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N. 106, 3 giugno 2003
SOMMARIO
1. Riforma: il ravvedimento della Moratti
2. La riforma parte a settembre solo in forma sperimentale. Forse
3. Dove volano le colombe? Prove di dialogo a viale Trastevere
4. Falchi in ritirata.
Un intenso programma di incontri
governo-sindacati
5. Quel piano di formazione che fa discutere
6. Fazio: investire in istruzione e ricerca per arrestare il declino
7. Dsga: ma il sorpasso sui prof c'e' stato o no?/1
8. Dsga: ma il sorpasso sui prof c'e' stato o no?/2
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le altre notizie di TuttoscuolaFOCUS n.10/106:
Ma c'e' anche una linea neo-tradizionalista
Prove di federalismo. Protocollo di intesa in Lombardia
Radici cristiane? La riforma Moratti e' giscardiana
Indennita' conglobata: sara' vera buonuscita?
E poi tutte le scadenze aggiornate della
scuola nella rubrica
TuttoscuolaMEMORANDUM
Per saperne di piu': http://www.tuttoscuola.com/focus
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1. Riforma: il ravvedimento della Moratti
I nulla di fatto sul primo decreto legislativo di attuazione
della
riforma ormai non si contano piu'. Il Consiglio dei ministri
sembra
non avere piu' tanta fretta di decidere.
Serve piu' tempo di riflessione per trovare le necessarie intese tra
le forze di maggioranza.
Un tempo che il ministro Moratti, stando alla
nutrita serie di
incontri della settimana scorsa con le parti sociali, sembra
voler
impiegare per trovare consensi o, quantomeno, non ostacoli, da parte
delle forze sociali. La strada ci sembra buona, anche se
intrapresa
tardivamente. E comunque e' attesa alla prova dei fatti, che vuol dire
disponibilita' effettiva a modificare il progetto, non
apertura a
parole.
Ma il vero interrogativo di questa riforma resta quello finanziario.
Chi infatti garantira' la copertura a calcoli che, invece che essere
certezze, per ora sono solo
ipotetici, e che il ministero
dell'Economia contesta, rimettendo in
discussione il progetto
complessivo?
La riforma - sembra sia il diktat di
Tremonti - ha un costo
significativo e non puo' essere avviata se non
ha la copertura
finanziaria necessaria: prima di procedere deve essere dunque chiaro
il piano finanziario complessivo.
A questo punto il ministro Moratti, con alle spalle una
maggioranza
piena di dubbi e riserve e davanti al muro sempre piu' alto alzato dal
collega Tremonti, sembra insomma aver cambiato strategia: raggiungere
l'obiettivo cercando il confronto con le rappresentanze della societa'
civile su proposte che diano concretezza di contenuto alle scelte del
decisore politico e mirando a costruire il consenso e la condivisione
di tutti gli attori sociali. Una linea di comportamento
seguita da
molti predecessori alla Minerva che sono riusciti poi a
portare in
fondo i loro progetti, diversa dall'azione "di
sfondamento" finora
tentata dall'amministrazione Moratti.
Ma quale alternativa c'e' alla
riforma generalizzata, ormai
impraticabile entro settembre?
2. La riforma parte a settembre solo in forma sperimentale. Forse
Si parla (Tuttoscuola e' stata la prima a farlo, v. TuttoscuolaNEWS n.
104 del 19 maggio) di sperimentazione, di
maxi-sperimentazione, di
progetto per l'innovazione, di ricorso all'articolo 11 del regolamento
sull'autonomia scolastica: la strada e' quella, ma.
C'e' una questione non trascurabile che si frappone a quest'idea
di
una nuova sperimentazione della riforma, dopo quella avviata
l'anno
scorso. Se davvero il ministro intende imboccare
la strada del
progetto nazionale di sperimentazione, quando pensa di
lanciare il
progetto?
Ci sono almeno due passaggi obbligati, prima del "kick-off": l'accordo
nella maggioranza (il progetto non potrebbe ignorare i
veti posti
dall'Udc e da Tremonti) e il parere del CNPI.
Superate queste due forche caudine, si potra' procedere. Ma, a
quel
momento, che giorno segnera' il calendario?
L'adesione al progetto sperimentale, essendo
facoltativa, deve
necessariamente essere approvata dai collegi
docenti di ciascun
istituto interessato (ce ne sono, tra direzioni didattiche e istituti
comprensivi, 5.985).
