''RICREAZIONE'': NEI TEMI DEGLI STUDENTI LA VERITA' SULLA SCUOLA
Data: Giovedì, 30 ottobre 2008 ore 12:37:46 CET
Argomento: Opinioni


NEI TEMI DEGLI STUDENTI LA VERITA' SULLA SCUOLA
 
 
“Il rapporto tra adolescenti e adulti si rivela spesso conflittuale. Fai le tue riflessioni su questo tema, istituendo un confronto tra passato e presente.”  Bella traccia, vero, per un compito in classe? Una di quelle in cui i ragazzi si sbizzarriscono e possono esprimere tutti i loro sentimenti. Nei confronti dei genitori, nei confronti degli insegnanti, nei confronti della scuola. Un tema di quello che induce noi adulti a delle nostalgie e i giovani a delle fulminanti, sincere, disarmanti riflessioni.
Non ci badano, gli alunni. Ma a volte dicono delle verità scomode, che vorremmo tacere. Per pudore, buon senso o anche per profonda ipocrisia. O forse perché non vorremmo fosse così. Così come ce la raccontano loro.  Ma i ragazzi, si sa, non hanno peli sulla lingua.
Sentite una fettina di svolgimento del succitato tema da parte di un alunno. E state attenti ai tempi verbali. Perché adesso viene il bello. “Un tempo i ragazzi con i professori avevano un rapporto freddo.” Beh, è vero, no? Distacco, autoritarismo e severità erano i requisiti della scuola di un tempo. Poi continua: “A scuola, durante le lezioni gli alunni dovevano stare attenti.” Dovevano? Come dovevano? Perché mai usa l’imperfetto? Sentite che state per leggere qualcosa di terribile. “Inoltre dovevano portare i compiti del giorno e non si dovevano scordare l’occorrente.” Di nuovo l’imperfetto? Ma allora oggi com’è? Proseguite, ansiosi: “Una volta bisognava sapere la lezione del giorno.” Una volta, adesso non più? La vista vi annebbia. Ma continuate, coraggiosi: “Una volta guai se in classe i ragazzi stavano disattenti oppure non avevano fatto i compiti per il giorno dopo, perché venivano bacchettati e puniti severamente.”
Dovevano, stavano, bisognava, venivano…ma perché adesso com’è? D’improvviso, mentalmente, provate a riscrivere antifrasticamente il brano. “Nella scuola odierna non c’è bisogno di stare attenti. Fare i compiti del giorno è un optional, scordarsi il materiale di lavoro una regola; e, dulcis in fundo, se non si studia, la si passa liscia.”
Chiudete il foglio, stremati. Ma è proprio così la scuola del Duemila? O si tratta solo dell’ immatura visione soggettiva di un adolescente? Domani, in classe, sarà il caso di osservare con più attenzione. E speriamo di non dovere dare ragione a questa candida testimonianza.

SILVANA LA PORTA








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