ROMA. «Basta allarmismi. Non si può dire solo no».
Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano,
prende posizione sulle misure della scuola decise
dal ministro Mariastella Gelmini e oggetto di contestazione
in questi giorni da parte di insegnanti,
genitori e studenti. «Io non sono il ministro della
Pubblica istruzione – dice il capo dello Stato incontrando
alcuni studenti a Castel Porziano per la "Festa
d’Autunno" –; posso avere un mio pensiero fino
a un certo punto, perchè guardo a quello che fanno
il governo e il Parlamento. So che si discute, che ci
sono proposte e scelte del governo che saranno discusse
in Parlamento e anche con i rappresentanti
delle scuole e con i sindacati».
Ma di una cosa Napolitano è sicuro: «Bisogna essere
un po’ attenti a non farsi prendere da alcuna
esagerazione e da alcun allarme. Certamente –
spiega – bisogna cambiare parecchie cose nella
scuola, perchè è una scuola che non dà tutto quello
che dovrebbe dare ai ragazzi; non dà tutto ciò che
sul piano della formazione e sul piano della preparazione
al lavoro e alla vita la scuola dovrebbe dare».
Dunque, «bisogna discutere sui cambiamenti da
fare. Si può essere d’accordo su certe proposte e su
altre non esserlo, ma non bisogna dire soltanto dei
"no" né farsi prendere dalla paura».
Una linea, quella del presidente della Repubblica,
già espressa altre volte. «Per avere un’Italia migliore,
abbiamo bisogno di una scuola migliore – aveva
detto Napolitano in occasione dell’inaugurazione, al
Quirinale, del nuovo anno scolastico –; le condizioni
del nostro sistema scolastico richiedono scelte
coraggiose di rinnovamento: non sono sostenibili
posizioni di pura difesa dell’esistente». E ancora:
«Nel campo della scuola non si tratta di ripartire da
zero ogni volta che con le elezioni cambia il quadro
politico». E dopo aver ribadito che anche in questo
settore occorre un clima di dialogo tra maggioranza
e opposizione, il capo dello Stato aveva pure
sottolineato la necessità di un contenimento della
spesa anche nel settore della scuola.
R. I. (da www.lasicilia.it)