L'iniziativa ministeriale potrebbe arrivare tardi nelle scuole, con i
docenti gia' sotto l'ombrellone. Se ne potrebbe in quel caso parlare
solamente a settembre, con il rischio concreto che manchino il tempo e
le condizioni necessarie per decidere.
Un film gia' visto l'anno scorso. E al ministero ricordano la fatica
fatta per mettere su in tutta fretta i 250 istituti campione.
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3. Dove volano le colombe? Prove di dialogo a viale Trastevere
Dopo un lungo periodo di silenzio e di sostanziale emarginazione, il
"partito delle colombe" sembra
dunque riscuotere ora maggiore
considerazione dal parte del ministro Moratti. Qualche segnale si era
avvertito gia' in occasione della sottoscrizione del contratto, quando
dal quartetto CGIL-CISL-UIL-SNALS si erano levati apprezzamenti
per
l'atteggiamento di disponibilita' mostrato dal ministro nei confronti
degli interlocutori sindacali. Un atteggiamento ben diverso da quello
manifestato piu' volte da ambienti ed esponenti del ministero, che non
avevano nascosto l'intenzione di restringere in modo
drastico lo
spazio della contrattazione e dello stesso dialogo sociale.
In coincidenza (sara' casuale?) con l'appello
della supercolomba
Gianni Letta ad abbassare i toni dello scontro politico e sociale, per
ritrovare le ragioni di fondo della coesione nazionale, si e' svolto
il 29 maggio un incontro tra i dirigenti confederali
delle citate
quattro organizzazioni, affiancati dai segretari
dei rispettivi
sindacati di categoria, e il ministro Moratti, che questa
volta ha
tenuto a gestire personalmente la riunione. In agenda, tra gli altri,
un tema importante e delicato: l'attuazione della riforma su
alcuni
aspetti decisivi, sui quali finora il ministero era
intenzionato a
procedere a tappe forzate, per
via normativa, senza alcun
coinvolgimento dei sindacati.
Viceversa il difficile passaggio richiede chiarezza
di scelte e
l'assoluta necessita' di fare sistema fra Governo, forze
politiche,
sindacati e imprenditori.
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4. Falchi in ritirata.
Un intenso programma di incontri
governo-sindacati
La riunione del 29 maggio sembra
dunque aver definitivamente
ricomposto il braccio di ferro tra il ministro e le
organizzazioni
sindacali
A partire da martedi' 3 giugno saranno avviati quattro
tavoli di
lavoro misti governo-sindacati (compresa la Gilda e l'ANP, anche
se
non firmatarie del contratto). Gli esiti degli incontri non potranno
non intrecciarsi con il confronto che si sviluppera' nei prossimi mesi
nelle sedi politiche e istituzionali
(Commissioni parlamentari,
Conferenza Stato-Regioni), dato che si parlera' anche dei
contenuti
dei decreti legislativi di attuazione della riforma, in particolare di
quelli imminenti, riguardanti il primo ciclo (per
i profili di
organizzazione del lavoro) e l'alternanza scuola-lavoro.
Si discutera' pero' anche di obbligo, di integrazione tra i sistemi,
del rapporto Stato-Regioni alla luce del
nuovo titolo V della
Costituzione (e delle ulteriori prospettive di
"devolution"), di
formazione dei docenti. Argomenti sui quali c'era stata finora
solo
una forte dialettica, tra accelerazioni governative da una
parte e
contestazioni sindacali sul metodo, oltre che sul merito dei problemi.
Si e' ora in presenza di un fitto e impegnativo
calendario, che
potrebbe portare in breve tempo a collocare i rapporti tra il ministro
Moratti e i sindacati (con Confindustria il rapporto non si e'
mai
interrotto) su quelle basi di
dialogo e in prospettiva di
neo-concertazione che sono state finora precluse dalla preminenza, fin
qui manifestatasi in seno alla squadra di governo, di
orientamenti
fortemente polemici nei confronti dei sindacati. Falchi in ritirata,
dunque? Lo si vedra' presto, gia' dalle prossime settimane.
5. Quel piano di formazione che fa discutere
La protesta dei dirigenti e dei docenti continua a
mantenere toni
accesi e quindi preoccupanti per il futuro della riforma.
