd, spiega, sta studiando la migliore formulazione dei quesiti referendari per chiedere l’abrogazione di una riforma "occultata" che il governo starebbe facendo sulla scuola con una serie di provvedimenti, dalla Finanziaria a diversi decreti, come quello sulla sanità che minaccia il commissariamento alle Regioni che non daranno seguito alla normativa sull’accorpamento degli istituti. Il Pd conta inoltre sui ricorsi alla Consulta da parte della Regioni. "Finalmente una buona notizia", commenta il ministro Ignazio La Russa: "Forse andrò a firmarlo, così si vedrà che gli italiani voteranno per il sì alla riforma all’80%".

ANNA RITA RAPETTA (da www.lasicilia.it)







Questo Articolo proviene da AetnaNet
http://www.aetnanet.org

L'URL per questa storia è:
http://www.aetnanet.org/scuola-news-12768.html