Perché gli studenti universitari non protestano contro il nepotismo dei baroni universitari?
Data: Venerdì, 24 ottobre 2008 ore 13:55:53 CEST
Argomento: Opinioni


Perché interessa tanto il nepotismo nell'università italiana? Perché rappresenta la punta dell'iceberg del malcostume che inevitabilmente si instaura quando non vi siano incentivi e penalità, sia a livello individuale che di ateneo, nel reclutamento del personale accademico. I casi delle facoltà di Agraria di Catania e Palermo, con un buon numero di docenti di uno stesso dipartimento legati da rapporti di stretta parentela.

Nel settembre 2005, il professor Piero Tosi, a quel tempo rettore dell’università di Siena e presidente della Crui, scriveva che i concorsi-truffa erano semplicemente degli episodi. Nel 2006 Tosi dovette abbandonare entrambe le cariche anche in seguito a un concorso al quale aveva partecipato il figlio. Da allora, è emerso che molte facoltà dell’università italiana sono coinvolte in situazioni di nepotismo. Roberto Perotti, nel suo volumetto intitolato L’università truccata l'ha documentato ampiamente per l’università di Bari e la facoltà di Medicina de La Sapienza di Roma. (1)

L'ESEMPIO DI CATANIA E PALERMO

Perché interessa tanto il nepotismo? Perché rappresenta la punta dell’iceberg del malcostume universitario che si instaura inevitabilmente quando non vi siano incentivi e penalità, sia a livello individuale che di ateneo, nel reclutamento del personale accademico.
In un’analisi dettagliata della situazione nel 2006, “Ateneo Palermitano”, giornale on-line diretto da Francesca Patanè, ha messo in risalto il sorprendete livello di nepotismo che vige nelle facoltà di Agraria di Catania e di Palermo.
Con centotrenta unità di personale accademico e ventitré persone legate da stretta parentela, la facoltà di Agraria di Palermo presenta un tasso di nepotismo di quasi il 18 per cento. Le punte più alte riguardano gli economisti agrari. Nel dipartimento Esaf (Economia dei sistemi agro-forestali) su diciannove docenti, dieci hanno rapporti di parentela con altri docenti dello stesso dipartimento, con una percentuale vicina al 53 per cento. Seguono il dipartimento di Colture arboree con il 23 per cento e il dipartimento di Agronomia ambientale e territoriale con il 17 per cento.
Nella facoltà di Agraria dell’università di Catania, su cinquantuno professori ordinari, quattordici hanno rapporti di stretta parentela per un valore del 27 per cento. Nel dipartimento di Scienze e tecnologie fitosanitarie, quattro professori su dieci hanno rapporti di parentela con altri docenti dello stesso dipartimento o della facoltà, per un 40 per cento di tasso di nepotismo. Nel dipartimento di Scienze economico-agrarie ed estimative si trovano tre parenti su nove afferenti, per un tasso del 33 per cento.


(1) Roberto Perotti, L'università truccata, Einaudi 2008.







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