Si attende ora la precisazione ministeriale: i corsi di informazione e
formazione per la riforma, previsti nei confronti dei
docenti di
scuola dell'infanzia e di scuola primaria, non sono obbligatori.
Il collegio docenti ha facolta' di aderirvi
o meno. Ovviamente
l'Amministrazione ne caldeggia la frequenza, come momento essenziale
per l'avvio della riforma.
Il pacchetto info-formativo previsto dalla direttiva n. 36/2003, della
durata prevista di 20 ore da effettuarsi entro giugno
2003, aveva
incontrato immediatamente la posizione contraria dei sindacati
che,
per il metodo, avevano richiamato il rispetto delle
procedure di
concertazione con il ministero e con gli uffici scolastici regionali,
e, per il merito, avevano contestato i possibili contenuti dei corsi
in quanto intempestivi rispetto alla
definizione completa dei
contenuti della riforma.
I sindacati erano passati poi alle vie di fatto, orientando i collegi
dei docenti ad opporsi alla iniziativa ministeriale. Qua e la' vi sono
state alcune pronunce di rifiuto, accompagnate da
valutazioni in
taluni casi di taglio ideologico rispetto alla riforma.
In molti casi, pero', gli uffici regionali avevano giocato d'anticipo,
invitando i dirigenti scolastici a
procedere con gradualita',
rinviando il tutto, se necessario, a settembre.
In due incontri tenutisi presso il Miur nella settimana
scorsa, i
sindacati hanno ribadito il loro no ad ogni forma di imposizione alle
scuole, e l'Amministrazione scolastica ha preso atto delle critiche,
precisando tuttavia che i corsi servono soprattutto a far conoscere la
riforma, che e' diventata legge, e ha chiarito
che, comunque, i
collegi sono liberi di decidere se aderire o meno al corso
proposto
dal Ministero.
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"TRIS" PER LA RIFORMA
Il numero di maggio del mensile Tuttoscuola affronta
e spiega i
principali aspetti della legge n. 53/2003 (riforma Moratti).
Lo speciale sulla riforma segue quelli pubblicati sullo stesso
tema
nei precedenti numeri di aprile e marzo,
attraverso i quali si
delineano con chiarezza, punto per punto, i cambiamenti rispetto alla
situazione esistente (anche con l'ausilio di tabelle comparative).
Molte scuole ci hanno richiesto delle copie aggiuntive
di questi
numeri, trovando particolarmente efficace il
nostro lavoro per
comprendere le novita', le problematiche e i nodi da sciogliere
del
progetto.
Per informazioni sulle modalita' di richiesta del "Tris per capire la
Riforma", come abbiamo denominato la piccola raccolta, cliccate
qui:
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oppure,
telefonate al n. 06/6830.7851
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6. Fazio: investire in istruzione e ricerca per arrestare il declino
L'Italia ha un grave deficit competitivo nei confronti degli
Stati
Uniti, del Giappone e dei principali Paesi europei, che potra' colmare
solo se investira' in ricerca e in istruzione. Ma quanto si
dovra'
investire? Secondo il governatore della Banca d'Italia, che
ne ha
brevemente ma incisivamente parlato nelle sue "Considerazioni
finali"
di quest'anno, servirebbe una cifra enorme, milioni
di euro, ma
soprattutto un cambio di mentalita' nel mondo delle
imprese, che
investono in ricerca solo lo 0.5% del PIL, contro il 2% negli
Stati
Uniti e in Giappone e l'1.8% in Germania. Anche in Francia e nel Regno
Unito le imprese investono da due a tre volte piu' che
in Italia.
Anche per questo le imprese italiane restano troppo
piccole (6.3
addetti mediamente nel 2001), e non si avvalgono adeguatamente delle
nuove tecnologie.
Confindustria si e' sentita messa sotto accusa, ma ha
scaricato la
responsabilita' sul governo, che secondo il presidente D'Amato
non
incentiva lo sviluppo, e non premia le imprese innovative. Anche
il
governatore Fazio, per la verita', aveva richiamato il governo
alle
sue responsabilita', ma non nel senso desiderato
da D'Amato: il
governo, a suo avviso, dovrebbe investire di piu'
nell'istruzione
secondaria e universitaria, soprattutto negli indirizzi
tecnici e
scientifici, nei quali l'Italia ha il numero di laureati piu'
basso
tra i Paesi industriali. E nell'educazione degli adulti, visto
che
solo il 10% degli italiani nella fascia di eta' 25-64
anni ha un
titolo di istruzione universitario o postsecondario, contro il
36%
degli Stati Uniti e il 30% di
Giappone, Regno Unito, Svezia,
Finlandia, Belgio.
