Per riformare l'università la Gelmini può chiedere aiuto a Padoa Schioppa
Data: Giovedì, 30 ottobre 2008 ore 20:36:30 CET
Argomento: Opinioni


dal sito L'Occidentale

Nel Libro Verde sulla Spesa Pubblica pubblicato a settembre dello scorso anno, l’allora Ministro dell’economia, nel licenziare rapporto commissionato dal suo dicastero, affermava che “ nella nostra spesa pubblica ciò che lascia a desiderare non è tanto il suo elevato livello (circa il 50 per cento del prodotto interno lordo, leggermente superiore alla media europea), quanto la qualità insufficiente rispetto ai bisogni del Paese.”
In relazione alla spesa per l’università il Libro Verde era molto esplicito nell’indicare gli aspetti critici relativi alla qualità insufficiente della spesa.
Ecco alcune delle osservazioni formulate dai tecnici di Padoa Schioppa in merito a come sono spese le risorse che lo Stato assegna alle Università:
· proliferazione dei corsi di laurea triennale e specialistica, non sempre rispondenti ai bisogni della società e del sistema produttivo, con conseguente aumento del carico didattico a danno dell’attività ricerca e con la moltiplicazione dei professori a contratto e delle supplenze;
· diffusione di sedi universitarie di modeste dimensioni, scarsamente dotate di strutture e di personale di ruolo incardinato nell’ateneo;
· un sistema di governance delle Università con una marcata tendenza all’autoreferenzialità, riflessa nella composizione e nei ruoli del Senato accademico e del Consiglio di amministrazione; · un sistema di remunerazione “rigida” dei docenti, che non ricompensa il maggiore impegno e la qualità del lavoro prestato né nella didattica né nella ricerca;meccanismi concorsuali inefficienti, che non sempre hanno premiato la qualità dei candidati;
· una composizione del corpo docente inadeguata, con troppi professori ordinari e associati rispetto al numero dei ricercatori. In effetti, oggi la docenza universitaria - con 18.000 ordinari, altrettanti associati e 21.000 ricercatori - appare più simile ad un cilindro che non ad una piramide.
Per anni le Università hanno preferito spendere risorse per garantire la progressione di carriera dei docenti piuttosto che assumere nuovi ricercatori: l’invecchiamento del corpo docente dipende sostanzialmente da questo.
Chissà che queste osservazioni formulate da una commissione di indagine non certo asservita al Governo Berlusconi possano indurre la attuale opposizione a un atteggiamento più costruttivo nei confronti della proposta di riforma che la Gelmini si appresta a fare.







Questo Articolo proviene da AetnaNet
http://www.aetnanet.org

L'URL per questa storia è:
http://www.aetnanet.org/scuola-news-12757.html