SCUOLA: BOSSI, GRADUATORIE REGIONALI PER INSEGNANTI
Data: Luned́, 27 ottobre 2008 ore 08:46:29 CET
Argomento: Comunicati


da Il Messaggero

 Scuola, Bossi: graduatorie regionali per insegnanti
 Ancora proteste contro il decreto Gelmini


 ROMA (26 ottobre) - Per il ministro delle Riforme Umberto Bossi ci vorrebbero delle graduatorie regionali per gli insegnanti, da sostituire a quelle nazionali per evitare che i prof si spostino in continuazione «come in un tour operator». Durante un comizio che ha tenuto a Sotto il Monte, in provincia di Bergamo ieri sera Bossi ha detto che «la Gelmini ha fatto qualcosa di buono per la scuola in un momento in cui, a parte le strumentalizzazioni, è chiaro che non ci sono più i soldi per andare avanti come prima e adesso dovrebbe avere il coraggio di sostituire le graduatorie nazionali degli insegnanti con graduatorie regionali».

 Bossi: al Sud più facile avere voti alti. «Non so se può, visto il caos in cui si vive in questo momento, non so se è il momento per fare una riforma così importante - ha aggiunto Bossi - Ma se la si facesse almeno non avremmo più insegnanti che vanno e vengono come in un tour operator. Senza contare poi che c'è il problema che al Sud è più facile avere voti alti che favoriscono nei concorsi. Io mi auguro che la Gelmini stia in forza e continui sulla sua strada». Sempre nel comizio Bossi ad un certo punto ha poi criticato la sinistra, accusandola di aver agganciato un filone politico da sfruttare: «Sembra davvero un nuovo '68 - ha detto - Io lo sapevo che se si cerca di modificare la scuola la sinistra si scatena, non ha più gli operai e adesso usa come motore gli studenti».

 Mobilitazione a Cagliari. Prosegue intanto la mobilitazione contro la riforma Gelmini: gli studenti universitari cagliaritani contro il decreto hanno inviato alle redazioni dei giornali decine di lettere di protesta: «Vi scriviamo a nome degli studenti dell'ateneo cagliaritano per comunicarvi la nostra posizione riguardo alla legge Finanziaria e i relativi provvedimenti sull'istruzione - si legge nel comunicato degli studenti - Riteniamo che questa legge antidemocratica e anticostituzionale in quanto viola i seguenti articoli della Costituzione: articoli 3, 33 e 34. L'attuazione della Legge 133/08 creerebbe necessariamente un solco fra istituzioni pubbliche e fondazioni private, portando ad una vera e propria distinzione di classe tra abbienti e non abbienti. Inoltre, una grossissima fetta del corpo docenti verrà tagliata fuori dall'organico a causa dell'abbassamento del turn-over, peggiorando esponenzialmente la situazione attuale, già grave per il mancato rinnovo di contratti di determinate categorie, quali ricercatori, lettori e così via». Gli studenti citano il rettore di Cagliari Pasquale Ristretta, che ha detto che nel corso dell'anno per 68 docenti che hanno chiesto il pensionamento ne saranno assunti 12.

 Lezioni autogestite a Viterbo. Porte aperte dalle 15 alle 19, lezioni aggiuntive gratuite autogestite e laboratori a disposizione da oggi pomeriggio e nei giorni successivi: è la protesta organizzata dagli studenti del liceo classico "Mariano Buratti" di Viterbo, «per manifestare profondo dissenso verso il decreto legge 133. L'assemblea degli studenti - recita un volantino -, con il consenso della presidenza e dei docenti, ha deciso di sviluppare un progetto complementare alle lezioni curriculari. L'iniziativa consiste nel presidiare la scuola nell'orario pomeridiano e per l'intera giornata di oggi e nei giorni prossimi, offrendo a chi ne facesse richiesta lezioni aggiuntive gratuite e laboratori autogestiti». Gli studenti del liceo classico di Viterbo intendono così «partecipare attivamente alle manifestazioni che da giorni si svolgono in tutta Italia e ribadire che lo studio è un diritto sancito dalla Costituzione Italiana».

 Roma, festa protesta all'elementare Pirandello. Organizzata una festa-protesta a partire dalle 19 presso la scuola elementare "Luigi Pirandello" di Roma nel quartiere Magliana. Durante la serata dibatti informativi sul decreto Gelmini si alterneranno a momenti di animazione per i bambini, che saranno intrattenuti gratuitamente dalle ragazze dell'associazione culturale Eleusys. «La contestazione festosa - comunica il comitato del coordinamento della scuola pubblica del XV Municipio - è aperta a tutti i cittadini del Municipio e a tutti i genitori e gli insegnanti delle altre scuole che abbiano voglia di partecipare al dibattito sulla scuola in relazione al decreto Gelmini». Del coordinamento fanno parte i genitori e gli insegnanti delle seguenti scuole: le elementari V. Cuoca, G. Pascoli, Guttuso, Pirandello, Graziosi, Sciascia e Santa Beatrice; le scuole medie F.lli Cervi e quella di Via Bagnera; e ancora l'Istituto comprensivo Vigna Pia e il Liceo scientifico Keplero.

 Da domani nuove proteste. E l'inizio della nuova settimana sarà segnato da nuove proteste: da domani inizia infatti un'altra settimana di mobilitazione degli studenti medi ed universitari contro il decreto Gelmini. Appuntamento clou la manifestazione nazionale in programma per giovedì 30 ottobre a Roma. Rete degli studenti lancia lo slogan "Avanziamo diritti!": «Lunedì, martedì e mercoledì - fa sapere il sindacato studentesco in un comunicato - in tutta Italia ci saranno scioperi e notti bianche, che si concentreranno ancora una volta nei giorni di approvazione del decreto 137 al Senato. Dopo lo slittamento ottenuto il 23 ottobre, cercheremo ancora una volta di bloccare i lavori parlamentari. Venerdì scorso la Gelmini ci ha detto che lei vuole andare avanti, che non si fermerà. Noi le rispondiamo che "Avanziamo Diritti", non ci fermiamo e continueremo a chiedere una scuola e un'università nuovi, in grado di darci un futuro».

 Su Facebook la "cause" contro il dl. La protesta contro il decreto Gelmini si doffonde anche sul web: su Facebook la cause a favore dell’Istruzione e della ricerca e per dire no alla legge 133/08: «Abbiamo superato le 100.000 adesioni - sostengonogli aderenti alla cause - Rivolgiamo un appello per chiedere l’attenzione e la solidarietà degli studenti, dei docenti, dei ricercatori, dell’opinione pubblica, dei rappresentanti politici degli altri Paesi europei ed extra europei per la salvaguardia della libertà di pensiero, parola ed espressione in Italia, per la salvaguardia delle sue regole costituzionali di democrazia parlamentare e perché, a partire dalle istituzioni scolastiche ed universitarie, si assicuri un futuro degno a questo Paese e a tutti i suoi cittadini».






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