Lo sforzo finanziario delle imprese (con risorse proprie) e quello del
governo sarebbero pero' ben ripagati. Secondo Fazio gli investimenti
delle imprese in ricerca sono la via maestra per la loro
crescita
dimensionale e competitiva, mentre quelli pubblici
in istruzione
"consentono, dopo un limitato intervallo temporale,
un tasso di
rendimento, a livello individuale, non distante dalle due cifre. E il
rendimento sociale puo' risultare molto piu' alto rispetto alla sola
componente individuale".
Si direbbe insomma che se il Governatore, in caso di
rimpasto di
governo, dovesse diventare ministro dell'Economia (come si legge
in
alcune cronache politiche), il ministro dell'istruzione troverebbe un
terreno molto piu' agevole per finanziare la riforma della scuola. Ma
la dura realta' oggi e' un'altra.
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CONTRATTO SCUOLA
Su www.tuttoscuola.com uno speciale con
il testo integrale definitivo
dell'ipotesi di accordo, arricchito da un commento generale che spiega
le linee fondamentali di struttura del contratto.
Le tabelle con il calcolo degli aumenti e
degli arretrati per
categoria e fascia di anzianita'
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7. Dsga: ma il sorpasso sui prof c'e' stato o no?/1
I Direttori dei Servizi Generali e Amministrativi hanno
"maggiori
responsabilita' ed e' logico che ci sia un
diverso trattamento
economico" (Colturani, Cisl Scuola).
"La remunerazione per i
responsabili di segreteria e' un riconoscimento dovuto" (Di Menna, Uil
Scuola). Confrontare gli stipendi dei docenti con quelli
degli ex
segretari "e' un paragone improponibile: gli insegnanti
non hanno
ancora avuto la carriera, mentre gli altri la hanno avuta finalmente
riconosciuta" (Ricciato, Snals).
Pochi dubbi e nessuna marcia indietro da parte dei leader
sindacali
sul sorpasso avvenuto con il nuovo contratto della scuola,
con il
quale i direttori amministrativi, per la prima volta, guadagnano
di
piu' dei professori della secondaria superiore.
TuttoscuolaNEWS lo
aveva evidenziato la settimana scorsa (v. n. 105 del 26
maggio) e
alcuni Direttori dei Servizi Generali e Amministrativi
non hanno
condiviso la notizia ne' alcune argomentazioni (in
allegato le 6
lettere ricevute http://www.tuttoscuola.com/ts_news_106-1.doc
).
Il "Sole 24 ore" di ieri ha ripreso in prima pagina la notizia
e ha
raccolto le opinioni dei segretari generali sopra riportate.
8. Dsga: ma il sorpasso sui prof c'e' stato o no?/2
Riteniamo utile chiarire, anche per gli altri lettori, i fatti con una
premessa doverosa.
Abbiamo dato una notizia: tale e' il sorpasso per la prima volta
di
una categoria del personale della scuola rispetto a un'altra
nelle
posizioni stipendiali. Dovevamo forse
tacerla? Darla significa
fomentare "guerre tra poveri"?
Nel servizio abbiamo prima di tutto evidenziato
il "merito dei
segretari che per effetto dell'autonomia scolastica hanno
maggiori
carichi di lavoro e responsabilita'", a fronte
dei quali "hanno
ottenuto un giusto riconoscimento per le nuove funzioni".
Insomma l'importanza del ruolo dei Dsga non ce la devono ricordare i
sei lettori, la conosciamo benissimo, come sa chi
ci legge con
attenzione e con continuita'.
Cio' non toglie - e questo era il nocciolo delle notizie - che quanto
riconosciuto a loro non abbia trovato analogo riconoscimento
per i
docenti (e questo contratto non avrebbe dovuto collocare i docenti in
Europa?). Abbiamo cioe' sottolineato come a fronte di
un'operazione
appropriata e ampiamente giustificata nei confronti
dei Dsga, i
contratti in questi anni non siano riusciti a compierne una analoga,
anch'essa legittima e giustificata nei confronti dei prof. Tutto qui.
