ROMA.
18.10.2008. Otto slide, più una copertina
con tre parole d’ordine:
«Educazione, merito, efficienza. La
scuola cambia». Ai senatori del Pdl e
della Lega che l’ascoltavano l’altra
sera, nell’aula della Commissione
difesa di Palazzo Madama, il ministro
Mariastella Gelmini ha illustrato i
punti della riforma su cui il Senato si
pronuncerà la prossima settimana.
La prima slide è d’attacco: da 40
anni la sinistra rovina la scuola. La
causa, spiega Gelmini, è nella cultura
del ’68 che ha eliminato il merito e
livellato tutto verso il basso. La
scuola deve educare – spiega – così
come gli ospedali devono curare. Il
97% delle risorse servono a pagare
gli stipendi «rimangono solo le
briciole per merito, ricerca e
formazione». Capitolo due: il
ministro rinnova una garanzia: «Il
tempo pieno alle elementari sarà
aumentato del 50%» ridistribuendo i
maestri non più impegnati nella
compresenza in classe. E il voto in
condotta «per combattere il
fenomeno del bullismo», ma anche
per valutare gli studenti sul piano del
comportamento. La terza slide del
ministro è una «tirata» per il maestro
unico. «Solo in Italia – recita la slide –
ci sono più maestri per alunno. Tutti i
Paesi d’Europa hanno il maestro
unico, per garantire ai bambini un
punto di riferimento chiaro e sicuro».
La slide si chiude con l’elogio del
grembiule: educa all’eguaglianza di
tutti i bambini e mette fine alla corsa
alla griffe. Dunque, conclude il
ministro, un risparmio.
TORNA IL VOTO: Per tornare alla
chiarezza «contro giudizi confusi e
incomprensibili per gli alunni e per le
loro famiglie. «Discreto è ambiguo –
spiega il ministro –. Un 7 è un 7».
PREMI AI DOCENTI. Premiare i
docenti meritevoli, investendo così
sulla qualità e sulla loro
preparazione. Il governo prevede per
questa voce premi di produttività
quantificati nella slide «fino a 7000
euro annui entro il 2012».
PIÙ BIDELLI CHE CARABINIERI. Nella
sua battaglia contro gli sprechi il
ministro Gelmini accende un
riflettore sul numero dei bidelli: sono
167 mila, più numerosi dei
Carabinieri (116 mila). La media è di
un bidello ogni due classi e sono
esentati dal servizio di pulizia. E le
classi? Sono più di 10 mila quelle con
meno di 10 alunni. In Italia c’è un
docente ogni 9 alunni, in Europa uno
ogni 13. Nelle scuole 1.350.000
dipendenti sono troppi. La slide
regala anche due casi limite: a
Mestre, in una scuola serale, ci sono
11 insegnanti ma nessun alunno
iscritto; a Como, invece, una sola
classe elementare è gratificata dalla
presenza di 9 maestre.
TEMPO PIENO. Le cattedre saranno
diminuite limitando le nuove
assunzioni nei prossimi 3 anni (come
già deciso dal governo Prodi).
da (www.lasicilia.it)