Qualcuno ha anche messo in discussione la nostra notizia del sorpasso
a danno dei prof. ricordando che per gli inquadramenti attuali
dei
Dsga sono state temporizzate le anzianita', e quindi le
posizioni
retributive non sono corrispondenti all'anzianita' di
servizio. Il
sorpasso quindi non ci sarebbe stato?
Ricordiamo che anche nella carriera
dei docenti non vengono
riconosciuti interamente tutti i
servizi prestati prima
dell'immissione in ruolo, e l'anzianita' di carriera e' inferiore
a
quella di servizio.
Comunque, confrontando le posizioni iniziali, il sorpasso,
come si
puo' vedere nella tabella
allegata (
http://www.tuttoscuola.com/ts_news_106-2.doc
), c'e' stato. Se sia
giusto o meno, non sta a noi affermarlo. Noi ci limitiamo a rilevarlo.
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Ed ecco le altre notizie di TuttoscuolaFOCUS n.9/105:
Ma c'e' anche una linea neo-tradizionalista
Riforme? Per andare dove? AN non ci sta.
Meglio guardare alla
tradizione, ricostruire le certezze perdute, piuttosto che inseguire
nuovi miti postmoderni. Al riformismo nuovista, il piu' delle
volte
peraltro soltanto annunciato, il sen. Valditara, responsabile scuola
di AN, contrappone una strategia di restauro e consolidamento.
(.)
http://www.tuttoscuola.com/focus
Prove di federalismo. Protocollo di intesa in Lombardia
"Rivoluzionario". Cosi' il quotidiano La Padania del 30 maggio scorso,
organo della Lega, definisce il protocollo di intesa siglato la scorsa
settimana a Milano tra l'Assessorato alle
Culture, Identita' e
Autonomie della Regione Lombardia e l'Ufficio Scolastico
Regionale
della stessa Regione.
Nella stessa pagina (.) http://www.tuttoscuola.com/focus
Radici cristiane? La riforma Moratti e' giscardiana
Nella riforma Moratti non
compaiono riferimenti diretti al
Cristianesimo. La legge 28 marzo 2003, n.53, e' stata approvata in un
momento in cui il lavoro della Convenzione europea
presieduta da
Giscard d'Estaing si era gia' delineato nei tratti essenziali, ma non
era ancora divampata (.) http://www.tuttoscuola.com/focus
Indennita' conglobata: sara' vera buonuscita?
L'assorbimento dell'intera indennita' integrativa
speciale nello
stipendio (circa 532 euro al mese) produrra'
interessanti effetti
sulla liquidazione (indennita' di
buonuscita) al momento del
pensionamento (cfr.Tuttoscuolanews 104 del 19 maggio): 10-14 milioni
di vecchie lire in piu' (.) http://www.tuttoscuola.com/focus
E poi tutte le scadenze del prossimo mese, commentate e spiegate. Ecco
gli argomenti di TuttoscuolaMEMORANDUM di questa settimana:
Pubblicazione TRASFERIMENTI del personale EDUCATIVO
Pubblicazione TRASFERIMENTI docenti di SCUOLA dell'INFANZIA
Presentazione Progetti PON - Misura 6
Controversie in materia di mobilita' docenti
scuola secondaria
superiore
Scuole chiuse per i ballottaggi: quando fare gli esami?
Pubblicazione TRASFERIMENTI dei docenti di SCUOLA MEDIA
monitoraggio PIANI DELL'OFFERTA FORMATIVA
CONFERIMENTO O MUTAMENTO INCARICO per i dirigenti scolastici
scadenze amministrative relative al mese di giugno
presentazione MODELLO 730/2003
CONTO CONSUNTIVO delle istituzioni scolastiche
pubblicazione all'albo delle adozioni dei LIBRI DI TESTO
riunione preliminare per gli esami di stato
incarichi di vigilanza ispettiva per gli esami di stato
Pubblicazione TRASFERIMENTI dei docenti di scuola ELEMENTARE
Pubblicazione TRASFERIMENTI del personale ATA
ENAM: borse di studio per dirigenti scolastici
ENAM: borse di studio per docenti
verifica FUNZIONI OBIETTIVO
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